Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà . E magari anche qualcuno.
Gentile Marco, scusi per il ritardo. Sarebbe una storia che racconta il ritorno della storia, e nella storia.
Ciao Roberto,
ti scrivo forse con 10 anni di ritardo, ma ieri mi e’ capitato tra le mani il tuo libro “Juve ti amo lo stesso” e mi ha regalato un pomeriggio leggero e a tratti commosso e di questo volevo ringraziarti.
Io juventino ci sono nato, nel vero senso della parola: il fine settimana del 1974 in cui venivo al mondo, si disputava Inter-Juventus e mio padre profetizzo’ che la sua (nostra) Juve avrebbe vinto con un goal di Altafini e io mi sarei chiamato Jose’ in suo onore. Per fortuna mia madre decise che Jose’ sarebbe stato il mio secondo e non primo nome, ma non ha potuto impedire che nell’album di famiglia di fianco alla foto del mio battesimo campeggi quella di Altafini che insacca di testa a San Siro… Del resto tradizione vuole che sia di domenica che si celebra il rito…
Il tuo libro si chiudeva con la discesa agli inferi della B ed uno sguardo curioso ma fiducioso, come quello che si lancia ad un grande amore, al futuro: che cosa avrebbero regalato i prossimi anni al popolo bianconero?
La risposta oggi, al quinto scudetto di fila, e’ chiara e non lascia dubbi: abbiamo sbagliato e siamo stati puniti (troppo..troppo poco.. ai posteri l’ardua sentenza) ma siamo tornati e questo per chi come me condivide la tua lettura di calciopoli e’ la soddisfazione piu’ grande.
Sarei curioso di sapere come sarebbe oggi una nuova edizione di “Juve ti amo lo stesso”, l’ultimo capitolo che orizzonti scruterebbe per la favolosa Zebra?
Un saluto
Marco
Rigore
Caro Beck, oggi ho avuto una visione, ho visto il dio minore: quello del calcio. Leo Messi all’80simo circa di malaga Barcellona , su un calcio di 40 metri di mascherano, ha stoppato una palla come non ho mai , e confermo MAI , visto fare a nessuno nella storia. Simili ne hanno fatti , che mi ricordi io in milioni di partite viste, Baggio, Diego Armando , van basten, michel forse. Uno simile anche giovinco. Ma mai così. Parallelo alla traiettoria del pallone, in piena velocità , senza cambiare minimamente passo, senza rallentare, con una tale naturalezza e semplicità da essere un barbatrucco, una magia, un qualcosa di contrario a tutte le leggi della fisica. Chiunque avesse fatto, per fortuna o coincidenza, uno stop così si sarebbe fermato per lo stupore: non ci avrebbe creduto. Lui no. Ha sbagliato l’allungo dopo, ma quello che aveva fatto prima era assolutamente naturale. Ma non può essere così. Un laccio , una cucitura della scarpa, un filo d’erba ti impedisce di fare una cosa simile. 5 palloni d’oro, dopo aver visto una cosa simile, sono pochi. Sfido chiunque a trovare,nella storia del calcio, una giocata così.
Troppo gentile, mister Carlo. Grazie di cuore. Mi può leggere su “Facebook”. Un caro saluto.
Finalmente è tornato a scrivere sul suo sito: bentornato ! Ho sentito molto la mancanza dei suoi sapienti articoli. Mi raccomando non aspetti ancora mesi prima di scrivere nuovamente; torni a farlo con regolarità : è un gran piacere leggerla
Gentile Marco, grazie della visita. Scrivo in altri “nosocomi” (sul web): nel mio ospedale di Facebook, e su http://www.eurosport.com (il lunedì e il venerdì).
Beck, ultimamente la vedo meno attivo. Spero torni presto a scrivere con una certa continuità , perché le sue lucide analisi ci mancano! Un saluto da un lettore giovane ma non più giovanissimo
Beck ti leggo solo ora,24 anni non e’ giovanissimo?E’ un bambino altroche’ oppure io e te siamo in punto di morte!!!24….anni….cose da non crederci.
Gentile signor Paolo, grazie per la visita. Non penso che la Juventus possa permettersi di sottrarre risorse tecniche alla concorrenza, tra il fair play finanziario e tutto il resto. Certo, dell’operazione Zaza non capisco il motivo per cui si sia creato ‘sto labirinto. Non potevano non conoscerne pregi e difetti. Ha 24 anni: giovane, ma non più giovanissimo.
Quanto a Balotelli, siamo sempre lì: se. Per questo, ma non per codardia, non l’avrei riportato a Milano. I problemi del Milan sono dalla metà campo in giù.