Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà . E magari anche qualcuno.
Gentile roberto, se mi è permesso vorrei intavolare un confronto di idee o per meglio dire un “topic” su questo milan ancora in travaglio di un parto che difatti è completamente avulso dall’ottimismo generale di Milanello riguardo la tanto desiderata cessione e che ha visto le prime luci grazie a un duo dirigenziale tanto particolare quanto, cosi sembra, efficace in un progetto a medio-lungo termine per la nascita di una squadra giovane e italiana; lo stesso ,ormai, ex-presidente aveva se non erro rilasciato più di una dichiarazione riguardante questo progetto poco prima delle prime conferme dei “nuovi” investitori asiatici. Oserei definirla un’ottima uscita di scena per il buon silvio: delega il suo trono rossonero lasciandolo in buonissime mani che a seguito di qualche indagine personale mi paiono nettamente migliori di quelle scelte da Moratti, sia per l’intenzione chiarita ancor prima dell’ufficialità del tutto di acquistare tutta la società (debiti compresi) sia per il chiaro piano gestionale presentato ai tifosi di non limitarsi a fornire capitali per un mercato in pieno stile Manchester e sulla falsa riga dell’altra sponda di Milano; la stessa struttura societaria ancora in cantiere è cosa gradita a chi ha avuto adito di informarsi sui nomi arrivati e i possibili in arrivo nonostante il rifiuto di un tal Maldini per cui il mio cuore ancora piange.
Detto anche della dirigenza esprimo il mio ultimo desiderio riguardante un mercato invernale da due massimo 3 uomini mirati e scandagliati ancor prima della sosta natalizia: essendo apparentemente stato risolto il problema difensivo grazie ad un sempre più stupefacente Paletta trovo che l’intero sistema porta-difesa giri veramente bene nonostante manchi un vero pezzo da novanta, che in un prossimo futuro potrebbe essere proprio quel già nominato italo-argentino; sul centrocampo si potrebbe scrivere molto, veramente molto, ma mi limiterei a notare come già nella partita di ieri, nonostante gli errorini dovuti ad un sistema poco collaudato ma sono dell’idea che del capitano mancavano la tecnica nel controllo difensivo e la mostruosa quantità di palloni recuperati ma soprattutto la lentezza nello sviluppo della manovra che grazie a due esterni offensivi particolarmente ispirati e dotati è apparsa fluida e veloce, chiederne testimonianza a Maran e compagnia, lascio poi a lei ipotizzare la soluzione ideale o comunque la migliore possibile confidando nel fatto che non posso nemmeno immaginare la sua esperienza rispetto alla mia in questo campo; non oso esprimere pareri su questo attacco per scaramanzia ma sostanzialmente vi sono: l’uomo che conclude, l’esterno veloce e la seconda punta mobile che aiuta la completa manovra offensiva, nella speranza che quest’ultimo non abbandoni il campo prematuramente come lo scorso anno oserei puntare su qualche sostituto valido se non di eguale livello. Trovo doveroso concludere con i complimenti all’aeroplanino. ossequi maestro
Perfetto, gentile prof. E scusi per la disattenzione manifesta…
Il dilemma Pijanic.
Lo stratega bianconero immagina per lui gesta à la Pirlò.
Peut-être… Le capacità ipotetiche sono presenti: movenze e cadenze da centrale appaiono possibili, anzi, più che probabili.
Mais…il y a quelque chose… la sua giocata tonda tende ad avere senso quando appare nei pressi dell’area di rigore avversaria. E’ come se il suo genio avesse bisogno del respiro quasi sospeso dell’ultima giocata e tendesse a sparire nel rutilante tramestio del traffico presente nella metà campo.
Sensazioni, suggestioni.
Forse presentimenti.
Gentile Primario Roberto,
il volume è da un bel pò in libreria. L’editore si chiama Nutrimenti e nel 2013 è stato Finalista al Premio Calvino. Sta per uscire a giorni un secondo romanzo dell’autore. Se leggerà le “avventure” del postino di Girifalco mi sappia dire.
La saluto cordialmente
Giuseppe Torchia
Gentile Prof, grazie della segnalazione. Il libro da lei citato è già in libreria?
Gentile Diego, quando si parla di calcio è difficile per un inglese mantenere una certa classe, figuriamoci per noi italiani.
Gentile Gabriele, scusi per l’abissale ritardo. Gli Dei tifano per gli Dei: splendido.
Buongiorno Primario Roberto,
questo mio breve intervento è per segnalare un giovane autore calabrese, Domenico Dara. Come al solito, nemo profeta in patria, Dara per lavoro è stato costretto ad emigrare. Non so se lo ha già letto ma il suo “Breve trattato sulle coincidenze” merita un’attenzione molto particolare. E’ uno spaccato di vita quotidiana…calabrese. Opera prima, ha ricevuto un notevole successo di pubblico e di critica. Ho avuto modo di incontrare più volte l’autore, persona colta e alla mano…in genere il successo, dalle mie parti, dà alla testa…
Cordialissimi saluti
Giuseppe Torchia
Caro Dottore, innanzitutto un caro ed affettuoso saluto.
Le scrivo perchè ho scelto un tema” diverso”, ossia non tecnico ma di civiltà e cultura sportiva che purtroppo manca in Italia… Ad esempio è da inorridire quello che a Napoli hanno augurato ad Higuain, colpevole di essere andato dal NEMICO senza aver capito che De Laurentiis, con la clausola, lo ha praticamente liberato al miglior offerente. Quello che proprio non riesco a tollerare è come si possa parlare di nemici, di odio,di violenza per un gioco, il gioco piu’ bello del modo…Siamo tutti italiani, figli di una stessa nazione ma divisi solo dai colori delle nostre squadre del cuore..eppure in certe città con i simboli della propria squadra si rischiano insulti, minacce ecc…e ne vogliamo parlare delle trasferte allo stadio per NOI Juventini a Roma, Napoli, Firenze ecc. sembra quasi come andare in guerra…e questo perchè succede? Per il semplice motivo che la maggior parte dei tifosi non sa cosa sia la sportività che esiste in Inghilterra e in altri Stati Europei, dove si fanno sempre i complimenti a chi vince e si riconoscono i meriti delle vittorie sul campo perchè se una squadra vince è SEMPLICEMENTE la piu’ forte, senza se e senza ma..quelli sono gli alibi dei tifosi frustrati e perdenti che non accettano la superiorità altrui. E allora come mai dai livelli istituzionali piu’ alti ( FIGC, LEGA) ai Presidenti delle società non si fa nulla per aumentare il senso civico e di cultura sportiva dei tifosi per evitare, violenze verbali e fisiche e creare un clima piu’ disteso per andare allo stadio con fidanzate, mogli e figli in santa pace e senza alcuna paura?..Dopo piu’ di 20 anni di calcio seguiti con passione tra stadio e tv ancora non capisco perchè non si faccia nulla in tal senso anche per avvicinarci ad altri Paesi Europei dove il calcio è vissuto con piu’ civiltà e tranquillità ?
Carissimi saluti e un abbraccio, Diego!
Come da “tradizione” la fortuna aiuta gli audaci, gli Dei (dell’olimpo) tifano per gli Dei (terreni) del Real Madrid. La storia non mente. Al moderno Valencia, l’Atleti, è mancata sia la fortuna (vedi Griezmann), sia la freddezza (vedi Juanfran), ma soprattutto il gioco. Contro un Real stanco avrei privilegiato un centrocampo dinamico, avrei inserito prima Carrasco (un levriero) per Augsto (un mastino). Il Real fa il compitino. Pochi sprazzi di classe, Ronaldo in riserva. Ma gli Dei tifano per gli Dei. Niente lieto fine per la favola del Cholo e di tutti i Cholisti. L’ombra di Cuper aleggia sul Calderon.
Un posto nella leggenda si è liberato per Zidane, a cui ormai manca la champions…solo da presidente.