Uscire dalle sbronze non è mai facile, specialmente se ti trascini e barcolli tra i lampioni del Parma. Il 2-2 dello Stadium, dopo il 4-4 di San Siro, fotografa la staffetta: dal corto muso di Allegri al corto muro di Thiago. Per farla breve: da Bremer-Kalulu a Danilo-Gatti. Già, perché Danilo e non l’ex Milan? Turnover, immagino. Occhio, però, a non esagerare: il capo tribù mancherà fino a maggio, se va bene.
Il Parma di Pecchia è la squadra più giovane della serie A. Due volte in vantaggio (subito con Bonny, di testa) e poi con Sohm, in capo a uno splendido ricamo. Coraggioso, al guinzaglio di un superbo Bernabé. E’ stato in partita sempre, e alla fine ha rischiato di vincere (con Charpentier, disarmato da Di Gregorio, e con Almqvist, un po’ narciso) non meno della Juventus (con le «parate» di Hainaut e Delprato a Suzuki sepolto).
Le reti americane di McKennie (di crapa, su cross di Weah) e, al 49’, dello stesso Weah (innescato da Conceiçao, stile derby d’Italia) avevano trasformato l’ordalia in una mandria di cavalli imbizzarriti. Poco Vlahovic (gol magnato compreso), e quell’Yildiz a rate non mi convince. Un sacco di errori, soprattutto in avvio, e una caterva di Mar Rossi aperti ai Mosè di turno, fossero Man, Bonny o Mihaila. Le bollicine del Portoghesino e gli spiccioli di Koopmeiners (al rientro) hanno cercato di ovviare a una lentezza che invano Cambiaso, con le sue scariche di trasformismo, cercava di mascherare.
Ogni palla persa, o raffinata dagli avversari, un contropiede da apriti Sesamo. Il centrocampo in balia di distanze abissali, nonostante lo stoicismo di Locatelli e Thuram (cresciuto); come se il palleggio del Parma fosse una lingua intraducibile. Imbattuta sì, la Juventus, e pure l’unica: ma sei pareggi in dieci gare. Narrano che «Padre tempo» sia uno specchiato galantuomo. E allora, halma.
Insomma paradossalmente lascerei Vlahovic un po’ “piu solo”,ecco.
scritto ad agosto.
Il 4141 è un modulo futurista nel senso che prevede l’annullamento dei ruoli in campo.
A mio avviso Motta insisterà su questa idea di calcio evoluto sino a che i giocatori non l’avranno mandata a memoria e avranno successo.se fallirà mi auguro che il prox allenatore insista su questa strada finché avrà successo.
Il mio dubbio amletico e’che altri allenatori,Pep in primis,sono arrivati a questa idea di gioco gradualmente e sempre seduti sulla stessa panchina
Ripeto oggi quello che scrissi ad agosto”attento Motta fix the basics first”.
Altro mio dubbio è che il portare costantemente 3-4 uomini vicino a Vlahovic finisca con l’ intasare gli spazi per il ns centravanti.questo è un modulo che richiede movimenti assolutamente esatti come quelli del city,dove i giocatori passano da un ritmo blando quasi stanziale alla accelerazione letale da piazzare quando devono.
Su Danilo.
Sul primo gol chiede a Gatti “dov’eri?”.
Un minuto prima si perdeva Bonny in area.
Sul secondo fa una cosa che tra i professionisti non avevo mai visto fare:con tre metri di vantaggio si fa letteralmente girare intorno dall’avversario.
Poi nel secondo tempo fa quell’intervento in scivolata in ritardo di mezz’ora che manda gli avversari in porta.
A questo punto chiede scusa al pubblico.
Solo un cialtrone poteva fare capitano della Juventus sto clown triste.
L umore la convinzione il morale le energie psichiche ed anche fisiche. E pure la classifica
Io vorrei che i 3 punti di culo arrivino solo in occasioni straordinarie, che siano l’eccezione alla regola.
Certo, eccetto i tre punti: che non spostano il giudizio in questo momento, ma solo l’umore.