O 0-0 o 3-0. Che malinconia, le porte chiuse. E che povera partita, per un tempo, Genoa-Juventus. Il primo. Non il secondo. Un Grifo decimato, con Ahanor, classe 2008, a guardia di Nico Gonzalez. E Thiago, rotante in vista di Lipsia, con il vecchio Danilo a destra e Rouhi, classe 2004, a sinistra. Blocco basso, gli opliti del Gila, attorno a Bani, Vasquez, De Winter e Frendrup. Perdendo Badelj, hanno perso la bussola. Madama palleggiava e cincischiava, un crossettino di Nico, Vlahovic abbandonato, Yildiz raddoppiato, Koopmeiners ambulante in cerca di un portico dove srotolare la mercanzia. Ritmi da ninna-nanna ninna-o, l’ex Miretti nella terra di nessuno, i trilli di Colombo a scuotere il dormitorio.
Alla ripresa, Motta si correggeva. Kalulu a tutta fascia, Koop «sotto punta», un po’ più di pressing, e una velocità di crociera non più da moviola. Serviva un episodio, lo forniva il braccio di De Winter, «ex gen». Rigore. Vlahovic, naturalmente. Madama prendeva coraggio, gli avversari lo perdevano. Koop tagliava il campo per il serbo che controllava in corsa e infilava. Doppietta, come Lautaro. Conceiçao-Muccinelli avvicendava Nico. Improvvisamente, dei dribbling. E la traversa di Koop, innescata dal portoghesino. E, dopo l’unica parata di Perin (su Pinamonti), al 90’ spaccato, la terza ciliegina del figlio di, in capo a un’azione corale. Per la cronaca, era entrato persino Douglas Luiz: la miglior versione del suo avventurato tirocinio.
Ricapitolando: nove gol fatti, zero subìti, una endemica difficoltà ad armare i piedi, ma pure la volontà di gestire i gruzzoli nella metà campo altrui.
Il sabato era stato inaugurato da Udinese-Inter 2-3 (Frattesi, Kabasele, Lautaro, Lautaro, Lucca). Un luna park, rispetto agli scranni vuoti del Ferraris. Venivano, i campioni, dalla mazzata del derby. E Inzaghino, dalla solita menata sul turnover. Alla rinfusa: benissimo Dimarco e Frattesi; riecco capitan Martinez; troppi sprechi, in generale, dalle parti di Okoye, pollo sullo 0-1; momenti di superficialità in difesa (quello di Kabasele è il terzo gol di testa a referto); da Deulofeu a Thauvin, la fantasia passa di lì; Runjaic, cui mancavano Giannetti, Payero e Sanchez, è una vecchia volpe, e finire craxianamente in pellicceria con squadre come Roma o Inter non rappresenta certo un’onta.
No non o vinci o giochi bene . Ma se. Se vinci hai giocato bene (meglio dell avversaria) (salvo rarissime eccezioni)
Un centravanti da 16 gol a campionato,su
Mai usato droga,a differenza di altri,qui dentro
4 più due pali e un gol annullato che non andava annullato, più qualche assist, per la precisione.
4 in 6 partite.
iniettati meno schifezza in vena.
Fantastiche le esultanze di Vlahovic a zittire tutti, sono le mie preferite, forse perché sono così rare…..
Intanto il Tottenham di Angie,che gioca un 433 con kulu e Maddison mezzali in un campo diretto da bentancur,ne stampa tre allo United chez loro.
Il city comincia a cercare la soluzione post-Rodri(we love you man)mentre PARE Maresca sia finalmente riuscito nell’impresa sfuggita ai suoi predecessori e cioè dare un senso ai talenti del Chelsea.
Il Liverpool continua a suonare il rock post Klopp e l’Arsenal vince ugly se serve,confermandosi serissima candidata al titolo.
Quel topo di fogna di viscidoff?any news?
Bellissimo vedere guido e gli altri minus ridotti così.
Spariscono subito dopo ogni vittoria e tornano appena trovata sul mercato nero una maglia del Lipsia nello specifico.
Sono giorni meravigliosi.
No scemo destronzo veramente minus habens, conta che la classifica è ottenuta giocando a calcio mentre i coglioni come te continuano la litania per ritardati antropologicamente secondo la quale o si vince o si gioca bene.
Riesci sempre a dimostrarti più stupido di quello che avevi fatto credere il post prima. Una virtù fenomenale.