In attesa dell« «partitissima» tra Sinner e Medvedev, ci si butta sulle briciole del calcio. Sin qui, Yildiz e Vlahovic avevano fornito condimento e godimento (ai gobbi, ça va sans dire). C’è Juventus-Empoli – nella settimana, tra parentesi – che porterà al derby di San Siro, con l’Inter – e Allegri decide di mollare il turco e imbarcare Milik. Allo Stadium, per carità : e contro l’attacco più stitico del campionato. Il destino non gradisce, comunque. E’ il 18’, quando il polacco entra a tacchetti spianati su Cerri. A metà campo (sic). Marinelli dice giallo, il Var (che a volte funziona e a volte no) lo corregge: rosso. E rosso sia: corretto.
Sin lì, una punizione del serbo e un sinistro di Cambiaso, smorzati da Caprile. La sfida trasloca. Costretta a inventarsi una trama che nemmeno immaginava, la squadra di Nicola comincia a sporgersi. Madama arretra: lo fa spesso in undici, figuriamoci così. Szczesny vola su un paio di petardi di Cambiaghi; c’è Alex Sandro e non Danilo, diffidato; Locatelli play arretrato; McKennie, toccato a una caviglia, sbuffa. D’accordo, l’inferiorità numerica: ma in casa contro la penultima.
Giusto allo scadere, una sciocchezza di Gyasi libera Miretti: sorpreso, forse. Palla gol casuale ma limpida, tiraccio in curva. Vlahovic non è più trascinato: trascina. Spacca l’equilibrio in avvio di ripresa, invita l’equipaggio a non rintanarsi in coperta. Azzecca persino qualche dribbling. Nicola, lui, cambia e ricambia. Il jolly è il talentuoso Baldanzi. Un mancino che di destro, dal limite, confonde i guanti del polacco-bis. La frittata è servita.
Quando compare, Yildiz si cimenta in un paio di slalom; fa capire che se fosse entrato un po’ prima, chissà . Sono sincero: mi aspettavo di più da molti, persino dal mister, al netto della «mutilazione». Ma io non sono mai contento. E non gioco.
Si…. infatti i baffi ce li siamo leccati con le figuracce a Udine, Verona, a Lecce, a Milano con il Milan (da 0-2 a 4-2), in campionato a Roma ed in supercoppa con la Lazio.
Per fortuna i senatori hanno preso in mano la situazione, sfanculato lo scaccolatore e vinto lo scudetto che a molti ha disastrato le emorroidi qui dentro. Perché il maestro ed il suo gioco dei 150 palloni e stato messo alla porta.
Appena ho letto quel subumano di enristo scrivere la sua cagata ho capito che per Yannick era fatta….
E adesso al quinto gli da 61.
L’hai chiamato
Terzo
Arriva adesso come nel secondo set
Medvedev sicuramente calato, ma il break per noi ancora non è arrivato…
Il compitino di Sarri fu quello di vincere lo scudetto che più brucia all’abusato budiullo di indaisti e pro-cialtronisti (categorie sovrapponibili)…non quello di arrivare quarto, per giustificare il proprio scandaloso stipendio.
Le vittorie fondamentali per lo scudetto che ci ha portato l’attuale allenatore della Lazio furono giocate mostrando un calcio da leccarsi i baffi contro Tonio Cartonio, per capirci. O contro gli afghani dopo un primo tempo sbalorditivo (3-0 per noi e potevano essere di più) che solo una rilassatezza, a quel punto, aveva clamorosamente riaperto.
Certamente è vero che, purtroppo, quel tipo di prestazioni si alternarono a quelle di “minestrara” fattura, perchè se hai un cancro e provi a curarti, c’è sempre il pericolo di recidive.
Ma il grande merito e l’onestà intellettuale del Sarri bianconero furono quelle, da un lato, di prendere atto della volontà dei boss dello spogliatoio ed accompagnarli comunque al titolo, continuando ad alternare buone gare alle solite vittorie di stampo cialtronesco. Dall’altro di capire che, con una proprietà così infame da abbandonare il suo allenatore(cosa che, A CAMPIONATO IN CORSO, non auspicherei nemmeno nei confronti del Cialtrone…e che invece l’ubriacone dal cognome famoso ripetè vigliaccamente anche con lo Stagista) non ci sarebbe potuto essere più futuro alla Juve. Per onor del vero.
Danilo fermo sulle gambe
Kyrgyos dice che il match è girato tra l’altro nick molto interessante come commentatore