Per una ventina di minuti, solo Juventus e molto Thuram, il fratellino di Marcus. Avversari in trincea, gli strappi di Khéphren a tagliarne le linee. Una sventola alta, poi l’autogol di Okoye propiziato da un tunnel e un sinistro in bilico tra palo e schiena. Do you remember il tiro di Kawai Leonard in gara sette di Philadelphia-Toronto del 2019? Ecco. Lo sport mescola sfortune e fortune, dettagli e ritagli.
Il gol ha svegliato gli opliti di Runjaic. Confesso un debole per Thauvin, uno di quei «dieci» di cui immagini sempre la scintilla. Non stavolta. Madama si è ritirata nei suoi appartamenti. Proprio a Udine Thiago aveva preso una gran bambola con il Bologna, e una scorza di allegrismo non è (ancora) reato. Non c’era Danilo. Rientrava Kalulu. C’era Koopmeiners titolare. Weah a destra, Yildiz a sinistra. Da una fase di stanca, verso il 37’, spuntava il raddoppio: da Thuram al turco, destro, palo (sempre quello) e sinistro di Savona, tra gambe protese e destini curiosi.
Vlahovic convogliava omeri e tibie, nella speranza che, così facendo, i compagni in transito potessero trovare golosi pertugi. L’Udinese è squadra pazza, sospesa tra eccessi clamorosi – a Parma da 0-2 a 3-2, a Venezia da 2-0 a 2-3 – ma la Juventus è tornata savia: più gamba, più equilibro, più concentrazione. Visto che ci si ciba di episodi, una spintarella a Gatti portava alla confisca della rete di Davis che, al 52’, avrebbe riaperto il tabellino. Le staffette hanno movimentato l’ordalia, molto fisica, con un sacco di corner offerti da Pajero e c. ai merli delle due torri, Davis e Lucca (da inserire prima, molto prima), la cui traversa ha solcato la cronaca senza mutarla in storia.
Reattivo e molto british, nelle bolge e sulle parabole, Di Gregorio. Non mi è dispiaciuto Yildiz. In contropiede, avrebbero potuto pasteggiare Vlahovic e, soprattutto, Koop, smarcato da Mbangula. Padre tempo gli dia una mano. In generale, dalla rosa, non certo una partitona. Per carità. Ma una risposta.
Quello che fanno i figliocci di Collina è sotto gli occhi di tutti da anni…
I buoi sono scappati da un pezzo!
E diventato come il wrestling il nostro gioco…e non mi meraviglierei più di tanto oramai.
Invece devo dire che tra la generazione disastrosa di allenatori d el 2006 almeno Nesta è umile ed educato.
Io darei il premio invece al primo pubblico che di fronte a queste vergogne abbandona le tribune lasciando lo stadio vuoto…. (Altro che curve in sciopero per le prebende)
Gentile Ezio, buon giorno. La capisco e nel caso specifico ha ragione. Direi Grande Fratellone. Come sa, io ho messo in palio due premi:
1) al primo giocatore che, cambiata società, dirà in conferenza, dopo il ritiro pre-campionato, che al vecchio club lavorava di più.
2) al primo allenatore, dirigente, giocatore che confesserà «sì, il gol dei miei avversari era regolare». O zil rigore per noi non c’era».
Campa cavillo.
Come si chiama quell’onanista del var che fanno intervenire ogni cazzo di secondo? Marelli? Fosse per lui ci sarebbero tremila ammoniti, ottocento espulsi e duecento rigori a partita, come se non ce ne fossero già abbastanza. Basta con questa pornografia var!
“Si sta rovinando il calcio, c’è un regolamento folle. Si deve tornare ad arbitrare come una volta. Alla gente non piacciono le partite spezzettate da mille falli. A Bergamo ci hanno chiesto scusa gli arbitri, oggi che fallo è quello a centrocampo? Stiamo complicando il calcio…”
—–
Altre parole sante, questa volta di Nesta. E’ una deriva.
Gentile Primario, può essere definito grande fratellino anche quello che decide di annullare goal regolari a ripetizione e sempre contro la stessa squadra?
(Salvo poi mandare letterine di scuse?)
…forse deve mettersi a fare il portiere
Scritto da Luca G. il 2 novembre 2024 alle ore 22:40
))))::::
Il calcio é semplice: non fai giocare Danilo e vinci la partita.
E intanto al Monza dopo il furto di bergamo han fregato anche questa. Due goal annullati per necessità di classifica degli avversari. Complimenti alla banda di falsari.
Luca G.: fetente!!! :-))))))