Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà . E magari anche qualcuno.
Un grazie al sig. Beccantini e Mac Phisto, contento che vi sia piaciuto il mio pezzo. Un saluto a Quartieri Spagnoli, concordo con la questione della pazienza; otto anni senza titoli per una squadra da Champions in Italia non sono pensabili. Non tanto perché i tifosi impazzirebbero (anche quelli dell’Arsenal si lamentano del digiuno da trofei) ma perché l’allenatore verrebbe cacciato subito.
Caro Alessio, bellissimo nome che e’ anche quello del mio nonno e di conseguenza mio primogenito, cio’ che hai scritto lo proposi in clinica alla vigilia dell’inizio Premier anzi me lo auguravo perche’ simpatizzante dei Gunners e del suo tecnico autentico Maestro altro che Zeman……. e comunque come giusto sottolineato vedremo ad Aprile se Ste rondini faranno primavera …..senza calcolare che a Gennaio potrebbero ulteriormente rinforzarsi……… pero’ a differenza del nostro sistema calcio ….in England hanno piu’ pazienza coi giovani visto che I Wilshere, Ramsey e Walcott sono all’Arsenal da un po’…….aggiungo che Giroud ( a me sempre piaciuto) e’ stato ben protetto da Wenger quando in molti ne chiedevano la cessione e non solo tifosi……. Ciao Alessio!
Gentile PaoloB, noto che l’ingresso di Motta ha segnato diverse generazioni…
Gentile Alessio, buon giorno. Grazie per l’analisi dell’Arsenal. Mi è piaciuta, come mi piace il gioco dei gunners. Al di là della fase difensiva, meriterebbero di portare a casa qualche trofeo.
Il gioco scorre su livelli di armonia pazzeschi toccando il picco massimo, quanto a estetica, in alcune combinazioni ipnotiche tra i trequartisti e Giroud, sublime passatore e attaccante di squadra. Gioca veloce e pensa veloce, l’Arsenal. L’uso ricercato del tocco di prima e d’esterno (che brucia il tempo al difensore), le scelte veloci con la palla al piede (uno, massimo due secondi di gestione prima del passaggio) e i triangoli come fine soluzione per pescare l’uomo libero sono le linee generali dello spartito, arricchito poi dall’interpretazione dei singoli.
Scritto da Alessio Cattaneo il 21 ottobre 2013 alle ore 20:33
Bella descrizione calcistica. Ciò che mi piacerebbe vedere di nuovo un giorno alla Juventus.
Arsenal, oltre al gioco c’è di più?
Belli ma non vincenti. E’ questa l’etichetta che accompagna l’Arsenal dal famoso 2005, l’ultimo anno che ha visto i Gunners alzare un trofeo. La striscia di otto anni senza vittorie rimane aperta ma la stagione in corso ha fatto emergere indizi sufficienti a credere in un cambio di rotta: primo posto in Premier League e nel girone di Champions.
La costante presenza in Europa non sembra più sufficiente a soddisfare i fan, ragionevolmente impazienti di godersi qualche coppa oltre allo spettacolo del gioco. Non si tratta di disaffezione, mai venuta meno grazie alla romantica filosofia giovanile del club, quanto piuttosto di risvegliare aspirazioni più alte dal 3°-4° posto delle ultime stagioni.
Gli obiettivi volti al ribasso trovano spiegazione nelle cessioni dei maggiori talenti che puntualmente indebolivano la rosa: Flamini e Hleb nel 2008, Adebayor e Kolo Toure nel 2009, Fabregas, Nasri, Clichy ed Eboué nel 2011, van Persie e Song nel 2012.
Quest’estate, invece, se si eccettua la vendita di Gervinho (comunque tutt’altro che determinante nei meccanismi del club), i migliori giocatori sono rimasti al loro posto ed è stato staccato un assegno da 50 mln di € per Mesut Ozil. Per la prima volta da anni, soldi prelevati dal budget societario e non provenienti dal mercato.
Il tedesco rischia di segnare la stagione in corso e quelle a venire dell’Arsenal. Un giocatore della sua tecnica e visione è perfetto nel sistema di Arsène Wenger, specie se le sue attitudini condizionano quelle dei compagni, ognuno coinvolto nell’amalgama di squadra. Così si spiegano la sostenibilità di Arteta, Ramsey, Whilshere, Cazorla (o Rosicky) e Ozil in campo contemporaneamente contro il Norwich.
Il gioco scorre su livelli di armonia pazzeschi toccando il picco massimo, quanto a estetica, in alcune combinazioni ipnotiche tra i trequartisti e Giroud, sublime passatore e attaccante di squadra. Gioca veloce e pensa veloce, l’Arsenal. L’uso ricercato del tocco di prima e d’esterno (che brucia il tempo al difensore), le scelte veloci con la palla al piede (uno, massimo due secondi di gestione prima del passaggio) e i triangoli come fine soluzione per pescare l’uomo libero sono le linee generali dello spartito, arricchito poi dall’interpretazione dei singoli.
L’unica macchia di un inizio veramente ottimo sono i nove gol subiti nelle otto partite di campionato. Il 4-1 contro il Norwich ha avuto il doppio ruolo di esaltare le capacità offensive e mascherare alcuni limiti di reparto della difesa: solida in porta (Szczesny sempre più sicuro) e sulle fasce, un po’ meno in mezzo.
Essendo all’alba della stagione, prudenza consiglierebbe di andare coi piedi di piombo prima di consegnare ai Gunners il titolo di favoriti della Premier. Che, per inciso, ha un valore ad ottobre e un altro ad aprile, supportato com’è da un maggior numero di partite giocate e da tutto ciò che ne consegue.
I prossimi mesi diranno se allo splendore del gioco si accompagnerà quello di coppe e trofei. Nel mentre, l’enorme comunità globale che ruota attorno all’Arsenal può godersi una delle più serie versioni della squadra in termini di efficacia e durezza mentale.
Vorrei fare i complimenti alla Roma. E’ una squadra finora straordinaria, ancor più se pensiamo che viene dalle cessioni di osvaldo, lamela e marquinhos (non 3 qualunque). Sono certo che nemmeno la Juve dello scorso anno avrebbe potuto qualcosa contro questa roma. Forse la juve di due anni fa sul piano del gioco poteva esserle superiore ma sarebbe stata una bella lotta. I giallorossi vinceranno lo scudetto (i numeri non sbagliano quasi mai e chi vince 8 partite di seguito porta il tricolore a casa) anche se un unico dubbio io ce l’ho: molti giocatori in rosa sono abbondantemente over 30 (maicon ,balzaretti, de sanctis, totti e de rossi); come reagiranno alle prime fatiche? E i giovani, seppur validissimi, come reagiranno alle prime difficoltà (ricordiamo la fine che ha fatto el sharawi)? Per il resto, ripeto, i numeri parlano chiaro: 8 partite, 8 vittorie, 23 gol fatti 1 subito!!! Chapeau.
Luca, scrivi pure, per carità . Alla fine siamo tutti, più o meno, incazzati e delusi.
Buongiorno, sinceramente anche io, quando ho visto Motta entrare in campo, ho pensato ad una sfida nei confronti della società o più in generale una presa di posizione verso gli spettatori juventini, come a dire: vedete quello che mi resta? volevo un laterale e mi tocca rimettere Motta, un giocatore tornato da un prestito senza che nessuno ne sentisse la mancanza.
A chi non è scappato un sorriso durante questa sostituzione? Niente contro Motta, ben inteso, ma se l’allenatore chiede laterali tutta estate e non arriva nulla, la riproposizione di un giocatore “dimenticato” è una presa di posizione nettissima, una dura accusa verso chi non è riuscito a soddisfarlo.
In estate non ero così preoccupato, anzi, le uscite di Conte riguardo il presunto indebolimento dovuto alle cessioni di Matri e Giaccherini mi sembravano un inutile piagnisteo, forzato e senza senso.
Ora però ripenso queste considerazioni, non rivalutando i nomi ( Matri non è un titolare da Juve e Giaccherini, pur essendo molto generoso, non si può dire essere imprescindibile) ma pensando ad un discorso più ampio.
Si parla tanto del 3-5-2 di Conte, e se ne è parlato anche in settimana, sopratutto in considerazione degli esterni definiti “alti”. Ma questo è un modulo quasi obbligato con gli uomini a disposizione, senza altre possibilità . Avevo letto che Conte quest’anno avrebbe preferito passare al 4-3-3 e spesso sento dallo stesso allenatore che senza Pepe questo modulo è impraticabile. Vero, ma vogliamo parlare della difesa? chi sarebbero i 4 dietro?
Sulla destra Lichtsteiner, perfetto, poi in centro Bonucci ha dimostrato moltissime incertezze a fare coppia con un altro centrale. Quindi ricordo che in tutte le sessioni di mercato Conte cerca Ranocchia, in coppia con Bonucci a Bari nella difesa a 4. Barzagli andrebbe bene ma poi Chiellini dove lo mettiamo? In centro forse sarebbe troppo ” pericoloso”, anche se è indubbiamente il più generoso e instancabile degli undici, e i piedi non sono certo quelli di un terzino puro, sopratutto a sinistra.
Asamoah sarebbe un ripiego al ripiego, considerando che nasce mezzo sinistro di centrocampo e solo alla Juve fa la fascia, con risultati esaltanti solo durante la metà del primo anno, per poi deludere la seconda metà . Se Lichtsteiner è indisponibile, cosa non troppo rara considerando gialli e rossi, chi gioca a destra? Isla all’udinese nell’ultimo periodo giocava nei tre davanti e ora gli facciamo fare il terzino….mi sembra un po troppo, vedendo anche il rendimento e la precisione dei cross.
A centrocampo abbiamo i soliti noti ma con la svolta dovuta all’esplosione di Pogba, grande giocatore che a tratti da segni di indolenza, ma non certo il primo da colpevolizzare. Sembra che gli altri ne risentano: Marchisio è indicato come il prossimo sacrificio quando in realtà è l’unico che garantisce cambio di passo, Vidal forse aspetta il nuovo contratto, Pirlo magari aspetta i mondiali…il centrocampo migliore d’Europa, così definito in alcuni momenti dello scorso anno, oggi è abbastanza indefinibile. Nei 3 mediani del 4-3-3 l’alternanza di Pirlo Marchisio Pogba e Vidal sarebbe comunque una garanzia di equilibrio e qualità , la riproposizione di Asamoh nel mezzo sarebbe secondo me una piacevole riscoperta.
Davanti invece l’unico punto fermo è Tevez, e con tutte le ragioni. Giovinco fino al goal contro il Milan era scomparso, Llorente piace si e no, Quagliarella segna ogni tanto ma poi sempre, spreca tutta la fiducia nella partita successiva con prestazioni deludenti. Vucinic a volte a voglia di giocare a volte no. Pensare a Llorente punta cetrale, Tevez e Nani ( o il fantomatico esterno offensivo) larghi ai lati non era una cattiva idea, così come Tevez centrale e Vucinic a sinistra ( come alla Roma dove rendeva al meglio). Lascio perdere il problema portiere, sperando in una pronta ripresa di Buffon.
Pensavo che Conte volesse dare una scossa, cambiare modulo e interpreti, rimescolare le carte, stupire gli avversari, come ha sempre fatto. Analizzando i possibili titolari, mi sembra che questo progetto non posa essere praticato proprio per mancanza di uomini adatti. Quindi avanti con il 3-5-2. modulo che nessuno usa in Europa. Da qui nasce una juve meno cattiva, meno convinta, che si affida ad un ritmo molto più lento ed alla speranza che Tevez o Pogba in un modo o nell’altro qualcosa sblocchino. Forse imborghesita dai successi, forse troppo conscia della presunta superiorità nei confronti degli avversari.
Da qui nasce il cambio di Motta, come a dire: io volevo fare altro.
Mac, ti giuro mi pesa scriverlo e non lo scrivo perchè ci prendiamo per il culo da soli:
Se lo aves……………………………………………………………..
non lo scrivo.