Urne di Champions. In ballo, gli ottavi. Avevano viaggiato tutte in seconda, le nostre. Si temevano, dunque, sorteggi atroci. Con Manchester City, Real e Bayern in cima agli incubi. Per quanto sia complicato, e superficiale, pesare oggi partite che avranno luogo tra febbraio e marzo, con il mercato invernale e la Coppa d’Africa di mezzo, altro non resta.
E’ andata male alla Lazio. Il Bayern di Tuchel è una corazzata. Kim in difesa (e a segno con lo Stoccarda), Harry Kane in attacco: una mitragliatrice. Poi Sané, Musiala, Thomas Muller, l’argenteria di famiglia, e De Ligt riserva. Già fuori dalla Coppa domestica, secondi in Bundes: con i crucchi non si scherza. In patria, ogni tanto, perdono il lume: 1-5 a Francoforte, per esempio. In Europa, meno.
Sarri sperava nel Barcellona, «l’unica grande che ancora mi manca». Se l’è pappato il Napoli. Lewandowski, Joao Felix, Gundogan (scuola Pep) sono i fiori all’occhiello. Xavi, il mister, era l’ago del sismografo guardiolesco. Nella Liga, il Barça pedala dietro Girona e Real. Il nome non si discute, la storia nemmeno: è il momento, se mai, che non pare squillante.
Inter-Atletico è un tuffo nel passato. Quarto in classifica, Simeone è stato pennone di qua e bandiera di là. Con la Lazio, nel girone, i materassai si fecero beccare agli sgoccioli da Provedel (1-1), salvo vincere facile 2-0 al Wanda. Griezmann, De Paul, Morata, Depay, Savic, Molina: tutta gente che conosciamo a memoria. Avviso ai naviganti: il Cholismo del filo spinato ha scoperto il palleggio, il gusto dello spazio.
Il mio borsino:
Lazio 40% Bayern 60%
Napoli 49% Barcellona 51%
Inter 55% Atletico 45%
In Europa League: Milan 60% Rennes 40%; Feyenoord 45% Roma 55%.
(Mi son dimenticato un pezzo)
E poi c’è “questo” Vlahovic, che è la versione resuscitata e zombieficata dalle sapienti mani del nostro necromantico mister, che tanto ci tiene ad uccidere le partite, che alla fine uccide il piacere di giocare (e di guardare le partite).
Chiedo: qual è quello “vero”?
Boh. Io dico solo che mi ricordo il fu Vlahovic; quello che all’esordio in CL contro il Sottomarino Giallo (che tra l’altro poi ci ha affondati) fece un gran gol al volo sulla prima e unica imbeccata che ricevette, prima che, appunto, venisse calato il fatal ordine dalla panchina di fare dietrofront, mettendo i mutandoni di adamantio. Credo che fondamentalmente la colpa di Vlahovic sia quella di essersi illuso che il gioco del
Calcio consistesse in quei primi dieci minuti dove si attaccava tranquillamente la porta avversaria di un avversario tecnicamente più scarso (ma ben preparato).
Insomma, non aveva capito come si gioca per bene a pallone, cioè come si fa il centroboa in una squadra di pallanuoto che però gioca sul prato, usando i piedi al posto delle mani.
Cioè bit, uno che la manda sopra la traversa da tre metri senza portiere non ê un’occasione? O uno che riceve la palla dal portiere avversario al limtite dell’area e non fa goal? Beh va bene allora vale tutto……
De Pasquale occorre ben altro per farmi arrabbiare.E lei comunque non ne è capace
Eh, quindi, e’ un ipocrita. Come si sapeva. Basta con la storiella che non si lamenta degli arbitri.E’un serpente velenoso.gia’ detto.
“Il risultato finale è diventato, perciò, l’unico parametro di riferimento, la sola unità di misura possibile per una squadra che ha scelto di spiegarsi attraverso un minimalismo quasi esistenziale”
https://www.rivistaundici.com/2023/12/19/juventus-inter-lotta-scudetto/
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Scritto da mike70 il 19 dicembre 2023 alle ore 15:42
Ma nemmeno quello in realtà. Nei primi due anni di Allegri i risultati hanno fatto schifo (l’anno scorso con l’attenuante, o meglio la scusante, dei processi, ma il risultato faceva schifo lo stesso). Quindi nei primi due anni non si usava questo parametro. Adesso, i risultati per ora ci sono se l’obiettivo é entrare nelle quattro (per me riduttivo), e allora torna a contare il risultatismo.
A me pare invece che negli ultimi anni l’unico parametro sia stato trovare una scusa per continuare con Allegri a dispetto dei santi:
- Perché costerebbe troppo esonerarlo
- Perché il primo anno non sapeva chi fossero i giocatori (!!)
- Perché il secondo anno ci sono stati i processi
Eccetera
Nessun bersaglio,Riccardo.
Ultimamente svalvola e sfarfalla,tutto qui.
Non si arrabbi,su.
ezio, ma due occasioni (peraltro non clamorose, per me – credo che il primario non le annoveri nemmeno come occasioni) in un’intera partita non è che siano questo granchè. non è che abbiamo dominato e creato 20 palle gol, io ho visto la solita partita di allegri, nè più nè meno, quindi questo fatto che dovevamo vincerla non è che lo condivida molto. ed è anche questo il motivo per cui non riesco a prendermela con vlahovic o chi per lui. ricordo il primo anno di conte partite stradominate con occasioni create a raffiche e alla fine solo pareggiate. allora sì, potevo prendermela con attaccanti non proprio all’altezza o con problemi di finalizzazione.
poi, però la squadra che domina DEVE vincere, perchè se perde o pareggia, non va bene.
Mizzica adesso inizierà un nuovo tormentone che si propagherà per anni, per la mia somma gratificazione.Trezeguet ed Inzaghi. Non esistono giocatori analoghi, ma tipologia di calciatori, Entrambi erano bomber, finalizzatori o centravanti d area che dir si voglia. Poi come non esistono due esseri umani perfettamente identici, nemmeno i gemelli omozigoti lo sono, anche fra loro due c erano delle differenze, ma appartengono alla stessa tipologia di calciatore. Di sicuro entrambi erano capaci di stoppare un pallone e depositarlo nei piedi di un compagno, con frequenza, non qualche volta.Secondo la mia libera tastiera in libero blog…