Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà . E magari anche qualcuno.
Buongiorno Roberto.
Oggi è morto Carlo Petrini, un altro protagonista del mondo del calcio. Per Carlo non ci saranno città a lutto, non ci saranno prime pagine, non ci saranno parole buone e volti contorti dal dolore e probabilmente è giusto così. Ma ricordarlo è un dovere morale, tanto quanto è un dovere morale piangere la scomparsa di Morosini, perchè seppur così diversi e lontani, i due sono le due facce della stessa medaglia, le due facce di uno sport che si nutre di sogni (quelli di Piermario) e risputa fuori storie sporche e indigeste (come quelle raccontate da Carlo). “Nel fango del Dio pallone” ha trasformato Petrini da ex calciatore corroso dai sensi di colpa a Balzac del crudo e gretto mondo pallonaro; lo ha trasformato in un boxeur che prende a pugni noi lettori che però, alla fine di quell’urticante lettura, non possiamo che alzare gli occhi e dire “che cazzo Carlo, grazie!”. Come stamattina ha detto Matteo Marani, suo collega e direttore del Guerin Sportivo, <>.
Grazie e a presto.
SCUSATE, SE NON TROVO MOTIVI PER SCUSARMI
E’ morto Morosini. In modo “spettacolare”. E si ferma il mondo del calcio. Legittimo. Se i giocatori non se la sentivano di giocare. Accadde anche con Wheldon, in Indycar, l’anno scorso. O per Simoncelli. Legittimo. Non accadde quando morirono Giunti o Bandini, o Williamson, Peterson…… segno dei tempi, o tempi segnati.
Di certo, se ieri fossi morto io, non si sarebbe fermato nessuno. Le cerimonie di comunione/cresima si sarebbero tenute lo stesso a Lesmo. Senza mio figlio, ma non si sarebbero fermate…. mi fossi schiantato io, al “tamburello”, Imola sarebbe probabilmente la stessa di allora: ma morì Senna. E cambiarono le piste di mezzo mondo….
Tutto legittimo, ma di scusarmi, scusate, non ne vedo il motivo. E’ morto un ragazzo, di 25 anni, che si stava divertendo, come Wheldon, come Simoncelli, o Peterson……… come altri di cui non conosciamo nulla. E, sinceramente, anche lui mi era del tutto sconosciuto fino a ieri….
Grazie del blitz, signor Beppe. Per aprire un’altra Clinica ci vorrebbe un tesorone, non un tesoretto. Ma ha reso bene l’idea.
Buongiorno sig. Beccantini, ho scoperto oggi questo “filone” e mi ci intrufolo dentro senza la carta d’identità … Leggendo la sua risposta al commento di Ivan Piazza mi è sorto un grosso dubbio: quanto siamo polli noi cittadini a votare gente (la classe politica) che in teoria dovrebbe salvare l’Italia e gli italiani ed invece sembra essere un branco di citrulli incapace di salvaguardare manco il “tesoretto” che artatamente si costruiscono anno su anno. Si mettono in mano a tesorieri che gli sfilano il tesoro sotto il naso e non se ne accorgono. Apriamo un’altra clinica !!!
Alessandro DEL PIERO….. RRETE…. RRRETE….RRRRETE…..!!!!
Bello. E giusto così.
Continuo a pensare, credere e sperare, che questo sarà , dovrà essere, debba essere, l’ultimo campionato di Alessandro Del Piero con la Juventus. Da calciatore.
Ma auguro e spero, per la Juventus tutta e per lui, che di questi guizzi ce (se) ne regali altri, di più decisivi ancora, da qui al 20 Maggio. Forza con le linguacce dunque.
Per il resto, partita vera, partita dura: resa più dura dalla Juve stessa. Che la Lazio era annientabile grazie ai primi 44 straordinari minuti, in cui la Juve ha dato un’impressionante prova di forza e di organizzazione di gioco e, al tempo stesso, di scarsa concretezza: 5 palle goal nitide hanno partorito il minimo di un goal, un rilassamento difensivo è costato il pareggio. Bravi Marchetti e Mauri, il primo soprattutto, per dare a Cesare quel che è di Cesare.
Ma, qui lo dico e non lo nego, si vinca tutto o niente: sono orgoglioso di questa Juve, si tengano gli altri i loro “bau bau micio micio”… noi abbiamo regalato spettacolo ed emozioni in almeno 3/4 delle partite fin qui disputate.
Grazie, dunque, di cuore.
E di lupi ringhianti, nemmeno l’ombra.
Concordo, mister Ivan. Purtroppo.
PER UN PUNTO MASSIMIN PERSE LA CAPA….
Sorpasso. Annunciato. Allegri si sta giocando proprio la testa sua, non quella della classifica. Galliani, forse, pure. E Ibra… beh, è sempre stato tifoso, fin da piccolo, della squadra in cui giocherà l’anno prossimo.
In tutto questo, una Fiorentina che sfrutta debolezze altrui, un arbitro servile aldilà di ogni accettabile dubbio, Mexes che per fortuna è del Milan, Amauri che, finalmente, da che è arrivato a Torino, ha fatto il suo primo goal decisivo…..
Di mezzo un Palermo rabberciato, e la Juve. Che non poteva esimersi, che ora non può più esimersi…. parliamoci chiaro, lo scudetto il Milan lo ha perso. Ora la Juve lo vinca! Imperativo categorico!
Beh fino al crollo del comunismo si rubava per il Partito, dopo di esso al partito e per sè. Gli scandali di ora sono simili a quelli di tangentopoli. La cosa più brutta, a parte il rubare, è il fatto che non è cambiato nulla. Purtroppo.
Purtroppo non ho riletto prima di postare.
Correggo questa mia frase: “Prima, dunque, si rubava al partito. Adesso, invece, c’è stato uno scatto in avanti, ma serebbe meglio dire indietro: si ruba al partito”.
Da leggersi così: “Prima, dunque, si rubava per il partito. Adesso, invece, c’è stato uno scatto in avanti, ma serebbe meglio dire indietro: si ruba al partito”.
“Per il” al posto di quel primo “al”.
Così fan tutti. La tentazione fa l’uomo… ecc. ecc,
Non “così fan tutti Roberto” , ma così fan loro….