L’Inter è più forte e anche per questo – al di là dell’autogol di Gatti – ha vinto. Di corto muso, a dar retta allo scarto; molto di più, se consideriamo il palo esterno di Calhanoglu – the best, con Pavard e Mkhitaryan – e le due paratone di Szczesny su Barella e Arnautovic. Inzaghi è il più moderno degli allenatori antichi; Allegri, il più antico degli allenatori moderni. Mai che faccia la prima mossa, contro certi avversari; Inzaghino, lui, una volta in vantaggio magari si rannicchia un po’ troppo, ma anche perché dispone di transizioni e contropiedi al curaro.
Direte: gran partenza della capolista, d’accordo, ma se sul coast to coast di McKennie Vlahovic non sbaglia lo stop, cosa avresti scritto? Sì, ma vogliamo parlare del «miracolo» di Bremer su Thuram? L’Inter ha afferrato la partita per la gola, la Juventus ha sistemato il canonico pullman, dal quale usciva di rado, alla ricerca di un Yildiz non perduto, ma dimenticato. Come spesso succede, il destino ha scelto un periodo di relativa calma per infliggere la pugnalata fatale: spioventino di Barella, corpo a corpo tra Thuram e Gatti, do di petto dello stopper.
Se il primo tempo è stato noioso, il secondo è stato più mosso, più equilibrato. Costretto a recuperare, Allegri attacca. Non con procedure capaci di strappare il tifoso dal sofà, se non in un paio di casi, ma attacca. E cambia. Persino Alcaraz, agli sgoccioli. E addirittura Miretti. Naturalmente, Chiesa: un po’ spalla del serbo, un po’ ala, ombra del miglior sé stesso. Una valigia dimenticata in deposito. La copertina se l’erano presa Martinez e Vlahovic: il film, in compenso, è stato di altri. Di Sommer non rammento un intervento, al di là dei rischi che le mischie seminano, comunque. Più 4 con un’Atalanta in meno: lo scudetto ha un indirizzo. Imploso il Napoli, quello noto.
Emery non parcheggio nessun bus Mise le due linee molto vicine tra loro a fare la fisarmonica tra la trequarti bianconera e la sua,lasciando così il compito di “fare la partita”
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Rido
Emery non parcheggio nessun bus.
Semplicemente,da tecnico preparato e persona seria,si rese conto di avere davanti un bluff,un insieme di ottimi giocatori guidati da un cialtrone.
Mise le due linee molto vicine tra loro a fare la fisarmonica tra la trequarti bianconera e la sua,lasciando così il compito di “fare la partita”al cialtrone,ben sapendo che la Juventus non avrebbe potuto farla per assoluta mancanza di un’idea di gioco corale,condizione sine qua non per aprire le difese avversarie e costringerli ad allungarsi.dopo aver fatto correre a vuoto la Juve al momento giusto alzo le due linee tanto quando bastava per infliggere un’umiliante lezione di calcio al cialtrone.
Tuttavia il buffone livornese a fine partita trovo modo di dire che”la verità è che stiamo facendo un ottimo lavoro “.
Dio stramaledica Andrea Agnelli.
Perché in generale chi crea riscuote stima maggiore rispetto a chi fa il parassita.I coraggio si vengono preferiti ai vigliacchi
poi quando si vede un’idea creativa di calcio applicata mala dai giocatori si ha più comprensione che non verso una non idea o un’idea vigliacca mal applicata dai giocatori.
Ah si può anche sovvertire la parentesi a margine. Come mai quando vincono certi allenatori che io definisco pragmatici il merito viene attribuito ai giocatori (la frase più ricorrente e’ “aveva la squadra più forte, potevo allenarla pure io”), mentre quando perdono certi allenatori giochisti la tendenza è di sminuire il valore dei calciatori (Aho’ ma avete visto con chi gioca? Co’ i scarti . E’ arrivato dopo la banda, ma ha fatto un miracolo) Personalmente guardo SEMPRE prima il valore dei calciatori e dopo, che non significa sminuire, chi è l allenatore
Sugli allenatori giochisti si tende a farne un unico mazzo ma non è proprio così.
1) Ci sono alcuni come Italiano (never my cup of tea) e De Zerbi che sono in grado di far giocare spesso la loro squadra in maniera molto attraente (addirittura strepitosa per il secondo) coniugando, con le risorse che le loro società mettono a disposizione, risultati e gioco piacevole. Altrettanto puntualmente sembrano essere meno efficaci nella fase difensiva ma mi chiedo per esempio cosa sarebbe questo Brighton se in difesa avesse che so Bremer o Kim piuttosto i Koulibaly, Van Dijk, Barzagli, Chiello, Puyol, Sergio Ramos di qualche stagione fà.
O forse più precisamente cosa potrebbe fare un allenatore così in un grande club con difensori di quello spessore.
Ecco forse Juergen Klopp (di uno spessore e caratura certamente più alti) ce ne dà un assaggio.
2) Poi ci sono altri che pur insegnando e mostrando un gioco offensivo, spettacolare e molto verticale riescono comunque a mantenere un equilibrio che conferisce loro solidità. Lo era Marcellone nostro; lo è..era…è Tonio e forse (ma solo forse perchè la smentita potrebbe essere dietro l’angolo) potrebbe esserlo Tiago Motta, la cui difesa è piuttosto efficace.
3) Poi c’è Guardiola, una categoria a sè stante. Predicano e praticano un calcio offensivo di comando e di possesso nella metà campo avversa ma che finiscono poi per essere i più spietati in fase difensiva, perchè la palla vogliono recuperarla immediatamente ed il più vicino all’area avversaria possibile.
Da quel punto di vista il suo Barca è stato qualcosa di irripetibile forse (anche se quello di Luis Enrique mantenne più o meno gli stessi dettami, adattandoli ad un attacco ancora più forte). Il suo attuale City, anche ma non solo per l’incorporazione di Haaland, ha mostrato una verticalità più accentuata ed una transizione meno ipnotizzante.
Parentesi a margine: qualcuno mi dovrà poi spiegare come mai per le sconfitte del Cialtrone, o dei giocommmerdisti in generale, si tenda a scaricare la colpa sui giocatori (che ricordiamo dovrebbero prendere palla a 70 m dalla porta avversaria, scartare 6 avversari e steccarla sotto la traversa) mentre per i giochisti se qualche suo giocatore sbaglia qualche posizionamento in difesa o qualche occasione gol che schemi e movimenti provati in allenamento hanno contribuito a creare, la responsabilità sia dell’allenatore che avrebbe l’unica colpa di LAVORARE e cercare di guadagnarsi i molti soldi che riceve. Chiusa parentesi.
Tutto ciò per concludere dicendo che invece il calcio del Cialtrone fa schifo.
Però Tonio (che mi fece andare fuori di senno con la sua decisione) comunicò a maggio, se non prima, al Monociglio la sua intenzione di andarsene. Ricorderai quel demenziale comunicato della Juve che, a capocchia, uscì con qualcosa del tipo “Allenatore Juventus 2014/2015: Antonio Conte”.
Ma non si sono mai dimessi, men che meno il secondo giorno dj ritiro, se la società non li ha accontentati o, peggio, indetto conferenze stampa per lamentarsi mettendo in difficoltà la società che appunto il 27 di ogni mese eroga il bonifico
Ah beh, infatti immondi giocommerdisti come il Cialtrone o Merdigno non hanno mai fatto richieste…
Di Maria, Paredes, Pogba li ho fatti comprare io…
Magari, non sarà che la differenza la fa che qualche giochista, nel suo essere a volte fin troppo esigente, ha l’onestà di dimettersi mentre ad alcuni giocommmerdisti di (dubbio) prestigio interessa solo timbrare il cartellino ed aspettare il 27 del mese?
Quel che invece fa incazzare me, no incazzare e’ troppo, anzi, tutto sommato sorridere, è che gli allenatori che godono di stima in questo posto di eccellente disamina tennistica sono quelli che più di ogni altro pretendono giocatori bravi, altrimenti si incazzano loro. Guarda un po’…vogliono desiderano pretendono giocatori bravi…ma che stranezza…
Dire che Tonio Cartonio abbia sputato sui giocatori che aveva è una considerazione un tantinello se nonfalsa , per lo meno temeraria.
Ristabiliamo la verità: la guerra di Tonio, sbagliata finchè si vuole (e boia se mi fece incazzare in quei giorni!), era per l’acquisizione di rinforzi (probabilmente più per le turnazioni che altro) e sicuramente non una diminutio dei suoi giocatori, altrimenti quello che il Cialtrone sta dicendo da luglio sono altro che ristoranti eat-as-much-as-you-can.
E poco vale la considerazione che s’impuntò, si dice, su Iturbe perchè ovviamente non poteva pretendere Hazard. Semmai ricordiamoci che l’altro “must” per lui era, si dice, Cuadrado, giocatore da me mai completamente amato e stimato, ma che indubbiamente ha servito la causa al suo meglio per tanti anni.
La riprova è che per Euro 2016 ovviamente non sputò nella B+BBC (e non ho mai visto Buffon e Brazagli piangere come fontane come dopo l’eliminizaione ai rigori per mano della Germania) ed addirittura nemmeno su Angelone Ogbonna che convocò. Non sputò su Giaccherini che ebbe per 2 anni alla Juve (nda: ed anzi fece un po’ di casino per la sua partenza). E logica vuole che non avrebbe di certo sputato sul suo guerriero Vidal (che avrebbe sempre portato con lui in guerra), sul Polpo, su Tevez, su Fernandone Llorente, sul Licht