Lunga è la strada, per Tipperary, e Thiago lo sapeva, lo sa. Verona, poi, era campo tradizionalmente guerriero, persino Michel vi perdeva spesso. Un passo alla volta. Proprio così. C’è carenza di esterni? Dentro Mbangula, belga di 20 anni, e gol al Como, il primo dei tre (a zero). Danilo è «tallonato»? Dentro Nicolò Savona, aostano di 21, e gol all’Hellas, il secondo dei tre (a zero). Gli allenamenti devono essere sempre centrali. A maggior ragione in attesa di Nico, Conceiçao e (forse) Koop. Se il cambio di libro è stato radicale, il calendario non era certo un pugno in faccia (come invece per Zanetti, dal Napoli bastonato a Madama in calore). E allora, che la testa non dia alla testa.
Per una ventina di minuti, equilibrio barboso. Duda, Suslov e Tchatchoua alzano un po’ di polvere. Aspettare non è mai stato un’onta: e, difatti, aspetta persino Thiago. Un’onta è chiudersi in casa e buttare via le chiavi. Sarà la chiave. Un dardo di Locatelli, al 18’, agita i taccuini. Yildiz e Mbangula svariano e si accentrano. A metà campo, k.o. Thuram, con Loca c’è Fagioli: non ancora Douglas Luiz. La «vecchia» guardia. Piano piano, un cerino qua e uno là, ecco la fiamma: Locatelli borseggia Duda, palla a Yildiz, filtrante per Vlahovic, stop e sinistro in mezzo a tre sacramenti. E’ il 27’. Undici minuti, ed ennesima transizione. Cross di Mbangula (toh), sgrullata di Savona, da sinistra a destra, sul palo lungo. Next gen al potere.
Cala, il sipario, in avvio di ripresa: Tchatchoua si attorciglia a Mbangula (ehi), rigore, doppietta del serbo. Siamo al 51’, e l’invasione di bebè accompagna la sfida a un epilogo che, alla vigilia, era difficile immaginare. Rassegnati, gli uni. Sazi, gli altri. Di Gregorio, una parata in due gare: pure questo è un messaggio, filtrato dal livello dei rivali. Per le rivoluzioni non basta un capo: serve un’idea. Magari fosse mia. Ex «deschemisados», a voi. La storia non ha fretta.
Mah, io penso che molte squadre, a fine ciclo, commettono l’errore di tenersi cariatidi varie per pigrizia, riconoscenza, nostalgia e illusione che certe cose possano protrarsi all’infinito. Era successo anche al grande Milan di Berlusconi.
Da noi c’è stato un eccesso in questo senso, eccesso perchè alimentato dal cialtroni che li voleva tutti pronti e inclini al giocommerda, e perchè scriteriatamente incancrenito da ingaggi fuori mercato.
Vado a memoria, magari sbagliando qualcosa:
Sczeszny 6.5 netti
Alex Sandro 6 netti
Chiesa 5 netti
Rabiot 7 netti
Rugani 3,5 netti
Danilo 4 netti
Ma anche De Sciglio 1,5 netti
Tutta roba senza senso se guardiamo alle prestazioni degli ultimi anni.
Per cui il lavoro di Giuntoli era improbo: eliminare quanti piú rami secchi possibili e ingaggiare gente valida pagandola meno, oltre a un allenatore vero. Per adesso pare ci stia riuscendo, poi vedremo cosa dirà il campo.
Ma evitiamo i melodrammi e le statue ai “veri uomini”, questi sono comunque tutti multimilionari
Che in un anno, o in sei mesi, prendono piú di noi in un’intera vita, con inloro procuratori tirano la corda all’inverosimile e negoziano anche le buonuscite per poi fare gli eroi sui social… per favore.
Sei solo un vigliacco contaballe nascosto dietro un falso Nick.
Pensi di venire qui dentro a raccontare le tue palle con un italiano da terza elementare cambiando un Nick al mese ed invece ti tiveli per wuello che sei.
Un povero complessato semi analfabeta che viene ogni volta sgamato dopo dieci minuti.
PATETICOcomemtutti i vigliacchi.
E
Francis, sulla base delle probabilità significa che non ha mai fornito prove certe. Il TAS ha ritenuto che probabilmente è avvenuto in quel modo. Questo è un trattamento diverso.
Bene, la Halep ha avuto la squalifica ridotta dal TAS. Quanto ci ha messo la messo la Halep a dimostrarlo, sulla base delle probabilità (Sic.)?
Tutta lì la differenza, pezzo di un analista italiano della WADA.
Sinner ci ha messo 10 minuti a dare prova di come è entrato in contatto con quella sostanza. La Halep, per esempio, non ci è ancora riuscita.
Scritto da Guido il 27 agosto 2024 alle ore 22:38
Venderesti tua madre per mille lire.
Vigliacco come tutti i contaballe.
Limitati ad insultare, Francis, oltre non arrivi. Inadeguato.
il Tas non è pienamente convinto che una violazione del regolamento antidoping si sia verificata e respinge l’addebito». Insomma, un’assoluzione con formula dubitativa dall’accusa più grave: una rarità in una decisione del tribunale svizzero che raramente smentisce un panel internazionale. Per quanto riguarda la positività, il Tas «ha stabilito che la signora Halep ha dimostrato, sulla base delle probabilità, che il Roxadustat è entrato nel suo corpo attraverso il consumo di a integratore contaminato che aveva utilizzato nei giorni precedenti il 29 agosto 2022 e che il Roxadustat, come rilevato nel suo campione, proveniva da quel prodotto contaminato. Di conseguenza, il Tas ha statuito che le violazioni delle norme antidoping non sono state violate in modo intenzionale». Insomma, una violazione non dolosa punita con il minimo della pena, 9 mesi.
Altri sono stati sospesi per tutto il periodo delle indagini… Periodo che è servito per fare le indagini per scoprire come altri sono entrati in contatto con la sostanza. Poi assolti, se le prove sono state trovate e ritenute credibili, condannati, se mai trovate. Sinner ci ha messo 10 minuti per fornire quelle prove. I 5 mesi sono servite per l’iter giudiziario, non per le indagini, quelle sono durate 10 minuti. Pezzo di un analista italiano della WADA.
Squalifica ridotta, ma squalifica, pezzo di analista italiano della WADA.
L”iter giudiziario di Sinner si è concluso dopo 5 mesi. La ITIA, alla luce delle prove immediatamente prodotte, ha ritenuto che non dovesse essere squalificato. In altri casi quelle prove non sono mai arrivate, o arrivate con molto ritardo. Se gli avvocati di Sinner sono stati bravi, a produrre quelle prove, è un merito, non una colpa. Come non è una colpa poter disporre di mezzi economici elevati. Mezzi di cui può disporre anche la Halep, per esempio, ma se non porti le peove…Pezzo di un analista italiano della WADA.