Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà. E magari anche qualcuno.
Nervi saldi
Ed alla fine è arrivato, il momento di appannamento, capita a tutte le squadre nell’arco di una stagione. Era prevedibile e nei periodi di appannamento risaltano i difetti . Il nostro è evidente: una totale sproporzione tra volume di gioco creato, occasioni da goal prodotte, e reti realizzate. Non riusciamo a vincere “ facile”. E nei momenti di appannamento poi gira anche male, in termini di pali colpiti e decisioni arbitrali.
Appannamento, non crisi. Ora è il momento dei nervi saldi: Conte sa come si vincono i campionati e di sicuro sa che non si vincono recriminando sugli episodi arbitrali. Di solito chi fa così arriva secondo, e se non lo sappiamo noi della Juve…
Gli scudetti si vincono e si perdono sul campo, non nelle conferenze stampa, le proteste fine a se stesse sono controproducenti. Può darsi che il problema evidenziato da Conte sussista, probabile che gli arbitri abbiano un atteggiamento “alla meno” , nei confronti della Juventus, ma se così fosse è condizionamento che va superato sul campo. A meno che le proteste servano per compattare la squadra, alla Mourinho, per mandare in campo undici guerrieri animati dall’idea di dover sfidare chissà quale complotto. Sinceramente credo poco a questi sistemi, ma all’inter con Mourinho funzionò. All’inter..appunto.
E se la teoria di Conte contiene delle verità significa che il problema della Juve sono i media, non gli arbitri, e quindi vanno combattuti i media. E su questo sarei più che d’accordo.
Tornando al campionato siamo ancora in piena lotta, domani è altro giorno e sabato altra partita, non molliamo adesso.
L’accenno alla Juve non l’ho fatto per affermare che quei titoli non li meriti. Non è colpa mia se la Juve, assieme al Torino, è una delle squadre che ha dovuto subire la revoca del titolo. Io contesto la scelta fatta in molti sport di riassegnare per forza le vittorie, anche a distanza di molto tempo. E questo vale per il calcio italiano: anche se la juve avesse meritato di perdere il titolo del 2005 ( quello del 2006 tecnicamente non gli è mai stato assegnato), non sarebbe stato giusto, e non lo è tuttora, assegnarlo ad altri. Specie il caso che chi l’ha ricevuto non lo meritasse affatto, come è evidente a tutti tranne che a Moratti e pochi altri.
Per la precisione sono Juventino pure io, ma ciò non mi obbliga a pensare solo in striscie bianconere.
Anche se in questo caso la situazione della Juve c’entrava poco o nulla.
@ piazza
strano senso dell’etica sportiva la pervade. Non si riesce a comprendere, infatti, per quale arcano motivo la juve dovrebbe rinunciare a due titoli vinta in maniera limpida, fatto, questo , acclarato da un tribunale della repubblica italiana. Il suo paragone tra la droga nel ciclismo e la juventus con la’sterisco è invero miserevole
Non ho dubbi: per esempio il mondiale del 1954 dovrebbe essere tolto ( quella Germania era dopata).
Quello che mi stupisce è come il ciclismo, nonostante le batoste pesanti, non riesca a ravvedersi.
Si lamentano, a ragione, che sono tartassati più degli altri, ma non sembrano capaci di capire i propri errori. Non solo i corridori, ma anche chi organizza: ci sono spaventose tappe di montagna, durissime e sfiancanti, ma come pensano che gli atleti possano recuperare? Vabbè che sono allenati, ma quando è troppo, è troppo!! o si fà finta di nulla?
Ivan vero: povero ciclismo. Ma non so mica cosa rimarrebbe degli altri sport, se il doping fosse stato combatutto come nel ciclismo.
In tema di cancellazioni Il tas ha cancellato gli ultimi anni di carriera di Jan Ullrich. L’ Uci prosegue, non sempre in modo coerente e logico, a purificare classifiche e albi d’oro. Ma ha senso? Non si può fingere che abbiano partecipato. Ormai non siamo più a tempi degli antichi egizi quando bastava cancellarti dai geroglifici per fati sparire.
Comunque se dovessimo leggere gli albi d’oro dei vincitori dei vari giri nazionali ci sarebbe da spaventarsi per via dell’elenco dei corridori trovati poi dopati e squalficati, o comunque in odore di zolfo.
Povero ciclismo!
Bravo, Riccardo Ric. Che malinconia…
ciao Whitney…
Ivan, ogni sport ha le sue abitudini. Anch’io lascerei un vuoto nell’albo d’oro, ma chi sono io?
Recentemente il Tas di Losanna ha squalificato il ciclista spagnolo Contador, privandolo, con effetto retroattivo, del Tour del 2010 e del Giro 2011. Tralasciando la discutibilità di tale decisione, attesa ma tardiva, ha avuto effetti anche sull’albo d’oro delle due manifestazioni ciclistiche. Infatti le vittorie delle due edizioni sono state assegnate ai secondi classifficati. Invece di lasciare un vuoto è stato deciso, in base alle regole, di attribuire ugulamente un vincitore. Non è una novità nel mondo sportivo ( ce ne sono parecchi casi analoghi), ma lascia perplesso il fatto che a distanza di tanto tempo, due anni per il Tour di 2 anni fà, si sia voluto comunque che ci fosse il vincitore. Ma ha senso prendere simili decisioni? Bastano due righe sopra per cambiare, come nulla fosse, quello che è accaduto tempo fà ?
E’ vero che in modo, direi matematico, si sia assegnata la vittoria. Tolto il primo, si dà il secondo ( a volte anche il terzo).Ma è giusto? La sentenza non tiene conto delle dinamiche di quelle manifestazioni, di come abbiano inciso la presenza di quei partecipanti poi squalificati. Come nulla fosse li toglie. Ma molti hanno fatto la gara tenendoli come punto di riferimento. Si sono massacrati e magari crollati per colpa loro. Come risarcirli, pure loro, di quanto subito? O devono subire, oltre al danno, la beffà?
Non sarebbe molto più giusto ed equo squalificarli e basta senza attribuire nessuna vittoria? Lasciare un vuoto, un buco bianco, magari per fare meditare?
Attribuire un vincitore, dopo tanto tempo ( un conto è invece farlo subito, ad evento finito), è qualcosa di altrettanto posticcio, falso. E’ un rattoppamento,sebbene sia fatto nella maniera più decorosa e legale.
Ma privo di valore, più che di logica.
E’ meglio lasciare il vuoto a ricordo di un evento ormai rovinato, che non sarà mai più risanato. Neppure con vittorie attribuite a mò di rattoppo.
E’ questo vale anche per altri sport, tra cui il calcio.
Forse hanno paura del vuoto come gli antichi greci? Ne hanno così paura? Per loro proporrei la soluzione italiana del “revocato” tra parentesi accanto al vincitore declassato. Consente anche di utlizzare i simpatici asterischi per coprire la perdita della vittoria ( tipo Juventus 27*).
E’ anch’essa una soluzione posticcia come l’altra, ma almeno non assegna vittorie, per certi aspetti, fasulle.
Non basta allora un bel buco, con tanto di ” Non assegnato”?