Con il mio striminzito 55% a 45% ero stato fra i più moderati. Avevo letto e sentito di passeggiata, di Inter stra-favorita. Addirittura. Il verdetto del Wanda (nomen omen) riporta sulla terra i tiranni del campionato, i finalisti di Istanbul. I rigori, d’accordo: ma un tiebreak feroce, più che una lotteria. L’Atletico di Simeone ci ha messo un cuore grande, più grande di quello degli avversari. Mai dare per morti i guerrieri del Cholo. Mai.
Partita ambigua, come un aquilone appeso a un filo di episodi, di errori, di mosse e contro-mosse. L’1-0 di San Siro, condito da sprechi assortiti, avrebbe dovuto spingere verso un atteggiamento meno tirchio. E così è stato: solo all’inizio, però. Una parata per parte (Sommer su Lino, Oblak su Dumfries) e il gol di Dimarco, su azione Bastoni-Barella. Un classico della casa. Due minuti, e un flipper di Pavard liberava la giratina di Griezmann. Un incidente di percorso, d’accordo: ma sempre con la qualificazione in tasca.
Si consegnava, l’ordalia, al palleggio dei materassai e al mordi e fuggi di una squadra che, abituata a difendersi quando vuole, ha dovuto farlo perché costretta. Un po’ svampita, un po’ uggiosa. Alla ripresa, Thuram e Barella si sono mangiati il raddoppio, su inviti di Lau-Toro. Il tridente di centrocampo si è smarrito tra i vicoli di Koke e De Paul. Lo spirito cholista ha continuato ad avvicinare le differenze, a corteggiare – con castità – il destino. Decisivi, come a Barcellona, i cambi. Uno in particolare. Depay al posto di uno spento Morata. Palo, rete del 2-1, varie ed eventuali, più il primo dei penalty. E agli sgoccioli del recupero, l’occasionissima di un altro panchinaro, Riquelme. Un jab destro che sembrava una sentenza.
Il figlio di Lilian che tasta i testicoli di Savic è un siparietto da «facili» costumi. Nei supplementari, l’Inter (sensi di colpa?) ci ha provato più dei rivali. Troppo tardi. Dal dischetto Oblak ne ha murati due, Sommer uno e Martinez, il capitano, ha chiuso con un home-run. Fuori tutti: Milan, Lazio, Napoli, Inter. Nessuna italiana ai quarti di Champions. Processo a Inzaghino? Siamo in Italia, non lo escludo. Pochi leggono, pochissimi si (ri)leggono.
Chissà quale valore logico-qualitativo-statistisco hanno discorsi basati sul “c’è chi dice”.
“C’è chi dice”. Chi lo dice? C’è anche chi dice l’esatto contrario. Quindi?
Ma dài!
Il capo ultrà della curva dell’Inda che rivela che tra di loro ci sono molti pregiudicati???
Una rivelazione!
Per quanto, mettere tutti insieme, in uno stadio, 40.000 idioti…Non ha niente a che vedere con la logica. Solo con la fenomenologia, che sfocia in fessologia.
Scritto da Andrea il 16 marzo 2024 alle ore 14:04
C’è la farai mai a capire che a voler fare il fenomeno a tutti i costi si finisce per fare la figura del fesso? Non ho parlato di qualità, ho scritto solo di mera incidenza statistica, poi ho aggiunto che comunque nemmeno i 40.000 hanno il verbo in tasca.
C’è chi dice che la curva sia stata imboccata dalla società per sostenere l’attuale (attuale…) allenatore (allenatore,?) della Juventus. Mentre il rimanente stadio ha fischiato abbondantemente l’abominevole coach afflittivo. Una mano lava l’altra ed entrambe fanno una figuraccia. Tengono su la facciata col bostik, poi alla malaparata chiamano una riserva della repubblica (pardon drlla.madama,) che con la sue mera presenza (o meglio con la mera assenza dell’ afflittivo) tuttudntratto magari fa fare punti necessari ad.issarsi admin prestigiosissimo quarto posto, ovvero quello sventolato come un reggiseno ai concerti di Vasco dal minestraro.
Quei punti già regalati a empoli udinese atalanta e via dicendo. Per ignavia e vigliaccheria congenita della sedicente guida tecnica.
Per un mero dato statistico, il parere di 40.000 è più significativo di quello di 4. Né i 40.000, né i 4, hanno il verbo in tasca. Si può essere d’accordo con i 40.000, o con i 4. Mi pare facile da capire.
Scritto da Guidot il 16 marzo 2024 alle ore 12:46
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Per un mero dato logico, se i 40000 sono idioti, mentre i 4 sono intelligenti, come al solito spari minchiate.
“Più significativo” in statistica vuol dire semplicemente una cosa ovvia: 40000 mila contano più di 4 perché sono di più, ma in base a questo non puoi certo stimarne la qualità. Ce la farai mai a capire che non puoi misurare la qualità con la quantità?
Sempre stati sui coglioni gli “ismi”, il guardiolismo, NON GUARDIOLA, non fa eccezione…(che poi gli sarò sempre grato per aver schierato…Rodri…)
All Everton non ha fatto male, e comunque manca il paragone con Guardiola con squadra analoga. MA NON HO SMINUITO IL VALORE DI GUARDIOLA…maro’ …
(Poi magari ciabattate pure sui riflessi negativi sul culto della personalità e delle persone e non delle idee…ciabattate ciabattate ciabattate…)
intervista a un capo curva sul
@Corriere
- Per essere un capo ultras bisogna essere pregiudicati?
- (…) Non generalizziamo. Certo, serve leadership per guidare così tante persone con teste così diverse. E magari chi ha fatto un percorso “dalla strada” è avvantaggiato.
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I riferimenti morali e caratteriali, per ciò che attiene il calcio, di guidovarriale, hihihihi
OTTUSO.