Una passeggiata con l’elmetto, mettiamola così. Con alcuni agguati (sventati da Meret e Rrahamani); qualche brivido (un gol di Kean annullato per mani-comietto) e non pochi mazzi di fiori lanciati dai rivali. Morale: Fiorentina zero Napoli tre. Poi, naturalmente, liberi tutti di parlare di scarto troppo obeso, dei piani con cui Palladino aveva stravolto l’assetto, e di certe scelte (Moreno, per esempio), di un calo evidente della Viola, alla terza sconfitta nelle ultime quattro uscite. Per carità : il calcio non è scienza esatta. Per fortuna.
Conte Dracula non molla: pompa sangue, invoca rinforzi e gioca con i numeri: stessi gol della Juventus (30) e miglior difesa (12). Ops. D’accordo, il rigore del raddoppio è stato una «locatellata» di Moreno (ventun anni allo sbaraglio) su Anguissa: Lukaku – utile, non banalmente generoso – lo ha trasformato in bellezza, memore dell’errore, fresco fresco, anti Stankovic. E la terza ciliegina, un regalo di Comuzzo alla mira per nulla tirchia di McTominay, bersagliere di Scozia.
Ma vogliamo parlare della rete che ha sbriciolato l’equilibrio? Una gemma. Cominciamo dall’inizio: fuori Politano e Kvara (più Buongiorno, totem della Maginot). E allora, Neres a destra e Spinazzola a sinistra. David Neres, paulista. Samba do Brasil. Scambio con Lukaku e poi via, lavagne e tabelle andate a quel paese, un dribblig qua, un ancheggiamento là , difensori disorientati (Ranieri, l’ultimo) e un botto di destro a sorprendere persino De Gea, il portiere che aveva murato Vlahovic. Uno di quei gol che strappano dalla sedia. Non spie degli schemi, ma ribelli. L’ala che evade dalla cella dell’esterno e si accentra. E tutti noi, prestazionisti o risultatisti, appesi alla polvere della corsa, dello sparo. Un attimo, e ognuno torna al suo banco. Ma in quell’attimo, no. Obrigado.
Nel caso anche, di sicuro un allenamento in più male non avrebbe fatto.
Beh però in effetti, avrebbero potuto dedicare l’intero allenamento ad allenarsi per giocare col falso nueve.
Così col Toro giochiamo con lo spazio, Dusan riposa e mettiamo da parte per un po’ il solito 4-4-2.
Ridi ridi….
non vorrei che prendendolo TM si ‘rifugiasse’ nella fantasia di duplicare il suo ottimo passato bolognese.
Scritto da Causio il 5 gennaio 2025 alle ore 11:32
Quel che temo anche io, ma la sapienza calcistica deve risiedere nella società con conseguenti decisioni sul mercato. Ma è tipico dei mister, e non solo dei mister, quando non sanno più che pesci prendere, si rifugiano nel passato. E quando una società si fa dettare l agenda dall allenatore e’ l inizio della fine.
Eccezionale lassie….ah ah ah ah ah!
Scritto da Alex drastico il 5 gennaio 2025 alle ore 11:06
E ci sei cascato di nuovo. Detto questo, hai una squadra in crisi di identità , con calciatori ai quali ancora non hai trovato posizione e mansioni (Koop su tutti), con evidenti problemi di equilibrio (come accenni ad essere più incisivo in fase offensiva, diventi un colabrodo), più altri e rinunci ad un giorno di allenamento? Gli allenamenti servono anche a questo, un giorno di riposo bastava ed avanzava.
Certo Causio ma sei sempre corto davanti, con una sola punta.
Dzeko sarebbe l’ideale per il 99,99% delle squadre mondiali.
Intanto però tu piazza Loca(Thuram) e DL davanti alla difesa.
Metti NG dall’inizio e semmai Chico dal 60mo.
E poi ne riparliamo.
Non basta pescare savona e bangula, se bruci 100 milioni di acquisti. O basta se sei primo.
Che si svegli Motta e scenda dal pero.
Scritto da Robertson il 5 gennaio 2025 alle ore 11:00
D’accordissimo
Mah, penso che per caratteristiche di mezze punte ne abbiamo pure troppe. Ci serve un bomber, uno che tiri in porta appena la vede. Come scriveva Bilbao l’ideale sarebbe un Dzeko.