A proposito della sentenza-bomba. Sul «Corriere dello Sport-Stadio» del 27 aprile 2021 scrivevo: «E’ opportuno che gli scandali avvengano, cita il vangelo di Matteo. Ecco. Il riferimento alla Superlega mi sembra congruo. Nel 2000 il basket consumò una sorta di rivoluzione copernicana, spaccando gli equilibri cogenti e demolendo la solidarietà vigente. Dalle ceneri della rivolta sbocciò l’Eurolega, a proposito di assonanze calcistiche, un torneo esclusivo e semi-chiuso, a inviti, con l’Olimpia Armani fra i clienti più stabili e, grazie al castello normativo e selettivo, più tranquilli. Vincere lo scudetto non offre garanzie: le «scarpette rosse» vi giocano comunque, mentre la Reyer Venezia ne ha «sprecati» due, addirittura».
Ancora: «Il basket è il basket e il calcio il calcio. All’epoca, come rammenta Toni Cappellari, ex direttore sportivo della grande Olimpia di Dan Peterson, la Fiba non aveva i muscoli dell’Uefa. E i ribelli non erano potenti ma pochi: erano tanti e tanto forti».
Andrea
Il calcio è una malattia. Mai discuterne con un amico malato quanto te e che porti per un’altra squadra. Facilissimo deragliare.
Giovanni, CL7,
scusate l’intromissione:è che trovo allucinante il modo in cui vi state prendendo per una sciocchezza.
@Giovanni: credo che tu dia il meglio di te stesso quando parli di Tennis, e questo non perché non capisci di Calcio, ma semplicemente perché non ti fai prendere dalla componente ideologica (la faziosità, il tifo) che nel Calcio è molto forte e difficile da gestire, e riesci ad esprimerti in un modo più universale e condivisibile.
@ CL7: se non volevi lasciarti coinvolgere nel vortice degli insulti, potevi lasciar correre o cercar di capire cosa aveva infastidito Giovanni per riportare la discussione su un piano più ragionevole, piuttosto che gonfiare i muscoli dell’intelletto e simulare un atteggiamento nobiliare di (presunta e infondata) superiorità, con repliche molto velenose.
Insomma, un conto sono gli scherzi, gli sfottò, un altro passare i limiti e lasciarsi andare al veleno. Non credo che giovi a nessuno questo clima (a voi in primis) e che abbia davvero poco a che vedere con lo sport.
Vi dico questo nella speranza di portarvi un po’ di calma: leggo entrambi volentieri, specialmente quando non vi lasciate andare a giudizi così perentori.
Un saluto a entrambi
Ecco, venendo al campionato, oggi mi spiace particolarmente non vedere in diretta la partita, come da voto e da veto.
Non ho dubbi che si presenterà la solita Juve ma sono curioso di sapere come si comporteranno i nostri ragazzi in prestito.
Detto ciò il copione è già scritto per i bar dello sport di questo Paese sfigato:
se ci fermano tutto ok.
Se dovessimo vincere…accogliamo calorosamente nell’immaginario popolare il nuovo Sassuolo del pensiero malato antijuventino.
fuori Gatti, dentro AlexSandro, cominciamo bene
Giovanni ed Alex, le vostre obbiezioni, i vostri dubbi sono molto ragionevoli.
Credo che in generale si opini (almeno io sicuramente) sulla base di un misto tra fedeltà ad un calcio tradizionale al quale guardiamo indietro con nostalgia e sulla direzione che prenderà (o dovrebbe prendere a parere di ciascuno).
E quest’ultima per me viene pesantemente influenzata dalle porcate che l’amata Juventus ha sùbito dal 2006 in avanti.
Dunque auspico la “morte” istituzionale di questa Uefa, Figc, Fifa e tutto ciò che possa arrecare loro danni e problemi, benvenga. Ovviamente nella precondizione che comunque nasca qualcosa che possa fare bene al calcio di domani.
La presentazione della A22 ci dice che rimarrà comunque un qual certo criterio meritorio. Personalmente per la Superleague ne avrei anche fatto a meno volentieri. A me che nello sport possa esistere una competizione elitaria non disturba, sempre che conviva con altre dall’accesso tradizionale.
La A22 comunque non ha mai parlato di soppiantare i campionati nazionali. Quella è una narrazione falsa e propagandistica dei media tirata fuori dall’attuale regime calcistico.
Niente e nessuno, almeno apertamente, vuole impedire al Bologna, piuttosto che al Frosinone o Lecce di provare a vincere il campionato (e similmente in Inghilterra, Spagna, Germania o Francia). E se dovessero esistere parallelamente una SuperLega ed una UCL, ecco, che andassero a giocarsi la seconda che magari dà loro più soddisfazione vista il palmares delle vincenti passate.
Prendete gli zozzoni di Kabùl…dopo anni a spalare ipocritamente merda sulla SL e sul Monociglio, adesso si stanno riposizionando. E soprattutto, dove cazzo vanno quei pezzenti senza l’odiata Juventus?
Gli togli permanentemente il nemico da odiare, sono finiti. Anche solo si tratti del palcoscenico europeo, visto che in serie A nulla cambierebbe.
Il tema del disinnamoramento dei tifosi nei confronti del calcio che potrebbe acuirsi con una nuova lega che venisse percepita (anche o soprattutto grazie alla propaganda) come contraria al merito, beh sì potrebbe essere così ma mi verrebbe da chiedere per esempio a quella tipologia di tifosi italiani:- “Ma come, non ve ne siete andati (nda: a fare in culo) durante tutti quegli anni nei quali secondo la vostra mente malata si disputavano campionati alterati per colpa della Juve, e volte disaffezionarvi adesso perchè nasce forse una competizione alla quale difficilmente potreste accedere? Ma che cazzo di tifosi siete?”.
Questo chiederei loro, dal mio punto di vista eh?
Scritto da Alex drastico il 23 dicembre 2023 alle ore 10:56
ma infatti vedrai, alla fine come in tutte le storie si metteranno d’accordo, la Uefa rinuncera’ a qualcosa in cambio di zero rottura di balle , e vedrai che anche a Florentino tornera’ il sorriso , ed in tutto questo la Juve fara’ la figura dell’ortolano, cioe’ quello che gira che ti rigira sempre in culo lo prende
Ma Giovanni…
E vabbè mi tocca risponderti dopo averti detto addio.
Le pernacchie sono diventate scudetto del milan 2022.
Vedi tu…
sempre che i tuoi mezzi cognitivi ti portino a capirlo. (Come a capire Jovic…)
Se poi la tua competenza in materia contabile e finanziaria è quella che hai dimostrato nel post sullo stato del milan rispetto alla juve… devi aver studiato nel famoso mondo di sottosopra
Mi raccomando sia detto absit iniuria verbis (ammesso che tu conosca la lingua della tua città)
E sempre che l’Augusta Tua persona non abbia a dolersene nel suo ego smisurato di imperatore da tastiera.
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Molto semplicemente:
Con me non avresti passato l’esame. Punto.
Diciamo che ti avrei rimandato a un paio di sessioni successive.
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E adesso caro Giovanni,
anzi giovannello zucconcello (e burinazzo marchesuccio del grillazzo non vogliamo mettercelo?)
Si adesso… Addio per davvero.
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Per tua informazione
Qui, dove è semmai il primario a decidere chi scrive (e non certo tu, povero palloncino sgonfiato che sei), d’ora in poi mi riferirò a te come al ‘palloncino burino sul pisello’
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A mai più!
Scritto da Alex drastico il 23 dicembre 2023 alle ore 10:56
Si’ sono d’accordo, a me in astratto non dà fastidio l’idea di una SuperLeague ma mi fa ribrezzo che essa sia stata battezzata come un “circolo chiuso” nella sua prima formulazione e davvero pochissimo, pochissimo aperto in questa della A22 , con totale mortificazione del merito conseguito sul campo e posizionamenti privilegiati garantiti per storia e per censo…non solo il Leicester Alex, vedi pure quest’anno la favola del Girona ( quand’anche di proprietà degli stessi soggetti che possiedono il City ) in apertissima competizione con le corazzate Real, Barça e Atletico per aggiudicarsi la Liga, Girona città di 100.000 abitanti con uno stadio che contiene a malapena 13500 spettatori…questa è la favola del calcio, e’ esattamente per questo valore del gioco del calcio che i tifosi inglesi, all’unanimità, si sono ribellati alla SuperLeague
Dont fix it if not broken.
La premier league si è impossessata di un giorno della settimana,quello che apparteneva alla chiesa(semicit).
Le fans bases dei suoi clubs si identificano nella squadra del cuore ben aldilà del mero tifo calcistico.vi sono parecchi casi dove il club e’l’eccellenza della città penso a Newcastle,Wolves o Luton per citarne tre in premier ma anche a nottingham,derby county piuttosto che stoke city solo per citare i primi che mi vengono in mente.wolves ha circa 100mila abitanti e 35mila abbonati.relegare queste realtà a condannate perenne alla mediocrità di qualche lega inferiore e poco seguita significherebbe distruggere non solo i clubs ma anche un indotto economico,sociale ed emotivo.
Credo che il veto del governo inglese parta da lì.
Oppure, visto che la UEFA e FIFA sono state dichiarate “colpevoli” di condotta illegale come contemporanei soggetti che regolano (comminando punizioni…peraltro ad squadram) e gestiscono la parte economica e finanziaria del calcio europeo e mondiale, non faranno loro l’accordo con il fondo sovrano saudita incaricandolo, in combutta, appunto della parte amministrativa per continuare di fatto ad essere i soggetti monopolisti che sono sempre stati?
Scritto da bilbao77 il 23 dicembre 2023 alle ore 10:12
Delle tante forse questa Bilbao. Fifa e Uefa sono il comitato organizzatore dei Qatarioti e fondamentalmente si tratterà di pagare meglio i clubs europei per non fargli saltare il fosso e i soldi li hanno.
Poi a parer mio ciò che rende il calcio più affascinante degli altri sport e’proprio la sua natura imponderabile che ha teovaro la sublimazione nell’impresa del Leicester.insomma se togli il brivido dell’underdog che ribalta clamorosamente il pronostico sfavorevole togli quasi tutto.io sono contro l’eccessiva spettacolarizzazione dello sport in generale ma ne accetto le regole dettate dal bbssszz però far diventare il calcio uno sport elitario quando invece è il più seguito proprio per il motivo opposto,potrebbe rivelarsi un clamoroso autogol.