Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà . E magari anche qualcuno.
Gentile Beccantini, mi perdoni il ritardo di quasi una settimana. Lei non hai idea dell’ansia, della tensione emotiva con cui ho aspettato i primi exit poll. Non mi aspettavo una vittoria del NO in generale e ancor meno con un distacco di 18 punti percentuali. La Costituzione prima di tutto. Non è stata modificata, conserveremo il nostro diritto di votare direttamente i senatori e soprattutto non si è aperta la strada dell’uomo solo al comando. Non dimentichiamoci che questa carta ha garantito, fino ad ora, settant’anni di democrazia in Italia. Cerchiamo di applicarla, non di devastarla come voleva fare Renzi e prima ancora Berlusconi nel 2006. E’ stato un NO non solo alla riforma Boschi (in collaborazione con Verdini), ma anche ad un uomo arrogante, superficiale, vanitoso, bugiardo. Oserei dire anche molesto per il suo modo di rapportarsi con la gente, onnipresente com’era da tutte le parti, soprattutto in tv. Non oso immaginare lo psicodramma vissuto nelle redazioni dei telegiornali Rai e del quotidiano La Repubblica. Ed anche, ma sì, quello di certi trombettieri-ultrà del renzismo tipo Rondolino e Maria Teresa Meli, quest’ultima mi pare già sua collega a La Stampa.
Il soldato Mandzukic
Disposto ad esalare l’ultimo respiro per la patria, lo immagini sul ciglio del campo di battaglia con la bandiera a coprire le ferite inferte dal nemico.
Sferraglia come un treno a vapore verso l’ultima trincea, urla “Ã la charge!” incurante della cavalleria avversa, intimidisce con lo sguardo, carica il resto della truppa con l’esempio.
Sa essere fante e generale, incurante delle medaglie sul petto immola ogni parte del corpo disponibile per parare i colpi dell’altru artigleria.
Lancia la propria mole da blindato fino al sacrificio estremo, mantenendo fermo e calmo il suo sguardo sulle mappe del conflitto.
Svetta in contraerea, scivola in trincea, sferra fendenti non plateali.
Incita al “Non un passo indietro!”.
Amore del popolo suo amico, terrore per gli altri.
Anch’io, gentile Alessandro. Anch’io mi fido più dei primi due. L’unico “confine” di difficile digestione, la presenza di Berlusconi & Salvini.
Dunque, gentile Beccantini, ha deciso come votare? Per me le ragioni del NO sono superiori. Non sono un esperto, ma tra Zagrebelsky e Rodotà o Renzi e la Boschi, mi fido di più dei primi due. Sia detto col massimo rispetto per i nostri governanti.
Gentile Alexandros, concordo fino all’ultima riga.
Gentile Beccantini, a me Renzi non dispiceva all’inizio, quello delle prime Leopolda. Salito al potere, pure lui è diventato come gli altri che si proponeva di combattere, ma con in più un’arroganza, una presunzione, una superbia ed un autocompiacimento raramente riscontrati in altri politici della storia recente. In confronto, D’Alema sembrava umile.
Gentile Alessandro, anche Prodi. Meno di Renzi e Berlusconi, naturalmente, e con una cultura infinitamente superiore, ma anche lui fu un prodotto dei media e delle TV italiane. In tutto il mondo è così. Sono pochi quelli che riescono a sopravvivere, per classe e opera politica, nel bene e nel male, all’oblio.
Aperta parentesi: Renzi non mi piace. Chiusa parentesi.
Non capisco, gentile Beccantini. Non mi sembra che Romano Prodi, quando era premier, fosse un prodotto dei media. Non ho mai visto un uomo politico esaltato, protetto, custodito, sponsorizzato e costruito come Renzi, specie quando era un outsider che si scagliava contro i privilegi della casta (salvo poi lui stesso sensibilizzarsi ai privilegi della casta). È naturale che voi giornalisti (non mi riferisco a lei) difendiate quella che sembra una vostra creazione.
Gentile Alessandro, siete,siamo tutti prodotti dei media e delle TV.
Quindi lei, gentile Beccantini, come me è convinto che Renzi sia anche un prodotto dei giornali e delle tv?