In alto i cuori, i calici e i superlativi per Jannik Sinner, vincitore degli Australian Open dopo una romanzesca rimonta contro Daniil Medvedev (remember Stalingrad): 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3.
Tre domande ai gentili Pazienti:
1) Come e dove collocate questa impresa nell’ambito dello sport italiano?
2) Cosa vi ha colpito del Grande Peccatore, e dove può ancora migliorare?
3) Da Piatti a Vigozzi a Cahill: a chi paragonereste, calcisticamente parlando, i suoi allenatori?
Scritto da Nick Falco il 30 gennaio 2024 alle ore 10:48
Io manderei direttamente Marotta/Ausilio, tanto le direttive mi sembra chiare
“Corsport – Juve, Allegri pensa a Miretti trequartista contro l’Inter”
Tutt’apposto.
Il genio continua a sfornare trovate.
Leggo che devono decidere chi arbitrerà Inter-Juve. Spero che non scelgano ne’ Guida, ne’ Maresca, i due fischietti napoletani. Non mi fido di loro, specialmente Maresca. L’ideale per me sarebbe Orsato, per l’uso limitatissimo del Var (quasi nullo) e la bravura e padronanza sul campo
Ottimo Zuliani. E’ l’unico che prova a tenere botta in un mainstream tutto invariabilmente allineato pro-Inter (ed è così da almeno trent’anni: favori su favori che, spesso, non hanno sortito effetto perchè erano troppo scarsi anche per vincere da aiutati). E alla Juve l’inverso: torti su torti, che, spesso, non hanno sortito effetto perchè eravamo due spanne sopra a tutti.
“Il campionato secondo Lautaro, il regolamento Lautaro, sconosciuto ai più, conosciuto a loro che si trovano in testa di un punto. E’ il racconto che fa la differenza. La Juve vince 1-0 a Firenze, gol di Miretti e grande fase difensiva, con zero tiri in porta da parte della Fiorentina, e naturalmente è diventato il corto muso dell’1-0, la vergognosa difesa che porta alla vittoria. Loro vincono 1-0 a Firenze, con tutti gli episodi arbitrali e con la Fiorentina che gli consegna pure un calcio di rigore con un tiro mozzarella centrale, un passaggio al portere, e naturalmente, grandi, bravi, gol, nonostante la Supercoppa, il saper soffrire, la vittoria, mitico Sommer.
Il regolamento secondo Lautaro. La moviola della Gazza sul gol di Lautaro, che poi è il gol determinante, quello che fa vincere 1-0 la partita alla squadra di Inzaghi. Lautaro che si libera strattonando e segna. Sul gol di Lautaro scrivono: ‘una lieve spinta’. C’è, ma è lieve. Allora… se c’è la spinta, il gol è da annullare. Dopodichè non è neanche lieve, si vede chiarissimamente dalle immagini. Peccato che nella famosa partita con l’Udinese, l’arbitro richiamato dal Var gli ha consegnato un calcio di rigore per una leggera tiratina a Lautaro. Una leggera tiratina e gli danno il rigore, se fa lui una leggera, lieve spinta gli convalidano il gol, se lui a Napoli placca, va tutto bene e l’azione prosegue. E’ il regolamento secondo Lautaro. Lui gioca con un regolamento e tutto il resto della Serie A, noi in primis, giochiamo con un altro.
Ma non è mica finita qua: succede che non viene concesso un calcio di rigore alla Fiorentina su un’azione in cui ci sono tre atterramenti, diciamo che quello più clamoroso è quello di Bastoni che si disinteressa del pallone e il suo unico obiettivo è quello di buttare giù Ranieri. Moviola: ‘Bastoni-Ranieri, il rigore ci stava’. Ci stava è un modo elegante per porre la discussione e dire: purtroppo da regolamento c’è. Ma non scriviamo che è netto, non scriviamo che è solare, scriviamo che ci stava, come dire, se lo dava forse non si sarebbero lamentati. Ci stava, la spinta c’è ma è lieve… e questa è la conclusione, senza entrare poi nella discussione Sommer che esce e va tirare un pugno all’avversario e quindi il rigore ci stava.
Nonostante questo bel trittico di episodi, in televisione si lamentano loro e qualche trasmissione televisiva archivia tutto dicendo che alla fine sono corrette le decisioni dell’arbitro. Sul Corriere dello Sport Aureliano prende 3 in pagella, così come in Supercoppa Rapuano aveva preso 3. Supercoppa vinta 1-0, 3 all’arbitro, in campionato sorpasso alla Juve, 3 all’arbitro. Due 3 consecutivi, episodi di questo calibro, a partire dalla partita di Supercoppa ad oggi.
Io vi chiedo: se ci fosse stata la Juve a vincere una Supercoppa così e una settimana dopo a scavalcarli in classifica con una partita a Firenze così, nelle moviole ci sarebbe stato scritto – soprattutto in una – ‘ci sta, è lieve’? Nei titoli avrebbero scritto ‘Sorpasso, grande vittoria’, o avremmo letto e sentito dell’altro?
E poi c’è il casino post-partita sui due fronti. Perchè ti aspetti che un Joe Barone o un Rocco Commisso qualsiasi, dopo una partita del genere piombino in sala stampa ad accendere le micce e invece non si è visto nell’uno e nell’altro. A fine partita chiedono a Italiano: ci sono delle cose, vari episodi, vuole farci un sunto? Lui parla di ‘blocchi, contro-blocchi, mi hanno spiegato che i blocchi irregolari non si possono fare, li fischiano, però non ho visto le immagini’. Meraviglioso. Quindi la polemica da parte della Fiorentina non c’è. Roba che se ci fosse stata la Juve, altro che Rocco Commisso, scendeva direttamente il sindaco sui social.
“E dall’altra parte quando si azzardano minimamente a chiedere a Inzaghi, ‘vuole per caso dirci qualcosa’, lui dice: ‘No, vabbè, gli arbitri sono lì, vedono, hanno le immagini, c’è il Var, controllano, noi accettiamo tutto’, come se lui fosse un accettone. Infatti ricordiamo tutti come l’anno scorso il loro allenatore, a differenza del nostro che non parla mai degli arbitri, ha accettato serenamente la vittoria della Juventus a San Siro 1-0 con gol di Kostic, nato da uno scambio Rabiot-Vlahovic, dove la lamentela era su un possibile fallo di Rabiot. Quattro minuti di Var che fanno solo sui gol della Juventus per stabilire che un’immagine chiara su questo fantomatico fallo con la mano o con il braccio non c’era, e quindi gol di Kostic convalidato e regolare. A fine partite, con grande serenità , accettando come sempre, Inzaghi disse: ‘E’ una partita fortemente viziata da quello che è successo nel primo tempo, è inaccettabile, una cosa troppo grave ai tempi del Var, Ci vuole rispetto’. Questo è accettare la decisione dopo 4 minuti di Var in cui non c’era un’immagine chiara sulla loro lamentela. Trova le differenze e guarda il racconto.
Intanto sono avanti di un punto, con una partita da recuperare e lo scontro diretto in casa. E noi ci prepariamo a giocare lo scontro diretto con l’attacco dimezzato, il rossino di Milik e tutto quello che ne consegue con Milik squalificato. Non è il fatto di Milik, ma è tutto quello che ci sta intorno nel nostro campionato. A partire dal fatto che Doveri era Var a Juventus-Empoli e ha chiamato l’arbitro per dare il rosso a Milik, e Doveri era l’assistente Var in Fiorentina-Inter e non ha chiamato l’arbitro per fargli vedere quello che era successo in area di rigore tra Bastoni e Ranieri o per sottoporgli la spinta con cui Lautaro si libera nel momento in cui segna il gol. Probabilmente il giorno dopo era sotto pressione, non era lucido così come lo è stato nel richiamare l’arbitro per l’espulsione, doverosa secondo Doveri, di Milik.
Ha ancora senso raccontare questo campionato dal punto di vista del campo, alla luce della sequela di episodi? Perchè il problema non è l’episodio, ma gli episodi concatenati, la fortuna che va sempre in una direzione e contro l’altra, e soprattutto il fatto che in ogni partita in cui loro sono in difficoltà , ragazzi, ma non c’è un episodio, ce ne sono due, praticamente tre. E’ quella la cosa incredibile. Io non ho mai visto una ‘fortuna’ così in 40 anni di carriera, che ti arrivino quotidianamente dalle decisioni arbitrali…come direbbe Inzaghi: nell’epoca del Var. Quindi concluderei con un: ci vuole un po’ rispetto. Poi se i nostri sono i primi a non fare un minimo di protesta, quando a Firenze ho visto l’arbitro accerchiato per un fallo laterale….c’è poco poi da urlare”
Claudio Zuliani
Troppi Elogi per Sinner e troppi inviti di partecipazione… spero non lo distraggano troppo! Leo
Non capisco perché due volte..:)))
Leggo in altra parte di un interessamento del mister per Pereyra e Bonaventura. Una bufala? Ci spero! :)))) leo
Leggo in altra parte di un interessamento del mister per Pereyra e Bonaventura. Una bufala? Ci spero! :)))) leo
De Rossi: “C’è da lavorare nel capire i momenti della partita. Voglio coinvolgere tutti, Si può parlare di schemi, possesso palla e contropiedi ma vanno vinti i duelli. Il calcio è tutto lì, tutto il resto è un po’ troppo filosofico. Se i ragazzi non vincono i duelli è colpa mia, devo metterli io in condizione di capire quando una giocata va tentata o meno. Una volta che hanno la palla tra i piedi fanno la differenza, come hanno sempre fatto”.
Prematuro capire di quale pasta è composto De Rossi allenatore, (l’unico casamonicas, (cit) che ho sempre stimato) ed a quale livello si porrà . Intanto però parla bene….