E così, anche l’uccellino. Kurt Hamrin, svedese: prendete Anita Ekberg e sgonfiatela. Aveva 89 anni. Numero sette, che ricordi, calzettoni spesso giù (lui quoque?), alla Juventus dall’Aik Stoccolma e poi da Madama sacrificato perché, insomma, John Charles e Omar Sivori… Al Padova del Paron Rocco, che lo chiamava «Faina», poi tanta Fiorentina, un po’ di Milan (ma non esattamente bacheca di ringhiera: 1 scudetto, 1 Coppa delle Coppe, firmata da una doppietta all’Amburgo, 1 Coppa dei Campioni strappata all’albeggiante Ajax di Johan Cruijff); briciole di Napoli.
Rammento sommessamente ai cuccioli del Web questo attacco: Hamrin, Gren, Simonsson, Liedholm, Skoglund. E quest’altro: Hamrin, Lodetti, Sormani, Rivera, Prati. Il primo, quello della Svezia che, nel 1958, contese il titolo mondiale al Brasile di Pelé e Garrincha (2-5). Il secondo, quello che a Madrid, nel 1969, anno di stragi e di autunni caldi, caldissimi, demolì i lancieri (4-1, tripletta di Pierino Prati).
Scartabellando in archivio, ho trovato una filastrocca: «Opportunista emerito, riusciva per la sua agilità a concludere in area di rigore con estrema facilità ». Fece parte della Viola che diede all’Italia il primo trofeo internazionale del calcio moderno, la Coppa delle Coppe 1960-’61. Finale con i Rangers: 2-0 a Glasgow, doppietta di Luigi Milan; 2-1 all’allora Comunale, Milan (ancora) e Hamrin. Allenatore, Nandor Hidegkuti, l’hombre che, arretrando, aveva creato il movimento del «falso nueve» a beneficio del sinistro di Ferenc Puskas e della testa di Sandor Kocsis. Anni Cinquanta, per la cronaca. E per certe memorie.
Kurt non era un’ala classica. Era una zanzara in abito da sera, come si cantava allo «Zecchino d’oro», dribbling e tocco lesto, freddo negli atti e negli attimi, il senso poetico del gol alla Pier Paolo Pasolini. Perché sì, giocava per quello.
Divorato gol da mc kennie e dusan
Lamoante che loro la vogliano vincere più di noi. Imperdonabile atteggiamento attendista. Poi, oh, magari un rimpallo, un’azione fortuita e segnamo noi, ma dai chiari di luna direi che è più probabile il contrario…che palle…
Vlaovic si è mangiato un goal da lucacchio
Prima partita che vedo quest’anno. Se è vero che senza i rigori sbagliati da verona e viols oggi le due squadre avrebbero gli stessi punti, il campo dice che ci sono 10-20 punti di differenza a favore dei suini. Un cialtronazzo è per sempre, ma se non fai gioco contro l’empoli non è che cominci stasera. Affidiamoci all’oracolo di cittadella ed al cul di alegher perché i calci piazzati non ne vedremo
Si bilbao Modalità cagon
Se questo è l’atteggiamento il gol è solo una questione di tempo. Il gol loro, ovviamente.
Mi pare di intuire che il solito piano tattico del Cialtrone (la trincea sul Carso o dello Scarso se si preferisce) sta lasciando Dusan abbandonato ed impotente senza supporto in attacco.
Poi si innervosisce, comprensibilmente, e si becca l’ammonizione al 20°. Speriamo bene.
Iniziamo coi cartellini a cazzo…
Il pezzo di merda maresca provoca dusan che si fa ammonire
minchia, siamo partiti a mille.