Tacco di Lautaro, cross di Dimarco, zampata di Thuram. Era il 93’: Young Boys-Inter 0-1. Tre titolari sguinzagliati sul più brutto: c’è chi può. L’idrante del gol spegne i dibattiti sul turnover di Inzaghino, «omaggio» alla Juventus di domenica (ma non certo a quella di ieri). La Champions è come il West: le sparatorie possono crepitare ovunque. Anche sul sintetico di Berna, perché no. I Giovani Ragazzi le avevano buscate da Aston Villa (0-3) e Barcellona (0-5). Ci hanno dato dentro, hanno creato pericoli, hanno colpito un palo con Monteiro. Mai domi. Mai succubi. Ma senza quel popò di risorse in panca.
Già provvidenziale su Bisseck, Von Ballmoos aveva addirittura murato un rigore ad Arnautovic, frutto di una sbracciata di Hadjam a Dumfries, due tra i più ficcanti. Barella vice Calhanoglu, emergenza di lusso. Di Taremi si ricorda il tacco per Bisseck. Di «Arna», il penalty e poco altro. Dimarco aveva avvicendato Carlos Augusto, infortunato. Non riesce a sbloccarsi Zielinski, al quale la trama aveva offerto una delle occasioni più limpide. La sofferenza del campo è stata lavata e sanata, non tanto dal «giuoco», quanto dai giocatori.
** Atalanta-Celtic 0-0. Venivano, gli scozzesi, dall’1-7 di Dortmund. Brendan Rodgers ha alzato un «bloque bajo» da provetto muratore. La Dea ci ha provato, non con il coltello fra i denti: la traversa di Pasalic, i tuffi di Schmeichel e gli errori di mira (del croato, in particolare) hanno scheggiato ma non sabotato il dominio territoriale. Né sono bastati i rinforzi: De Ketelaere, Samardzic, Zaniolo, persino Cuadrado. Alla distanza, il ritmo è calato e le zanzare di Glasgow, fastidiose, hanno pizzicato la ciccia dei rivali. Sono mancati, al Gasp, Lookman e Retegui, prigionieri di gabbie munite. E’ il secondo 0-0 casalingo, dopo quello con l’Arsenal.
Difficilmente ricordo 2 squadre così forti, con giocatori così bravi (e ne mancavano altri da ambo i lati) difendere così male, soprattutto di squadra.
Ma a me manda ai matti vedere che la Juve (quest’anno, come negli anni passati) non ricorre, quando ve ne sia l’opportunità , alla palla lunga dietro la difesa alta avversaria.
Non come unico game-plan ma come arma da alternate alla canonica uscita con palla al piede. Anche perchè il suo uso può minare la fiducia avversaria nel loro pressing che quindi potrebbe diventare meno assiduo e/o meno efficace, a beneficio della costruzione dal basso.
Speriamo che gli arbitri ci diano un aiutino domani,come sempre. Un bel rigorino nel primo tempo e uno nel secondo così entriamo nella storia,
Anche se battere la Juve non è così storico.
Le casistiche insegnano che prima o poi le serie di numeri si interrompono, tuttavia la presenza dell’ incontrastata inimitabile divinità bianconera Giuntoli mi suggerisce una vittoria della Juventus,purtroppo.
ma il real con quei giocatori può passare da un momento all’altro
Scritto da Superciuk il 26 ottobre 2024 alle ore 21:35
Si,passare alla cassa,grazie(piccoli Impera crescono)