Luka park

Roberto Beccantini22 giugno 2021Pubblicato in Per sport

E anche questa volta, Luka Modric. Aggiunge calcio agli anni, quasi 36, non anni al calcio. Del francobollo Croazia (4 milioni di abitanti) è il capitano, il simbolo, il regista. Vice campione del Mondo in Russia, ha portato i suoi oltre la Scozia e agli ottavi dell’Europeo. Non certo un’impresa, se pensiamo a quello che valgono, oggi, i cocchi di Sean Connery. Però il gol, quel gol: alto profilo, alta classe. Si era sull’uno pari (Nikola Vlasic, Callum McGregor), palla vagante al limite, esterno destro improvviso e preciso, con un po’ di collo e molto slice. Hampden Park sa apprezzare i gesti. Siamo lontani dalla pazzesca volée di Zizou al Leverkusen, ma lo spirito ribelle è lo stesso.

Poi l’angolo che, spizzato da Ivan Perisic (6,5), ha chiuso la pratica: 3-1. Non è più la Croazia del Novecento (Zvonimir Boban, Davor Suker) e nemmeno d’inizio secolo (Ivan Rakitic, Mario Mandzukic), è Modric (8) a incollarla alla storia. Il «dieci»: non altri, non i giovani. Manca un centravanti di peso, e Luka può inventare episodi, non sempre risolverli. Nell’ultimo Real ha sofferto. E’ un radar di 1,72, con il nasino e il taglio di capelli alla Johan Cruijff, che smista il gioco come la torre di controllo regola i cieli intasati. Proprio adesso che il logorio lo incalza, il bisogno di pause aumenta. Ci vorrebbe un mediano.

A Wembley, Repubblica Ceca-Inghilterra 0-1. Avanti tutti, sotto braccio ai croati. Primo tempo brillante; secondo, noioso. Curiosi, questi «leoncini»: zero gol al passivo e solo due all’attivo, entrambi di Raheem Sterling (7). Continuano a piacermi l’ordinato «movimiento» di Kalvin Phillips (7) e il generoso tuttocampismo di Bukayo Saka (7). Il mio pallino resta Jack Grealish (6,5), piccole fantasie crescono. E Harry Kane (6)? Al servizio di sua maestà. Fra i cechi, in ombra Patrik Schick (5). E se non segna lui, non segna nessuno.

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