Due squadre malate. Il Napoli, consegnato dal «cupio dissolvi» del padrone a Calzona, scuola Sarri & Spalletti, dopo gli esoneri di Garcia e Mazzarri. Il Barcellona, aggrappato alle flebo del tiki taka che lo rese famoso con Xavi regista e fumoso, oggi, con Xavi in panca. L’1-1 è il ritratto di una partita lenta, solcata dal predominio territoriale dei catalani, dalle scosse di avversari che il tifo del Maradona (5 luglio 1984, l’epifania) ha accompagnato e sorretto negli attimi di panico.
Sulle spalle della notte sono saltati subito Joao Cançelo, De Jong e Gundogan. Tiri, sì, ma non prepotenti (di Lewandowski, di Gundogan): e comunque, Meret. Verso la mezz’ora, i primi spiragli. Ma, appunto spiragli. Kvara fisso a sinistra girava in folle; Osimhen, al rientro, si sbatteva tra armadi. Lobotka, indietro tutta. Le bollicine di Politano, almeno quelle.
Nella ripresa, senza che il ritmo fosse diventato monsone, i gol. Di Lewandowski, controllo arresto e destro, su palla di Pedri. Di Osimhen, su tocco di Anguissa, con Martinez «mangiato» nel corpo a corpo. In mezzo, i cambi. Uno, fortissimo: Lindstrom al posto di Kvara: fin lì da 5, ma toglierlo non è mai comodo, prigioniero come sarai del risultato. Chi scrive, lo preferisce «libero» d’attacco e non ala mancina. Gusti. In compenso, rotto il ghiaccio, non avrei richiamato il leone d’Africa. Gusti pure questi.
A un certo punto, sembrava in affanno il Napoli. Poi il Barça: e nettamente, addirittura. Alla fine, ancora il Napoli, graziato da uno sparo vagante di Gundogan. I 16 anni di Yamal sono un inno al futuro. In tre giorni Calzona non poteva fare miracoli. Un tiro un gol rimane una carezza del destino. Paradossalmente, da questo spicchio di ottavi di Champions, il Napoli esce più arzillo dei «torellanti». Non rovescio il borsino (55% a 45% Barça), ma il rinvio della sentenza al 12 marzo assomiglia proprio a un segno di vita.
Tecnicamente
Riccardo sul totale dell’imposizione contributiva e fiscale i lavoratori dipendenti hanno il 9,15% di trattenuta INPS e sul montante fiscale rimanente arrivano a pagare un’aliquota massima del 43% ( ahimè) con la piccolissima differenza rispetto agli autonomi che “tenicamente”, avendo la trattenuta alla “fonte”, NON possono evadere neanche un centesimo su tutto ciò, se mai lo volessero…per il resto delle questioni fiscali riguardanti il nostro Paese sono totalmente d’accordo con l’intervento di Bilbao
Che offre
Scritto da nino raschieri il 24 febbraio 2024 alle ore 10:24
Certo che a 90 anni, non aver ancora capito niente sui valori Della vita da’ molto a pensare
Fa pena,davvero.
Poveraccio.
E povero chi le sta vicino,se questo e’ l’esempio che ofrece.
Accattone.
ora arriva er tabaccaro de via delle Botteghe Oscure, (nome omen, sempre stato “oscuro” quel che si trova in quella via) che richiama il mio commento,,,ahò, nun devi parlà de Cicciolina, (perchè questo ha capito) devi parlà de Allegri!!!
L’enorme problema, dato che che l’argomento e l’ambiente in Italia è stato scientemente intossicato in maniera pesantissima per decenni, inizia dalla cabina elettorale o addirittura nel non frequentarla per snobismo, salvo poi lamentarsi.
..
Oh su questo sono pienamente d’accordo. Ai miei giovani familiari sempre detto, davanti alle loro perplessità , comprensibili, sull’appassionarsi alla politica e relativo voto. Andate comunque a votare. Votate per chi volete, pure per Cicciolina, al limite (se ancora fosse candidata come accadde). Ci sono voluti milioni di morti per arrivare a questo. Votare e poi lamentarsi, votare e poi contestare, anche attaccare contestare criticare chi avete votato, (anzi, semmai ancor più chi avete votato).
Riccardo Ric, pericoloso di destra,
1) relativamente ai lavoratori autonomi, (piccole medie imprese, professionisti)
Scritto da bilbao77 il 24 febbraio 2024 alle ore 11:12
1) Senza entrare nei tecnicismi, tra imposizione fiscale e contributiva, si arriva ad oltre il 40% e non per i grandi redditi eh…..
2) Appunto, si chiama associazione di idee….
Scopro or ora che il Bologna, infarcito di campioni e fuoriclasse (notoriamente necessari per battere Real Verona, Atletico Udinese ed Empoli City) ha piallato gli scaligeri.
Grazie Macs per il tuo sacrificio
Buongiorno.
Eccomi a rimettere un po’ d’ordine perchè stamattina vi leggo poco lucidi, hihihi.
1) Alex ed intervengo, con la stima che vi porto, leggere che “evadere le tasse in Italia è un dovere” non si può proprio leggere su.
Lo considero il trionfo dell’opera di convincimento inesorabile del berlusconismo (e del capitalismo zozzone che comprende tutte le più potenti famiglie italiane, partendo da quella degli ovinidi ovviamente che però lo facevano ma non lo predicavano). La persuasione che la microimpresa o la partita iva debba sedersi virtualmente a tavola con i grossi squali della finanza e dell’industria, incidentalmente sempre anche grossi criminali.
Eanche ‘ la demolizione dello Stato e rappresenta la sua terza resa, dopo quella agli USA/EU e quella alle mafie.
Anche perchè alla maggioranza del Paese le tasse vengono prelevate in busta paga, desiderose o meno che queste persone siano d’accordo con ” l’evasione civile”.
Le tasse in Italia sono troppo alte? Certamente.
Dovrebbe esistere una flat tax al 15%? Ma manco per sogno, che si fottessero tutti i fascio-leghisti che la vogliono.
Mi pare che tra il 15% e, cos’è, il 40% e passa attuale ci possa essere un compromesso accettabile.
Ci debba sempre essere la progressività e SOPRATTUTTO ci debba essere un sistema di controllo e REPRESSIONE per gli evasori (soprattutto i grandi) simile, non a quello “sovietico” di Putin, ma semplicemente come quello di quelle merde degli americani, che in tal senso GIUSTAMENTE non scherzano e ti mettono al gabbio per un bel po’, se necessario.
Ma chissà perchè quella parte di americanismo e di misura adottata nel paese ipercapitalisa…non piace in Italia, ma guarda un po’.
L’enorme problema, dato che che l’argomento e l’ambiente in Italia è stato scientemente intossicato in maniera pesantissima per decenni, inizia dalla cabina elettorale o addirittura nel non frequentarla per snobismo, salvo poi lamentarsi.
…
2) Ric invece: benvenuto nel mondo dell’associazionismo delle idee.
Per dire, vado in un luogo di lavoro e vedo un fancazzista, un pigro parassita…e penso al Cialtrone.
E non la si può vendere come ossessione (anche perchè questa accusa può essere specularmente diretta pure agli adepti della sua setta) per la ripetitività . Per chi ama la Juve ogni cosa della vita puà ò ricondurre alla nostra amata, nel bene e nel male.
A dopo.