Lugete o Veneres Cupidinesque, perché sì, è il tredicesimo pareggio di Madamin, ma questo – se non altro – non è di latta. L’ha conteso, con ardore, all’Atalanta, e per giunta a Bergamo. Sia chiaro: con il solito «format» – in vantaggio, rimontata – ma ripeto, sono state ben altre le X di cui arrossire (Cagliari, Parma, Lecce, Venezia).
Gasp è lì dal 2016: si sente. Thiago dall’estate 2024: si vede. Equilibrio per un tempo, con la Dea che spinge e gli avversari che la pungono. Nella ripresa, big bang e bagliori da notte di San Silvestro. Occasioni di qua, occasioni di là , voli di Carnesecchi e Di Gregorio, palo di Kalulu (di testa, su corner), rete dello stesso Kalulu, imbeccato da McKennie («falso» dieci), poi Mottiani in trincea sino alla torsione aerea di Retegui: alla Bettega? alla Riva? alla Pulici? alla Boninsegna? Ognuno scelga il suo referente e così sia.
Retegui: 13 reti, capocannoniere solitario. Era entrato, al 65’, per un De Ketelaere crepuscolare (capita). I cambi. Gasp si è giocato Samardzic, il Chapita, Bellanova, Hien e Zaniolo. Hugeux (vice di Thiago, squalificato) non più di Douglas Luiz, Mbangula e Fagioli. Meditate, pazienti, meditate.
Risultato in bilico sino agli ultimi spari, di Zaniolo e Yildiz, ora qua ora là come sempre dovrebbe (o dovrebbero suggerirgli). La sentenza è rimasta a lungo nascosta nella giungla dei ribaltoni. Con i portieri, segnalo Gatti e Kalulu, Locatelli e Thuram, gli strappi di McKennie. Di «Flopmeiners», fischiatissimo, rammento una «parata» su Lookman: stop. E dell’ambulante Nico, un sinistro dal limite. Fuori ruolo, ok, ma insomma. Sul fronte opposto, preziose le spallate di Kolasinac, le serpentine di Samardzic e, ça va sans dire, il rambismo di Retegui. Si era cominciato senza centravanti. Poi uno è apparso. Non era Vlahovic.
Eh, intervengo, sembrerebbe una disposizione più logica, il problema è che devi fare fuori l’acquisto più importante. Magari nei 3 potrebbe giocare Koop, ma dovrebbe prima trovare una condizione fisica adeguata.
Bello svegliarsi con un sorriso. Rabiot? Cosa c’entra Rabiot?
Eh, questa Narrazione, nemmeno il minimo sindacale di comprendere quello che leggono. Così è troppo facile :-)))
Scritto da Guido il 15 gennaio 2025 alle ore 08:08
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Non è un sorriso il tuo.
È una paresi, orrendo buzzone.
E sei più scemo del compianto Lovre.
E ho detto tutto (cit )
Scritto da bit il 15 gennaio 2025 alle ore 15:26
ma infatti…vuoi mettere al confronto un 4312 con in mezzo al campo Texas Loca Thuram, Luiz trequartista e Niko+Yildiz che davanti erano liberi di svariare come gli pare
Infatti di tennis…..di calcio non hai bisogno e lo dimostri costantemente…ih ih ih!
no, mi salva scrivere, ma soprattutto leggere ed imparare, di tennis…..
Ahia…stessi segnali che hanno preceduto il conto alla rovescia…..
Ovvio che è un paradosso… la forma socialmente corretta, ancorché vetusta, è 442….
Mi sto sganasciando dalle risate, mi raccomando pressing alto e possesso palla, pressing palla e possesso alto, oppure pressing possesso e palla alto,,,,non andate troppo oltre,…
Questa la frase completa, se vogliamo fare l’esegesi:
“Al momento della lettura delle formazioni l’impressione era quella che, per sostituire l’acciaccato DuÅ¡an Vlahović, il tecnico italo-brasiliano avrebbe riproposto Nico González da numero 9. Una soluzione già adottata con discreti risultati nel derby col Torino (al di là dell’esito del match) e in linea con le caratteristiche da attaccante del calciatore argentino.
Una volta sistemate le squadre sul terreno di gioco, invece, ci si è accorti che non era come pensavamo. Motta inizia la partita con McKennie e Koopmeiners come riferimenti più avanzati, mandando in fascia González e Yildiz. Non solo: questi ultimi due sono invertiti rispetto alle posizioni abituali: entrambi sono stati schierati sui rispettivi piedi forti, con il turco a destra e l’argentino a sinistra, quindi.
Di fatto quindi, se volessimo tradurre in numeri la disposizione in campo della Juve, era strutturata in un 4-4-2-0 che, in fase difensiva, diventava spesso nel primo tempo un vero e proprio 4-6-0.”
Logan, io l’ho inteso più come un paradosso per spiegare che non avevamo attaccanti di ruolo, ma può darsi che abbia ragione tu. Non cambia comunque la sostanza dell’analisi della partita, che mi pare ben fatta.