Secondo Jean Cocteau «i francesi sono degli italiani di cattivo umore». Figuriamoci dopo i fischi alla Marsigliese. E così: dal 3-1 del Parco all’1-3 di San Siro. Ai quarti di Nations League, sì, ma in economica e non in prima. Ne ho viste tante, questa però mi mancava: Rabiot in versione LeBron. Gol di testa già al 2’, da angolo; gol di testa al 65’, da punizione. In mezzo, il piazzato di Digne, la traversa e la schiena di Vicario, la zampata di Cambiaso su triangolo Dimarco-Tonali-Dimarco, unico sprazzo all’altezza della svolta post Svizzera.
Non c’era Mbappé, cosa che ha moltiplicato l’orgoglio dei bleus. Ci hanno affettato dalla cintola in su: a metà campo, soprattutto. Koné, Rabiot, Guendouzi più Kolo Muani e Thuram a creare «mismatch» sulle fasce; più Digne formula «imbianchino». Pesi massimi contro pesi medi. Piano piano, i Barella (dietro Retegui: troppo dietro, per i miei gusti), i Frattesi e i Locatelli sono stati soverchiati. Ultimo ad arrendersi, Tonali.
E poi ste’ benedette palle inattive: continuano a buggerarci da tutte le parti. E il centravanti. Retegui è il capocannoniere del campionato con 11 reti. Se non segna, di solito strappa la sufficienza con il lavoro sporco, ai fianchi, di sportellate. Zero tiri: Konaté e Saliba se lo sono mangiato. Lo ha sostituito Kean, vice bomber con 8. Sua, rete della bandiera a parte, la sola pallottola verso Maignan: era il 94’, e il portierone l’ha schivata.
Non so voi, ma ho colto qua e là «ruttini» da pancia piena, come se i superlativi ci avessero portato over the rainbow. Ci è capitato spesso, in passato. Immagino che dal carro di Spalletti scenderà qualcuno, mentre su quello di Deschamps qualcun altro, coprendosi il volto per non dare nell’occhio, salirà. E’ il prezzo del risultato. Siamo chi siamo. Mai dimenticarsi dove eravamo.
Pensare di risolvere determinati conflitti con mandati di arresto internazionali, sono stati emessi anche nei confronti dei capi di Hamas e pure di Putin, e’ sintomatico di come questo mondo occidentale sgangherato e malato e decrepito, ritenga di risolvere ogni cosa con le leggi e la burocrazia
Nell attesa del,doppio continuo a leggere spifferi di mercato su una possibile cessione di Fagioli. Porque’? Potrei capire al limite, ma al limite , sacrificio per arrivare a Zirkzee, ma non certo a Skriniar, fermo che un0 ma anche due difensori andranno pres, due ma anche tre dovesse partire Danilo. Ma Fagioli per Skriniar mai.
Bon ci ho preso, ma era una scelta abbastanza logica, se non vuoi rinunciare a Sinner, lo schieri con Berrettini.
Sembra proprio che il doppio sarà Sinner-Berrettini
La “legge” di Jannik Sinner non fa prigionieri…Baez sciolto nell’acido per 6-2 6-1…vediamo ora che doppiò schiererà Volandri…indizi per Sinner-Berrettini, ma non è detto
Intanto pratica Baez sbrigata rapidamente. Motivo in più per (ri)schierare Sinner.
Credo che si percorrerebbe una inutile “via di mezzo”. O schieri la coppia titolare, o sparigli il mazzo, schierando l’artiglieria pesante.
Ah io nel 2008 non votai per quella parte politica che avete citato, così,,per chiarezza.
Giovanni o chiunque voglia rispondere. Ma un doppio Sinner Vavassori non è proponibile? Perché leggo che la scelta sarebbe o Sinner con Berrettini o i doppisti. Capisco le motivazioni di chi, sicuramente a ragione, sostiene che per il doppio occorrono gli specialisti, ma come si fa a rinunciare a Sinner?
Scritto da bilbao77 il 21 novembre 2024 alle ore 19:22
Cheerleader di Putin, ma ti rileggi?