L’aeroplanino, non il Boeing. Il professorino, non der professor. Montella, non Rangnick. Tenetevi forte: Austria-Turchia 1-2. A Lipsia, fra cose che voi umani, ricordate Blade Runner? Per esempio: la doppietta di Demiral, ex Sassuolo, Juventus, Atalanta, guerriero della tribù degli stopper antichi, quelli che ai guanti hanno sempre preferito i guantoni; i ricami di Arda Guler e il su e giù – non subito, ma abbastanza – di Yildiz; e, al minuto 94’, il miracolo di Gunok sulla capocciata di Baumgartner. Miracolo è forse poco. In mezzo, la rete di Gregoritsch, un cambio, era il 66’ e da lì in avanti catenaccione attorno a quei pirati di Demiral e Bardakci (ma che bravo, il terzino sinistro Kadioglu). Mancava Çalhanoglu. Titolo dei tabloid: una nazione ha sconfitto una nazionale. Montella, unico italiano ancora in lizza (con Orsato). Difesa a cinque, Guler falso nueve, Yilmaz largo: monetine che hanno gonfiato il salvadanaio.
Turchia, Bosforo e fosforo. E l’Austria? Se attacchi un muro, o t’inventi un cavallo di Troia (traduzione: la genialata del singolo) o sono cavoli amari. Scienziati o minestrari, non importa. Certo, senza il carpiato del portiere avrei riscritto il cappello, come feci a Boston per Nigeria-Italia dopo il pari del Codino, ma il risultato è sentenza ovunque, figuriamoci in un ottavo degli Europei. Curiosamente, tutti da calci d’angolo gli squilli. E, a differenza di Gunok, troppo ingessato Pentz. Ah, le sfumature.
** A Monaco, Romania-Olanda 0-3 (Gakpo, Malen, Malen). Un quarto d’ora di ritardo accademico, con la scolaresca romena a far casino, e poi la lezione. Tremenda. Lo scarto non spiega la profondità degli argomenti. Gakpo, gol e assist, doppietta di Malen. In bellezza, in scioltezza. A tutto campo. Reijnders e Schouten dominanti a centrocampo, Dumfries sulla fascia, Van Dijk, De Vrij e Aké in difesa. A poco a poco, Stanciu, Dragusin e i due Marin sono stati invasi e soggiogati. Ronald Koeman gongola. L’ultima panchina, per ora, rimane la penultima: così dicono ad Amsterdam. Si è giocato a Monaco, là dove – nel 1988 – un’altra Olanda, l’Olanda di Van Basten e Gullit, si laureò campione d’Europa. Diverso era lo stadio: non, però, il senso di superiorità sparpagliato sul campo. Fermo restando che la Nazionale di Iordanescu ha apposto le armi che aveva: cerbottane contro fucili. All’inizio, sufficienti. Alla fine, non più.
** I quarti e il borsino, per concludere: venerdì, Spagna 55%-Germania 45% e Portogallo 49%-Francia 51%. Sabato: Inghilterra 49%-Svizzera 51% e Olanda 55%-Turchia 45%.
Io non ho visto un atteggiamento particolarmente catenacciaro,della. Turchia. Gioca con tre punte, tra cui due fantasisti come Yldiz e Guler,particolarmente giovani. E Montella mai nemmeno mi ha rapito l occhio, come allenatore. Poi, claro, quando c’è da difendersi si difende, ma fino ad oggi a tratti, considerando il materiale, ha fatto vedere anche un calcio piacevole. Su Yldiz bisogna puntare, nella consapevolezza della giovane età e margini di crescita nel tempo
Per carità , puo’ sempre essere che glielo imponeva Allegri, ad Yildiz, di fare “sempre la stessa giocata” (cit.)
Vediamo.
Germania – Francia
Svizzera – Olanda
Credo che in finale ci sara’ un’ Olanda- Germania, a vendicar il ’74.
Chiaro, manco c’era bisogno di spiegarlo,con l’eccezione dei due giullari ovviamente.
Per intendersi, nessuno (e nemmeno io che sono meno di nessuno) ha bocciato Yildiz. Anzi, a me personalmente gasa tantissimo e ha dei movimenti che non sono comuni. Quello che rilevavo sommessamente è che spero non si sia caricato il ragazzo di troppe aspettative.
Sicuramente i contesti Juve di Allegri e Turchia catenacciara di Montella non è che aiutino a emergere i giocatori di talento, vedremo, spero, bene sotto la gestione di Motta, che sembra apprezzare chi da del tu al pallone.
C’è ben altro da fare, che scrivere una letterina commovente.
Si, ho capito. C’è sempre ben altro…
Fiamma o pugnetto o colore rosso, si. Saluto romano e falce e martello, no. (Poi falce e martello ancora e’ ammissibile, ma si entrerebbe nello storico/complicato. E poi non ho certo da difendere il saluto romano. Mi sta bene che il saluto romano non sia ammissibile e che ancora ci sia chi liberamente, e legalmente, usi facce e martello. Sono altre le sfide che il mondo contemporaneo ecc ecc. Amen)
1) Simboli ancora attuali e tollerabili, per chi dice di aver fatto i conti il passato?
2) Cosa si fa con chi non è benvenuto in casa? Si fa una bella letterina, per annunciarlo al mondo, o si caccia da casa.
Gli inglesi sono matti.
Hanno un solo campo coperto a Wimbledon e chi ci fanno giocare?:gauff-todoni.
Risultato?quattro papponi che non ce l’hanno fatta e tre vecchiette assonnate sugli spalti.
Mah…