E’ arrivato il massimo, naturalmente. Non subito, però. L’incipit è da strilli della maestra: papera di Lunin su punizione di Bernardo; autogol di Ruben Dias su lecca di Camavinga; contropiede di Rodrygo da metà campo (!). Un quarto d’ora da abbasso l’ortografia. E stiamo parlando di Champions, di Real-Manchester City. La squadra di sempre, la squadra di oggi. Nella ripresa, bim-bum-bam. Come se il Bernabeu si fosse scocciato. Dinamite mancina di Foden, fin lì da cinque. Destro filante di Gvardiol. Volée di Valverde, un destro supersonico, su assist di Vinicius, già fornitore, in avvio di corrida, della razzia di Rodrygo. E allora: 3-3. Si decide, mercoledì, all’Etihad Stadium.
Luna Park, dunque. Con le emozioni a sequestrare il tifo e a mescolarne l’ansia, l’euforia. Il Pep è il Pep: può permettersi di lasciar fuori De Bruyne e fare un cambio in tutto, uno solo (87’, Alvarez per Foden). Carletto ne ha effettuati tre, compreso Kroos, perno del centrocampo. In ordine sparso: Bellingham in riserva; Haaland, zero spigoli dall’Acerbi di Istanbul a Rudiger; Rodri meno tiranno del solito. In gran spolvero Camavinga e Kroos, Grealish e Stones.
Real senza centravanti classico, City «con». Real sornione sotto l’ombrello del pressing, ad attendere e scrutare l’incedere nuvoloso degli avversari: due gocce o scrosci? Con i lampi di Rodrygo (più ala) e Vinicius (un po’ meno) a sabotare la trama. City subito a cassetta, ma con frustate timide, sino al forcing della svolta.
Quattro gol segnati da fuori area confermano quanto fosse complicato entrarvi. Inoltre, al netto della scienza dei domatori, sono state le belve ad azzannare l’ordalia, rendendola spasmodica e croccante. Calendario alla mano, più freschi avrebbero dovuto essere i Blancos. City di possesso (62%), Real di rimessa. Ognuno secondo il suo stile. Per questo, chapeau. Per questo, favorito resta Pep.
bit, non si tratta di essere allegristi o trististi….
Allegri lo ringrazio per quel che con quei giocatori ci ha dato fino al 3-1 di Madrid.
Da lì si sarebbe dovuto intervenire, oculatamente, ma considerevolmente sulla squadra, e sarebbe stato saggio cambiare anche allenatore. A quei tempi saremmo stati appetibili anche per nomi di primario livello.
Si son fatte altre scelte e si è vissuti per un paio d’anni di estri e mestrui, e i risultati li vediamo oggi.
peraltro abbiamo una buona base da cui partire, solo va risolto immediatamente il problema del manico.
però io non la vedo così buia. non sopporto gli elkann ma ho fiducia in giuntoli. per me se lo fanno lavorare usciremo presto da questa situazione di stallo. in fin dei conti anche in passato abbiamo dimostrato di fare meglio quando abbiamo potuto spendere poco. quando abbiamo potuto spendere molto abbiamo fatto le cose ad minchiam. lavorando sui giovani e comunque anche puntando su operazioni sostenibili si può fare bene, l’importante è azzeccare le scelte o, meglio ancora, non sbagliarne troppe.
la domanda per gli “allegriani” resta sempre la stessa: siete contenti di quanto sta facendo? siamo ancora al “dai che resta”? o meglio ancora al “dai che rinnova”? o è meglio se va via?
Scritto da bit il 11 aprile 2024 alle ore 16:01
bit, li conosciamo. È inutile discuterci: ti risponderanno che bisogna aspettare la fine della stagione per vedere cosa deciderà la società, o che non serve discutere sulle ipotesi. Opinioni personali o argomenti per sostenerle, zero.
Scritto da ezio maccalli il 11 aprile 2024 alle ore 17:07
dovremo fare di necessita’ virtu’ , acquisti coerenti al progetto, sett giovanile e vero investimento sui giovani, e ripeto vero, il contrario di oggi x capire
Oggi non me la sento etc…
E’ finita 7-5 6-3 per Djokovic, ma gli non me la sento davvero di gettare la croce addosso a Lorenzo…Nole dopo la clamorosa sconfitta a a Indian Wells contro Nardi , constatando il davvero basso grado di forma in cui era, ha saggiamente deciso che era il caso di risistemare la preparazione, ha disertato Miami e’ venuto subito in Europa ad allenarsi sulla terra, obiettivo finale Roland Garros, ma già queste 3 settimane di allenamento specifico gli hanno giovato, questo Djokovic è incomparabilmente meglio del Djokovic a Montecarlo dello scorso anno, sconfitto proprio da Musetti…in quanto a Lorenzo ha messo ancora una volta in mostra quanto sia un “talento naturale” realizzando colpi vincenti da favola, ma ancora una volta, allo stesso tempo, ha evidenziato qualche lacuna di troppo sul servizio e una non precisamente inappuntabile tenuta mentale…in vantaggio 4-3 40-0 con servizio a disposizione ha poi perso il primo set 7-5 e questo all’inizio del secondo lo ha depresso profondamente , Djokovic è rapidamente salito 4-1 , poi li’ tardiva reazione di Musetti che si procura il controbreak, sale 3-4 e servizio ma Nole spietato gli sbarra la strada e chiude 6-3…in definitiva, comunque, i progressi di Musetti rispetto al disastroso fine 2023 ed altrettanto disastroso inizio 2024 ci sono e si confermano , e’ assolutamente necessario però risalire ancora, lo vedremo subito la prossima settimana allo ATP 500 di Barcellona, banco di prova per capire se ha davvero , dopo la paternità recente, reimboccato il giusto cammino
non so cosa abbia detto Elkann, ma non mi aspetto altro che anni bui…..
Scritto da bit il 11 aprile 2024 alle ore 16:01
ne parlavo con un mio amico, Sarri e Pirlo sono la prova provata che qualsiasi altro Mister avrebbe ottenuto gli stessi risultati, il primo pero’ a molto meno di Allegri, il secondo non ne parliamo proprio, con la rosa che si e’ ritrovato, nel primo ciclo ha fatto il suo e stop , niente di piu’ , nel secondo ciclo molto ma molto meno , Allegri e’ il simbolo di un calcio, ma anche di una Juventus, che non c’e’ piu e che forse non ci sara’ piu’ .
Buon primo set tra Djokovic e Musetti, se lo aggiudica Nole 7-5 dopo che Lorenzo aveva fatto un break e si è trovato 4-3 40-0 e servizio…Djokovic non è ancora al suo meglio ma è assolutamente più avanti di preparazione sulla terra di quanto lo fosse l’ectoplasma di Djokovic lo scorso anno qui a Montecarlo, sconfitto proprio da Musetti in un match però’, ho sempre detto, non particolarmente probante proprio perché N9le era a pezzi…quest’anno dopo Indian Wells non ha giocato a Miami , e’ venuto subito ad allenarsi sulla terra in Europa e sta, come detto, molto meglio dello scorso anno a questa data