E così, alla quarta, in testa c’è il Napoli. Tre vittorie di fila dopo lo 0-3 di Verona. Conte Dracula continua a vampirizzare i suoi, felicissimi di offrirgli collo e garretti. Gli dei lo hanno baciato con il Parma e, per una settantina di minuti, pure a Cagliari: tra autogol di Mina (passato agli atti come rete di Di Lorenzo), paratone di Meret, traversa di Marin, varie ed eventuali. Certo, dal tabellino esce un 4-0 che fa a pugni con i se e i ma della cronaca, però il calcio è bello proprio per questo: va a letto «solo» con il risultato.
Antonio non ha l’Europa fra i piedi. Non l’aveva nemmeno il primo anno a Torino, con la Juventus, e sappiamo come andò. E’ un Napoli, il suo, che sa «sporcarsi le mani»: e se non lo mandi giù, come potevano Pecchia e Nicola, sono dolori. E allora: Kvara (libero d’attacco), su assist di Lukaku; Lukaku, su assist di Kvara; Buongiorno di testa. Il belga, l’ex granata: viva il mercato.
Due trasferte due pari, l’Inter. A Marassi, con il Genoa, sbagliò l’approccio; a Monza, ha sbagliato partita. Molle, lenta, strozzata dallo stesso laccio teso al collo dei rivali. Champions ci cova. Mercoledì il City, a Manchester. Diranno, dopo aver detto che avendo due squadre sarebbe stato un delitto non farlo, che Inzaghino non avrebbe dovuto fare turnover. Dopo, sempre dopo. Al posto di Barella, per esempio, c’era Frattesi, invocato da logge e loggioni. E’ stato il peggiore in campo. Hanno chiuso, i campioni, con Lautaro (ancora giù) e Thuram in panca, Zielinski (al debutto), Taremi, Arnautovic e Correa (!) all’arrembaggio. Hanno risolto i cambi: Dany Mota di crapa, Dumfries in scivolata.
Il Monza di Nesta si è difeso con ordine. Pairetto gli ha tolto un «vantaggio» (Pessina, al 95’) dal quale chissà cosa sarebbe uscito. Mi sono piaciuti Daniel Maldini e Dimarco. Sabato Juventus-Napoli (con Motta post Psv e Conte post sergente di «Ufficiale e gentiluomo»); domenica Inter-Milan. Allons enfants.
poi si può anche sostenere che motta e allegri abbiano le stesse idee di gioco, c’è spazio per tutti,,,
premesso che le interviste agli allenatori sono quasi sempre totalmente inutili, motta almeno ci evita i pietosi spettacoli del predecessore. poi nel merito almeno lui parla di sviluppare il gioco per favorire gli attaccanti, mentre il cialtrone si preoccupava (si fa per dire…) solo della fase difensiva e poi palla a lebron james.
Il calcio è semplice. Domani vorrei – aggiunge Motta – vedere undici giocatori che capiscono il momento. Si difende e si attacca insieme. Essere generosi, solidali, proteggere la porta e quando abbiamo noi la palla utilizzarla nel modo giusto. Sviluppare il gioco per favorire i nostri attaccanti. Una squadra completa. Stiamo bene, ripeto. L’atteggiamento è giusto, in campo e in allenamento”.
(Thiago Motta, oggi conferenza stampa per Juventus PSV)
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Mi sembra di aver già sentito sta roba qua……
Scritto da Riccardo Ric il 16 settembre 2024 alle ore 14:14
si quelli che pensano di aver scritto, o interpretato la bibbia del pallone.
Motta fa un calcio molto diverso da quello che pensano e “bramano” loro
Detto con l’accento brasiliano è diverso.
Dusan
Intanto sabatina ha parlato: dice che stiamo con Motta è peggiorato Anima sporca di merda (cit.),come tutti i suini
Ciao Bilbao
Ricordo quando bollasti Kean come uno destinato ad una brillante carriera mediocre.
Prevedi lo stesso percorso per mbangula?
Scritto da Alex drastico il 16 settembre 2024 alle ore 13:14
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Quando non sa a chi rompere 8 coglioni, scrive a se stesso….
Lo ha detto davvero?
Però a Marsiglia c’è il mare. Ce lo vedo formaggione stile bay watch che corre sulla spiaggia ricciolini al vento, mamma’ con la merenda a riva. Una magnager eccezionale.