Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà . E magari anche qualcuno.
Buon giorno, Ezio. In che senso, scusi “come al solito contro corrente”? E poi: il nome dell’autore è vero o si tratta di un nickname? Grazie.
Davide, questa volta la perdono perché’ conosco e stimo l’autore.
COME SEMPRE CONTRO CORRENTE
.pubblicata da Martin Mc Ally il giorno martedì 7 febbraio 2012 alle ore 23.01.Ed arrivarono le motivazioni. E misero tutti d’accordo: farraginose, contradditorie, mal scritte…. quelli del Moggi “Un eroe italiano” non ci han trovato la strada per la beatificazione in appello… quelli del Moggi capo banda” in guerra per bande” o del capo cupola in illecito strutturale, non ci han trovato la conferma dell’ irregolarità di tutti gli scudetti juventini dal dopoguerra in poi. Tutti scontenti, tutti guardano con timore all’appello che potrebbe scardinare ulteriormente le loro granitiche convinzioni.
In realtà , pur in un Italiano da 4/5, che fa specie anche in tempi di suprema ignoranza e sciatteria come quelli che viviamo, la signora Casoria e Associate ci raccontano una verità , che, per motivi opposti, nessuno vuol sentire.
a) il Sig. Moggi Luciano cercava, attraverso una rete di collusioni, connivenze, frequentazioni, promesse di carriera, millantazioni, qualche minaccia più o meno velata, tanta arroganza, e una dose di conoscenza e competenza di un ambiente mediocre e rissoso, di arrivare ad avere un potere trasversale sempre maggiore, per trasformarsi, novello Ecclestone, da dirigente di calcio, a padrone del calcio. Cominciando da quello italiano. Solo che, il ruolo a cui mirava il nostro figlio di ferroviere assurto ad “un ruolo difficile da mantenere” lo avrebbe portato a gestire i diritti televisivi del giocattolino nostrano. La soddisfazione di Murdoc (SKY), Berlusconi (Mediaset e RAI) e Tronchetti (LA7) ve la lasciamo immaginare……
Inutile aggiungere che, le squadre appartenenti agli ultimi due gruppi televisivi citati, erano anche quelle che venivano quasi regolarmente bastonate dalla squadra che aveva vinto più scudetti, ed aveva il maggior numero di tifosi…. leggi clienti e potenziale merchandising …….
b) sguinzagliare qualche carabiniere e magistrato compiacente allo scopo di mettere insieme un’ inchiesta “mirata e parziale” (più o meno così le motivazioni dicono) su cose che loro sapevano essere all’ordine del giorno, e suonare la grancassa con la stampa codina e leccobarda di regime, non fu poi difficile. Unire l’utile (l’espulsione dal sistema del Moggi stesso) e il dilettevole (il ridimensionamento con ignominia della odiata rivale) fu un piacere prelibato……… nell’attesa di spartirsi il piatto dei nuovi adepti che, sicuramente, avrebbero lasciato la squadra che ha rubato, nei secoli dei secoli, per unirsi ai cori dei beati e degli onesti.
A qualcuno, nei pressi di Mirafiori, o dell’Alpitour, non dev’essere sembrato altrettanto vero di potersi sbarazzare dell’unico ostacolo che restava alla liquidazione totale di quell’inutile ed ingombrante eredità che, non richiesta, si erano trovati sul groppone….
Qualcosa poi deve essere andato storto, il Novello Buonaparte non avrà accettato qualche buonuscita sotto banco, o qualche consulenza di basso profilo, qualche sodale non soddisfatto avrà spifferato di qualche telefonata in più, qualche sondaggista avrà spiegato ai rampolli stranieri della ex Fabbrica Italiana Automobili Torino che quell’inutile orpello aveva un bacino d’utenza vasto e commerciabile……
ma adesso basta, altrimenti, anzichè controcorrente, finisco dentro qualche colata di cemento….
Sig. Beccantini, anche se l’autore non la pensa come lei e lei non gradisce che si riporti un articolo per intero ma solo il link, le copio/incollo questo pensiero di Massimo Zampini alias Er go’ de Turone perché mi piace molto la sua ironia e come scrive
P S per ricomperare il giornale rosa aspetto massimo entro domani un mega titolo in prima pagina così: “ECCO COME NON TAROCCAVANO I SORTEGGI”, che dice ho qualche speranza di ridare 1 euro a quel giornale?
A te, che leggi solo la Gazzetta.
Non te lo meriteresti, ma devo dirti un po’ di cose.
Ti ricordi, qualche anno fa, quando sono uscite le prime telefonate, e la Gazzetta titolava: anche i sorteggi erano truccati? E qualche tempo dopo, quando ha titolato “Ecco come truccavamo i sorteggi!”?
Ecco, mettiti comodo che devo spiegarti un paio di cose.
A te l’hanno dato da subito per sicuro, ma la certezza che i sorteggi fossero truccati, nel maggio 2006, neanche poteva esserci: del resto, non si era neanche cominciato ad indagare. Però era importante darlo come dato indiscutibile, perchè se non trucchi il sorteggio, se insomma non ti scegli l’arbitro ma ti capita quello che ti capita, se ci sono le stesse probabilità che ti capiti Collina o De Santis, insomma, che razza di cupola da strapazzo sei?
Oddio, un modo per sceglierti chi ti capitasse ce l’avevi, ed era inserire tutti preclusi in griglia, tranne il prescelto. Ma questa soluzione, anche se non te l’hanno detto, l’aveva pensata e proposta Facchetti, non Moggi.
Poi è cominciato il processo, l’accusa ha portato vari testimoni tra cui Manfredi Martino, ex segretario della CAN, e dopo la sua testimonianza hai letto quel titolo che ricordavo poco sopra: ecco come truccavamo i sorteggi.
Ora, tanto per cominciare un testimone che ammette di avere truccato i sorteggi diventa un imputato, e la cosa generalmente non fa particolarmente piacere, quindi si può supporre che Manfredi Martino non avesse detto proprio così.
Ok, da ieri sai anche tu la verità . Anzi no, scusa. Non la sai, perchè la gazzetta parla di schede svizzere, ma dimentica tutto il resto. Per questo, il suo resoconto online è uscito un’ora dopo Tuttosport, perchè doveva trovare un titolo buono, in una giornata nera.
Ok, non te lo meriteresti, ma è ora che anche tu lo sappia: il sorteggio non era truccato.
Moggi non si sceglieva l’arbitro. Quindi Collina o De Santis, Rodomonti o Paparesta, ma lui non c’entrava niente, e neanche gli altri temibili cupolari. Quindi le idiozie sugli sms in cui si conosceva il sorteggio prima del dovuto, tutte queste cretinate che hai letto per 5 anni, cerca di dimenticarle.
E allora, Manfredi Martino, che voleva tanto trasformarsi in imputato?
Mettiti ancora più comodo, caro gazzettaro, e senti cosa dice testualmente la sentenza su di lui: il suo esame, preso come la Bibbia dalla rosea, “ha prodotto un coacervo di risposte da presa in giro, tipo il colpo di tosse di Bergamo” in una partita non indagata, in cui poi è uscito Collina, noto tifoso bianconero.
Capito? A te dicevano che c’era stata la testimonianza chiave, e i giudici ti hanno detto che quella è stata una serie di risposte da presa in giro. Presa in giro, sì, come quelle che hai subito tu leggendo solo quel giornale.
E il campionato alterato, truccato, indirizzato? Ti ricordi, sempre maggio 2006: “così il sistema Moggi ha falsato 29 giornate!”?
Ecco, stammi a sentire: non ne ha alterata neanche una. Anzi, senti che ti dicono i giudici: il campionato non è stato proprio alterato. Lo so, Palombo e Galdi ti avevano raccontato un’altra storia. Ma è ora che anche tu sappia la verità .
Aspetta, non è finita. Moggiopoli. Te lo ricorderai, l’hanno chiamata così per un bel po’.
Lo sai perchè hanno potuto chiamarla così, mentre tessevano le lodi di investigatori scrupolosi contro i cattivi del calcio? Anche qui, non te lo spiego io, ma i giudici, per i quali il “ridimensionamento della portata dell’accusa (…) deriva dalla parzialità con la quale sono state vagliate le vicende del campionato 2004/05, per correre dietro soltanto ai misfatti di Moggi”.
Capito? Era Moggiopoli perchè hanno indagato solo su di lui, tralasciando scientificamente tutti gli altri. Hanno indagato in modo parziale. Abbiamo cercato di dirtelo, seppur in pochi, in questi anni, ma tu non ci volevi ascoltare. Ti abbiamo raccontato dei pm e degli investigatori che si incontravano in posti strani con i presidenti delle squadre salvate (da loro), confabulandoci amabilmente: erano parziali, faziosi, non obiettivi. Loro, non noi che te lo raccontavamo, mentre la Gazzetta pensava a Manfredi Martino che truccava i sorteggi.
E così per tutto il resto: le difese ostacolate, i princìpi violati, un processo surreale dall’avvio alla conclusione. In cui alla fine, avendo le due giudici a latere deciso che si doveva condannare, sono rimaste solo le schede svizzere. Oddio, anche là non ci sono sicurezze, perchè i giudici ci dicono che il sistema utilizzato era fin troppo artigianale, che non ne conosciamo il contenuto anche se erano intercettabili, che insomma tanti dubbi ci sono pure lì. Ma sono rimaste solo quelle.
E la Gazzetta ha titolato così, Moggi condannato per le schede. Quindi questo lo sapevi.
Ci tenevo solo, anche se non te lo meriti, che conoscessi anche tutto il resto.
Forza Juve. I love football.
Filippo, grazie della visita. La sua analisi mi è piaciuta. E su Zeman, a patto che non gli si chieda lo scudetto, concordo. Grande maestro di calcio d’attacco.
Roma-Inter (vista da un nerazzurro). Il calcio moderno e quello trapassato. L’entusiasmo e l’appagamento. I giovani e i pensionati. Pianjc (21 anni) e Palombo (31 anni). Lo sguardo al futuro e l’incapacità di ripartire. La gioia e la tristezza. Luis Enrique che, in vantaggio 2-0, continua ad attaccare (e ne fa altri due). Ranieri che, sotto 0-2, toglie un attaccante per un centrocampista (e ne piglia altri due). E chissenefrega se alla fine (ma non credo) la Roma arriverà dietro all’Inter. Dopo tanti successi, io voglio divertirmi. Zeman. Zeman. Zeman.
Partitaccia. Ci voleva un guizzo e non c’è stato. Ci voleva un rigore e ce l’han negato. 21 partite, primi in classifica, un solo rigore a favore. Singolare, quantomeno.
Peccato, era giornata da allungo: le altre han giocato per noi, noi un po’ per loro. Se Robinho non fosse Robinho, oggi sarebbero stati in testa loro.
Vidal pasticcione, Marchisio non pervenuto, Pirlo ha avuto un lancio, poi tanti palloni giocati. Borriello e, soprattutto, Quagliarella hanno avuto troppo poco tempo per incidere. Giaccherini effervescente ma inconcludente. Ci vorrebbe l’ariete, in queste partite. Ne avevamo un paio, se ne poteva tenere almeno uno…. il pressing non ha funzionato (i nostri uscivano sempre con i tempi sbagliati), molta imprecisione nei passaggi, nonostante la lentezza, e la difesa si è fatta prendere qualche volta d’infilata.. confesso che, ad un certo punto, ho temuto di perdere….
I lupi continuano a non ringhiare, ma bisognerebbe tenersi un po’ più lontani da ipotetiche fauci.
Ranieri ha perso l’Inter (se mai l’ha avuta), come la Roma l’anno scorso, come la Juve il secondo anno…..
Il Milan esce con un punto da due partite, senza segnare un goal…. ma è sempre lì, ed è colpa della Juve. Ha perso anche Ibra, speriamo che gli diano solo due giornate…. l’ultima volta in cui saltò, per squalifica, il confronto diretto lo vinse proprio la sua squadra di allora. E con la partita lo scudetto.
Ah, OK…. ho fatto confusione. Grazie.
Ezio, a proposito: il Vincenzo Cito della Gazzetta vive a Brescia, non è (o è stato) assessore a Monza.
Non hai offeso nessuno, ci mancherebbe. Cito assessore a Monza? Non lo so.