Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà. E magari anche qualcuno.
Visto, caro Alessandro. Ed è sempre più difficile resistere al “così fan tutti”. Non è vero, ma la tentazione è sempre più forte.
difficile dire chi sia peggio oramai, Alessandro…. peraltro anche la lega a suo tempo fu implicata in tangentopoli……. montedison i soldi li diede anche a loro……….. e bossi ammise in tribunale…. famoso il duetto bossi dipietro…. “ma per l’amor di Dio” “per l’amor di Dio sì o per l’amor di Dio no?” “per l’amor di Dio sì”………..
Visto il buon Umberto Bossi? Vent’anni fa, sull’onda di Tangentopoli, inchiesta che aveva spazzato via i partiti tradizionali della Prima Repubblica, amava definirsi il capo di un movimento all’insegna della novità, dell’onestà, di una innovativa forza politica che non scendeva a patti e compromessi con nessuno. Piaceva alla gente per il suo modo di comunicare disinvolto, parole e gesti in libertà. Saliva sul palco ed arringava le folle ridenti e plaudenti, derideva ed umiliava i suoi avversari in ogni occasione, andava ospite in tv e lo spettacolo era garantito. Addirittura, un deputato leghista dell’epoca, tale Luca Leoni Orsenigo, nel 1992, quando il disprezzo degli italiani nei confronti della politica era ben oltre il livello di guardia, agitò in Parlamento un cappio, proprio per far capire che loro, gli uomini in divisa verde, erano puliti, perbene, duri e puri, meritevoli di fiducia, e gli altri tutti sporchi, ladri, corrotti, gente da mandare in galera. Quelli poi andati in galera, fermi restando i loro non pochi difetti, almeno non facevano prediche, anzi avevano ammesso, quando non potevano fare altrimenti, che i finanziamenti ai partiti erano in parte di natura illegale. Indimenticabile, in proposito, un intervento parlamentare di Craxi, proprio nell’estate di quell’anno. Prima, dunque, si rubava al partito. Adesso, invece, c’è stato uno scatto in avanti, ma serebbe meglio dire indietro: si ruba al partito. Contributi elettorali per la ristrutturazione dell’abitazione privata del del segretario (ormai ex), pagamento di spese mediche, soldi elargiti alla moglie ed altri per il diploma del figlio Renzo, la trota. Chi è peggio, i vecchi o quelli che fino a poco tempo fa amavano definirsi nuovi?
Gentile mister Emiliano, grazie per la testimonianza.
La maestra è troppo bella, le madri ritirano i figli dall’asilo.
Michela Roth, insegnante e modella fa insorgere le donne del paese.
“Bocca di rosa si tirò addosso l’ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l’osso”.
Un inciso significativo, quello della canzone di Fabrizio De Andrè, rivolto ad una meretrice rea di concupire gli uomini del paesino di Sant’ Ilario. Un verso che potrebbe essere riutilizzato per la cittadina di Castello di Serravalle, provincia di Bologna, se non fosse che la donna in questione non è di facili costumi ma ci sono solo mogli e madri, forse, (concediamo il beneficio del dubbio) invidiose.
È la storia di Michela Roth, insegnante italo-americana di un asilo, inappuntabile e professionale. Il suo difetto, per gli altri, è la sua fisicità. Una pecca, per coloro che hanno mosso una mozione a suo sfavore. Michela Roth è una donna elegante ed avvenente, e al mestiere di maestra affianca quello di modella, con all’attivo diversi concorsi di bellezza vinti. Proprio questo il pomo della discordia, la bellezza, che in alcuni ambiti è considerata un valore mentre in una piccola realtà della provincia emiliana è vissuta come una discriminante. Intollerabile, allora, affidare i propri figli alle cure e all’educazione di questa donna; non è idonea, non lo è il suo secondo lavoro, per questo numerose madri hanno ritirato i bambini dall’asilo. Inoltre, Michela Roth ha denunciato di essere stata addirittura spiata, un caso su cui indaga il procuratore Valter Giovannini, in un fascicolo per ora senza ipotesi di reato né iscritti, che tenta di far luce su alcune riprese fatte all’interno dell’istituto da parte di due vigilesse in abiti civili. Questo, a detta dell’insegnante, proprio per controllare il suo comportamento. In attesa del responso delle indagini, bisogna riferire che nessuna lamentela o rimostranza è mai stata volta contro metodi e condotta della trentottenne italo-americana, né dai genitori né dai bambini che frequentano l’asilo. Quindi l’azione delle madri di Castello di Serravalle sarebbe un atto preventivo, a salvaguardia di cosa, tuttavia, non è dato sapere.
Per adesso, Michela Roth resta al suo posto, chi è costretto a disertare la propria seduta sono i bimbi. Sottratti ad un insegnamento regolare, cosa normale ma non scontata. Non si dimentichino, infatti, le terribili immagini registrate dalle telecamere nascoste in alcuni asili nido italiani dove le maestre usavano maltrattare i piccoli che venivano loro consegnati. Sono quelli i filmati che andrebbero mostrati a quei genitori che hanno chiesto di spiare Michela Roth, colpevole solo di essere bella.
Tutto giusto Ezio, salvo il “non c’è stata partita”. Fino al due a zero partita c’è stata eccome. Non per magnificare più di tanto la vittoria, ma la Juve ieri ha fatto il salto di qualità. Il Napoli se l’è giocata alla pari più di quanto abbia fatto l’inter, anche se ha creato meno occasioni dei nerazzurri. Le occasioni dell’inter nacquero da tattica speculativa, il Napoli ha provato a vincerla. Il valore dei tre tenori non si può discutere e se ieri sera non hanno inciso credo vada riconosciuto il merito ai difensori della Juve, Bonucci incluso. Il quale continua ad offrire prestazioni ottime macchiate sempre da un erroraccio. Per fortuna Cavani era lontano dopo lo stop fallito. Il primo tempo è stato alla pari poi nel secondo ho visto nella Juve il piglio della grande che decide di vincere la partita. Quello è stato il salto di qualità, anche se il risultato è stato sbloccato da un rimpallo fortunato, è quella fortuna che vai a cercare, trovi e meriti. La fortuna nel calcio incide molto meno di quanto si pensi. Inoltre temevo il “braccino”, dopo il pareggio del Milan ed invece…
LUPI, ZANNE e DENTI DA LATTE…….
Sarebbe dovuta essere la serata del Napoli che…. della scalata al terzo posto, della Cempions Lighe…. che il secondo poi, non è così lontano e che ci sono anche la Roma e l’Inter…… e che la Juve, in fondo…. non recupera punti, anzi…
Poi i tre tenori son sembrati le sorelle bandiera e la classifica dice Juve a meno due e a più undici …….. di un campionato mediocre certo, nel quale la Juve, seconda, ha i punti della prima l’anno scorso….. quando invece il livello era stellare….
Non c’è stata partita, checchè ne dica il Mazzarri più abbacchiato della storia, Buffon non si è nemmeno sporcato i guanti…. Difesa abbastanza tranquilla, DeCeglie tonico e un po’ impreciso Lichtsteiner nervoso e poco incisivo, meglio Caceres, adesso…. Pirlo bene, Marchisio in crescita, Vidal straordinario, a prescindere dal goal, anche per il goal…. insomma, contro questo Napoli son bastati i tre centrocampisti più i tre difensori e DeCeglie…. che di là si piange per l’uscita di Maggio….
Chi abbia denti per masticare non è dato sapere al momento: la capolista è preda dell’isteria, proprio nel momento cruciale, con una qualificazione alla semifinale di Champion’s apertissima, si scopre nuda alla meta. Martedì potrebbe scrivere una pagina di storia o cadere in depressione. La Juve aspetta, con i suoi limiti, con i suoi pregi.
Grazie al Primario che mette a disposizione questa “Clinica”!
Buon giorno, Emanuele. Letta adesso. Bravo. La “Clinica” continua ad avere un senso. Scritti così inorgogliscono il Primario e fanno pensare i Pazienti, i lettori.
Emanuele è una storia commovente e incredibile. Grazie per l’avercela raccontata.