E’ stato un atterraggio brusco, dopo tutte quelle piroette fra le nuvole, ma solo un gran spavento, nessun ferito: due a uno all’Austria, Italia nei quarti. Hanno risolto, nei supplementari, Chiesa (7,5) e Pessina (7,5). Chiesa: controllo di destro, dribbling a rientrare e bum di sinistro, su parabola di Spinazzola (7), la solita scheggia, un po’ meno Di Lorenzo (6). Pessina: imbeccato da uno stoico Acerbi (6), stop di destro e rasoiata mancina. Se Mancini è un genio, il «trevigiano» Foda che lo porta al 120’, cos’è?
Ha vinto la qualità dei nostri cambi, da Pessina a Chiesa, da Locatelli a Belotti. L’Austria di Alaba (6,5), Sabitzer (6,5), Grillitsch (7) e persino Arnautovic (6,5) ci ha spremuto oltre il pronostico. E’ stata sempre dentro al risultato, dopo aver perso ai punti il primo tempo (palo di Immobile, 5,5) e pareggiato il secondo, con i centimetri «varisti» a sfilarle il gol di Arnautovic, arcobaleno del destino sulla burrasca in arrivo. Traduzione: un gran botta di sedere. Dai gironi alle partite secche cambia il mondo, non solo lo stadio, dall’Olimpico a Wembley. La tensione ti scortica i nervi, se non prendi a pallate gli avversari come hai fatto con turchi e svizzeri cominci a pensare che qualcuno ce l’abbia con te (l’arbitro, magari; invece no, Taylor 6), vai fuori giri (Barella, per esempio: 5,5) e scorgi nei rivali spine, non più rose.
Berardi (5), braccato per ogni dove, non era lui; e non era lui neppure Insigne (5,5). Verratti (5,5) girava in folle, Jorginho (6) mendicava decolli, trovando solo stalli. Teneva la difesa, questo sì, attorno a Bonucci (6) e Donnarumma (7, paratona su Schaub, 6). Il ricorso all’artiglieria pesante e la sgrullata acrobatica di Kalajdzic (6,5) ci riportavano ad angosce che pensavamo patrimonio esclusivo dei gufi. Persino i numeri – 31 partite senza sconfitte, Pozzo superato; 12a. vittoria consecutiva, 1.168 minuti d’imbattibilità – si inginocchiano, almeno loro, alla nudità improvvisa del gioco, alla sofferenza che, attraverso le scosse e le mosse delle panchine, aiuta a imporre comunque la legge del più forte.
A Monaco, dunque, Belgio o Portogallo, Lukaku o Cristiano: al carattere dovremo aggiungere l’allegria che il pressing austriaco ha rigato. Sarà , ma io preferisco successi così tribolati agli spensierati luna park di Roma. Aiutano a crescere.
Amsterdam, Galles-Danimarca 0-4. Un quartino di Bale all’ora dell’aperitivo (5,5), rari sorsi di Ramsey (5) e poi solo «danish dynamite». Doppietta di Dolberg, scuola Ajax, 8 pieno, e, cacciato Wilson (5), le scariche di Maehle (7) e Braithwaite (7). Bene tutti, persino la riserva Cornelius (6,5). Scarto forse un tantino obeso, ma tant’è: una squadra contro un gregge i cui pastori, bé, insomma, ci siamo capiti.
Mbappè!!!!
Bravissimo
Posso permettermi di dare una mano anche chi ha sofferto economicamente per la pandemia. Non me ne vanto e non pretendo nulla in cambio.
Scritto da Scorreggia in Ascensore il 27 giugno 2021 alle ore 19:59
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Questa fantasia erotica di Scorreggia Tumorale in Ascensore (seconda solo a quella che lo vede fare un bocchino a Lucacchio sotto la doccia) me l’ero persa.
Hehehehe, come può un CIALTRONE col cervello di un bonobo indaista, non dico scrivere ma anche solo ideare una balla inverosimile così enorme?
Io ricordo un’indaista che qui scriveva della sua bmw…ed altri sogni mostruosamente proibiti.
Ancora una volta la scimmia ritardata multinick ha finito per tradirsi.
La chirurgia estetica, ti avverto, sebbene per te non può più fare nulla…non si occupa di risvegliare encefalogrammi piatti come il tuo, bestia di satana!
….auguri alla futura sposa….anche da Mancini che ringrazia, ovviamente.