Adieu al corto muso. Adieu France. L’Europa applaude la Spagna, sei partite sei vittorie. Il gol di Lamine Yamal, 17 anni sabato, appartiene alla bellezza del calcio, alla sua anima selvaggia ed eversiva. Te lo do io lo schema: passeggiatina al limite, con Rabiot a fargli da domestico, dalla qua dalla là: col cavolo, e poi sinistro a giro, da 25 metri, con Maignan che è ancora lì che vola. E, subito a ruota, il numero di Dani Olmo, tra controllo, palleggio e diagonale, con Koundé «caduto alla difesa ultima vana» (non gioca portiere, Saba mi perdonerà). Nel Novecento sarebbe stato autogol, ma ubi maior.
Il tutto, in quattro minuti: dal 21’ al 25’. In vantaggio erano andati i bleu. Al 9’: cross di Mbappé, testa di Kolo Muani. Un fuoco di paglia? Solo paglia. Ha tradito la rive gauche, stavolta. Theo, il capitano (via la maschera) e un po’ Rabiot. In fase difensiva e al momento del tiro (Theo, Kylian nella ripresa). Mancava, alle Furie, mezza difesa: Carvajal e Le Normand, squalificati. Dentro Jesus Navas (38 anni), Nacho y vamos. Che rumba, a centrocampo. E’ lì che, al di là degli episodi, la trama ha «scelto». Su Rodri, poco da aggiungere: un radar con i muscoli. Su Fabian Ruiz, molto: mai visto così brillante, così totale.
I vice re del Mondo erano i miei favoriti. Morale: una rete su azione, una sola, in sei gare. E se Cristiano ha fallito a 39, Mbappé ne ha 25. Ha patito, Deschamps, l’assenza di un centravanti: un nove vero. Come era Benzema. Come, evidentemente, non poteva essere Giroud. Come non sono Kolo Muani, squillo a parte, e Thuram. I cambi gli hanno dato i dribbling di Barcola, non il Griezmann che sarebbe servito. In carica dal 2012, penso che Didier abbia chiuso: campione del Mondo nel 2018, vice campione d’Europa nel 2016 e vice campione del Mondo nel 2022. Non escludo che gli studi «italianisti» possano averne frenato l’audacia, ma non mi pare un ruolino da fucilazione.
Luis De La Fuente, in compenso, è prodotto federale. Dalla under ai moschettieri: un Azeglio Vicini, ecco. La sua Rossa alterna il palleggio al pressing, il lento al rock, con il «generoso» Morata che si sbatte come un gregario, lui che piace a tutti tranne che ai suoi; e con i fischi tedeschi a Cucurella, per il mani-comio di Stoccarda. Riassumendo: i più forti a casa; i più bravi, giustamente, in finale. E un ragazzo del 2007 che, con quel gol da urlo, ha messo tutti d’accordo sul concetto di libertà, persino a Fusignano.
Questa semifinale di Musetti, a Wimbledon, ricordiamolo sempre, caso mai sfuggisse, a Wimbledon, suscita in me sentimenti, credo molto condivisi, su una scala che va dalla felicità alla rabbia. La felicità, facile capirlo, per la semifinale, la rabbia perché non ci si capacita del fatto che un giocatore con i suoi colpi non sia stabilmente tra i primi 10, e a seconda del periodo dell’anno, e delle superfici su cui si gioca, tra i primi 5. Credo la questione sia già stata posta, la ripropongo: E se avesse bisogno di un cambio di allenatore?
Lo so Giovanni, con Musetti sempre da mettere in conto “il peggio”. Ci ho creduto solo al quinto sul 5 a 1 40 15 , dopo che aveva mandato Fritz per le terre. La tentazione di scrivere “ finalmente ha stappato” è stata forte…ma…mi sono trattenuto…
Scritto da Riccardo Ric il 10 luglio 2024 alle ore 20:42
Riccardo oggi all’inizio del quinto set, pur avendo apprezzato la “crescita” mentale di Lorenzo nel corso dell’ultimo mese dove sull’erba aveva già fatto semifinale a Stoccarda e finale ai Queen’s, non ero affatto fiducioso…l’imperiosa rimonta di Fritz nel quarto mi lasciava poche speranze…e invece…invece con grande compiacimento honvistnun Lorenzo che ha iniziato I quinto set con una calma olimpica e negli occhi una convinzione totale dei propri mezzi…il tennis che Lorenzo ha sciorinato nel quinto set i rimarrà impresso per molto tempo, la varietà, la sicurezza con cui ha messo dentro vincenti di ogni tipo, aces, attacchi di dritto e di rovescio al pari dei passanti , drop shot assortiti, lob passanti “al volo” ( !! ) , tutti numeri che hanno mandato in visibilio il pubblico del campo 1 che alla fine si è spellato le mani per onorare il nostro…peccato, peccato davvero che Nole Djokovic abbia avuto in sorte di NON giocare il suo quarto di finale contro De Minaur, che si è ritirato prima ancora di scendere in campo e che venerdì prossimo in semifinale sarà riposatissimo…che “questo” Lorenzo un Nole 37enne che avesse giocato un quarto di finale “impegnativo “ magari, rigiocando una grande partita, poteva pure atterro…ma non mettiamo limiti alla Provvidenza
Primo intervento italianista e quindi assurdo del Var in questo europei. Regalato rigore all Inghilterra
“In Italia non mi succede mai!”
A Dumfries non sembra vero di avere un rigore contro così, non se ne capacita.
Ah una riflessione che investe calcio, tennis, vita, tempi moderni e relativi social, Come è noto la Juve, oltre ad aver acquistato Douglas Luiz ha, di fatto obbligata, acquistato la calciatrice fidanzata di lui la Svizzera Alisha Lehmann, gran figa (oggettivo). Il dato, curioso? significativo? preoccupante? (Secondo me preoccupante) e’ che la stessa, in quanto gran figa, non certo in quanto calciatrice, ha più followers di Federer
vabbe’, dai, non è più calcio, è un’altra roba. rigore e ammonizione, per carità.
e ora Inghilterra Olanda. Dai, fatemi divertire. Quando non gioca la Juve nel calcio cerco divertimento.
E chissà se Panatta stasera, quanto di più simile a Musetti ci sia stato nel tennis italiano di livello, starà ripensando a quella sciagurata partita, la vidi tutta, contro Dupre’