Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà . E magari anche qualcuno.
UNA SCONFITTA ANNUNCIATA
E’ arrivata dunque la seconda sconfitta stagionale della juventus; i prodromi c’erano tutti e nemmeno difficili da cogliere. E’ inutile far tragedie perchè lo scudetto è al sicuro, tuttavia quel che disturba non è la sconfitta (che ci può stare a Napoli, squadra implacabile quando si tratta di giocare bene le partite che non contano nulla) ma il modo in cui si è perso. Vi è una evidentissima involuzione nel gioco da quando Conte prepara le partite pensando non al modo in cui far giocare la sua squadra, ma a come contrastare la squadra avversaria (la differenza è netta). Certamente l’impegno nella coppa dei perdenti (ma non gli infortuni, che tutte le squadre soffrono; ieri al napoli mancavano Maggio e Zuniga) avrà giocato la sua parte, tuttavia non si può negare che la juventus vista nell’ultimo mese e mezzo abbia mirato a conseguire il massimo risultato (con l’ausilio della buona sorte) col minimo sforzo adottando una tattica di gioco di stampo trapattoniano.
Un paio di annotazioni sui singoli: Osvaldo ha perso nuovamente l’ultimo treno della sua carriera calcistica. La juventus gli aveva offerto la possibilità di giocarsi il posto al mondiale e di potere essere riscattato a fine stagione. Ad oggi si è dimostrato un giocatore da spiaggia: tocchetti inutili, poca corsa, ricerca di conclusioni impossibili fino ad arrivare al brutto gesto di ieri al momento della sostituzione. Si capisce bene perchè questo giocatore abbia cambiato una o due squadre ogni anno nella sua carriera!!
Ultima nota su lichsteiner: è bravo, generoso e caparbio; tuttavia se si vuole fare un salto di qualità in europa sulla fascia occorre ben altro. Lo svizzero non è capace mai di saltare l’uomo (se non già in corsa su assist di qualche compagno che lo lancia) e quasi sempre il cross è mal fatto. In una ipotetica grande juve dovrebbe essere lui e non il povero e mediocre isla, la riserva di lusso.
SARA’ DURA
21 marzo 2014 alle ore 23.25
Chi mi conosce sa che ero molto pessimista. La Juve di coppa di Conte non mi aveva convinto. Sconfitta malamente dal Napoli in finale di Coppa Italia, eliminata in semifinale l’anno dopo, ai quarti quest’anno. Sempre da squadre inferiori.
In Champion’s, molto bene, secondo me, l’anno scorso, fermata ai quarti da un sorteggio infelice: disastrosa e abulica quest’anno.
Distratta nelle due partite di Europa League giocate in casa.
E’ andata alla Pirlo. Cioè alla grande.
Lo so, lo so che direte “ma non eri quello che…..?” Si, sono tutt’ora quello che pensa che con Pirlo il nostro centrocampo soffra fisicamente l’aggressività degli avversari. Se sono aggressivi.
Sono tutt’ora quello che pensa che con Marchisio in mezzo e Vidal e Pogba ai lati il nostro centrocampo sia più robusto, più dinamico….
Poi, poi c’è il fuoriclasse. Che sa inventare cose da fuoriclasse. Non credo di mancare di rispetto a Pirlo, dicendo queste cose, né credo di dire delle assurdità calcistiche….
Se proprio devo dirla tutta, non saprei scegliere tra Pirlo e Conte dovendo indicare chi sia stato più decisivo nella trasformazione del brutto anatroccolo nello splendido cigno, come non saprei scegliere tra Pirlo e Marchisio dovendo schierare la formazione in una partita decisiva….
Detto questo, la Fiorentina è un squadra italiana, e la Juve è nettamente la squadra più forte in Italia. Ed è decisamente tra le otto più forti d’Europa. E dovrebbe stare nell’altra Coppa. La dove solo Bayern e Real hanno di più e il Barcellona “solo” Messi.
Il Lyon non sembra avversaria insormontabile, ma sarà bene pensare che prima della finale ci sono ancora 4 partite, tutte da giocare, che le avversarie giocheranno.
E anche in Campionato: mancano solo 10 partite e “basteranno” 20 punti. 5 vittorie e 5 pareggi. Sarebbe bene vincerne almeno 4 delle prossime 5.
xEzio
è stato a mio modo di vedere uno dei GP più noiosi della storia. Ma, visto il “terremoto regolamentare”, aspetterei a dare giudizi. La Ferrari pensava di essere un pò meglio ma non sarei troppo pessimista così come non sarei troppo felice al posto della Mercedes, una vettura che vince, OK, ma un’ altra che non fa nemmeno 5 giri è grave. Idem per la Red Bull con l’ aggravante del pasticcio sulla benzina che forse significava che Ricciardo doveva andare più piano. Buone le prove di McLaren e la Williams che per qualche gara potrebbero anche lottare per la vittoria. Appuntamento a Sepang per avere qualche dato in più.
flussometro, minchiometro…. ma è così difficile dare 5 latte da 20 kg, ad ogni macchina, controlli che riempiano quelle e che solo quel quantitativo vada nel serbatoio…. mah… si vede che sono scemo e faccio tutto facile mentre i fenomeni, sanno tutto……
Bene le Toro Rosso e le Williams….
note sul primo GP della stagione:
macchine lentissime in accelerazione e percorrenza di curva, staccate lunghe, frenate affidate all’elettronica, reazioni prevedibili sull’asciutto, paragonabili a GT di medio livello di preparazione, rumore da Supersport 600…una lenta e monotona processione.
di tutto questo si sono avvantaggiati i giovani e gli esordienti, bravi certamente, ma facilitati da macchine più facili e lente delle GP 2
ottima Mercedes, peccato per Hamilton, bene anche la Red Bull che, probabilmente, sarebbe stata anche più vicina, se Vettel avesse potuto qualificarsi e correre, sulla buona strada la Mc Laren, che verosimilmente sarà protagonista e tornerà a vincere dei GP.
Bene anche Le Red Bull e le Williams, per quello che è il loro potenziale. Inesistenti gli altri.
La Ferrari: se è questa, e probabilmente lo è, sarà una stagione con pochi acuti.
Kimi da rivedere, Alonso abulico.
Ormai è un dato di fatto: la juventus dell’ultimo mese e mezzo presenta sinistramente un cambio di mentalità (checchè conte ne dica). Si gioca solo fino al gol dopodichè tutto finisce, si lascia iniziativa e palla all’avversario confidando nell’abilità dei difensori e dei meccanismi di difesa, in pieno stile trapattoniano direi. Ovviamente non sempre può andar bene: con la Roma in coppa italia andammo a casa (peraltro senza neanche giocare un tempo), ieri si è pregiudicata in modo sostanziale la qualificazione perchè vincere a firenze non sarà semplice.
Ora io non voglio stare a disquisire sul fatto che la società tenga o meno a questa coppetta (che di fatto non dà soldi) e sul fatto che conte non voglia rischiare nulla in chiave scudetto (il terzo di fila lo porterebbe nella storia del club), tuttavia sono profondamente deluso da questo nuovo atteggiamento e rimpiango la juventus del primo anno contiano, sicuramente meno forte e solida, ma sempre votata all’attacco (anche perchè non avrebbe potuto e saputo difendersi) e caratterizzata da un gioco che neanche le grandi juventus di capello e lippi avevano messo in mostra!!
Mi chiedo inoltre una cosa: avere 14 punti di vantaggio in campionato e dovendo andare a giocare domenica col genoa (che non è il real) non avrebbe potuto portare conte a schierare ieri sera la formazione migliore lasciando per domenica il turn over integrale?
Peraltro, in tema di turn over, appare evidente che in questa squadra gli unici giocatori ai quali veramente è impossibile rinunciare sono i 3 difensori centrali: al massimo se ne può lasciare fuori uno ma non di più. Con tutto il rispetto, caceres e ogbonna (un vero elefante legnoso per il quale non valeva spendere nemmeno un terzo della somma pagata) sono anni luce lontani da barzagli e bonucci.
Purtroppo temo che anche il nostro grande tecnico abbia preso la mentalità tutta nazionale e nient’affatto europea di colui che lo scoprì.
Grazie
Gentile Alessio, scusi per il ritardo. Analisi molto documentate.
SECONDA PARTE SULL’ANALISI DEGLI OTTAVI DI FINALE DI STASERA:
ARSENAL-BAYERN MONACO: sfida croccante come poche perché qui si gioca un calcio di un’educazione superiore. A Londra come a Monaco di Baviera si stapperà calcio-champagne ma nel doppio confronto temo non ci sarà scampo per i Gunners.
Il Bayern è più forte e il pur sempre gradevolissimo attacco dell’Arsenal (che Guardiola apprezzerebbe per armonia e costante movimento) rischia di raccogliere i soliti applausi che non fanno rima con passaggio del turno. Wenger arriva alla sfida con: Giroud in riserva, Ozil al minimo per incidenza e Ramsey infortunato. E’ vero che trequartisti e mezze punte non mancano mai (Cazorla, Rosicky, Chamberlain, Gnabry, Podolski) ma quei tre sono la benzina che ha fatto girare il motore sino a poco fa.
Sarà un duello di difese altissime, pressing (una meraviglia quello del Bayern) e tanto movimento. Ecco il pensiero di Guardiola, allenatore di una squadra che oggi gioca il calcio dei prossimi 20 anni. Simbolo di un avanguardismo estremo.
Il 4-1-4-1 è un sistema assolutamente elastico che non imprigiona attaccanti, centrocampisti e terzini in posizioni fisse. Ovviamente non si tratta di anarchia. Ogni movimento è rivolto alla conquista dell’uomo in più, vera ossessione tattica di Guardiola.
Assenti Ribery e Shaqiri. Interessante capire se Mandzukic e i suoi 12 gol andranno in panchina.
MILAN-ATLETICO MADRID: confronto tra la squadra più squadra di tutte, l’Atletico, e chi cerca disperatamente di esserlo, il Milan.
Detto che sarà ancora 4-2-3-1, il peggior vestito possibile da far indossare alla squadra oggi, e a centrocampo giocherà Essien con De Jong, andrei con Poli a destra dietro a Balotelli. La soluzione Pazzini+Mario sarebbe gradita, ma è l’assenza di riserve oltre al Pazzo a non convincere Seedorf. Honda, al momento, non può giocare una partita del genere.
Il Milan di Seedorf vuol sempre giocare la palla, bene; ma deve sapere che l’Atletico non ha problemi a difendere basso e a oltranza. E’ nato per questo.
Non è il Chelsea di Di Matteo che vinse due anni fa (capace di giocare un unico tipo di partita): difende forte ma sa cosa fare quando recupera palla, che giochi in contropiede o no. Se il Milan si muove (o meglio, non si muove) come contro il Bologna, fa il solletico ai Colchoneros.
C’è di buono che il Cholo non avrà la squadra titolare (fuori Tiago e Filipe Luis) e la sua panchina non è quella di Real o Barcellona (può pesare anche nella corsa alla Liga). Ritrova però Villa e ha un Diego in più.
Atletico chiaramente favorito.