Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà . E magari anche qualcuno.
Non sempre è questione di spread.
Quando ormai tutti la davano per spacciata, la Grecia batte la Russia e vola ai quarti. Per una volta in fondo alle classifiche internazionali ci sono altri (i polacchi padroni di casa) e i greci gioiscono per una vittoria che va al di là del semplice risultato sportivo. Per una volta non si parla di banche e di spread, di bund e di uscita dall’euro: la Grecia all’Europeo ci vuole rimanere, trascinata da Giorgos Karagounis, ultimo superstite della spedizione vittoriosa del 2004 in Portogallo, un passato non indimenticabile con la maglia dell’Inter. E oggi si vota. Tra l’euro traballante e lo spettro della vecchia dracma, la Grecia va alle urne. Tra i richiami all’ austerità di cancellieri in tailleur colorati e gli appelli di giovani politici rampanti a rivedere le politiche comunitarie, saranno elezioni decisive. Chissà se un po’ dell’euforia di Karagounis & Co. è giunta fino ad Atene, a consolare i cittadini ellenici nei seggi elettorali, con una mano nel’urna e l’altra nel portafoglio sempre più smilzo. Intanto se la Germania arriva prima nel suo girone, assisteremo a un bel derby dello Spread: greci contro tedeschi. Come andrà a finire lo sanno solo gli dei dell’Olimpo. Però da Karagounis a Samaras, da Gekas all’allenatore Fernando Santos, portoghese ma greco di adozione, l’Europa, almeno quella del calcio, non la vogliono lasciare. E non sempre è questione di spread.
Paris. Jeu, set et match
Quando un paio di mesi addietro ho acquistato dei biglietti per la finale femminile del Roland Garros (piacevole pretesto per giustificare una gita oltre le Alpi), mai mi sarei aspettato di ricevere in regalo dalle divinità del tennis la possibilità di assistere a un incontro tra una tennista italiana e la numero uno del ranking mondiale.
to be continued
http://nonsologol.wordpress.com/2012/06/11/paris-jeu-set-et-match/
Quando si dice predicare bene ecc. ecc…
http://isegretidellacasta.blogspot.it/2012/06/brunetta-fannullone-licenziato-dal.html
Non era lui quello che amava passare come lo spauracchio dei cosiddetti fannulloni della Pubblica Amministrazione?
Cara Juve, vola ma con i piedi ben saldi per terra.
Mi sorprendono le parole con cui i dirigenti bianconeri auspicano di fare nella prossima stagione. C’è tanta euforia e gioia, comprensibile dopo tanto patire, ma sarebbe opportuno che non coltivassero troppe illusioni non tanto per i tifosi, che sognano sempre, quanto per loro stessi: ritornare alla dura realtà può far male.
Alludo al fatto che con tanta insistenza si dia l’assalto alla Champions, quasi fosse una cosa facile. Probabilmente è il ricordo di quello che fece Lippi dopo il primo titolo ad essere ottimisti. C’ è questa tendenza, forse inconscia, forse voluta ad imitare a quella esperienza. Ma è un’aspettativa fondata?
E’ giusto, doveroso e legittimo fare di tutto per vincere e migliorarsi, ma bisogna essere consapevoli dei propri limiti. Quella Juve, quella lippiana, già nel 1995 era uno squadrone poichè era stata anche finalista di coppa uefa. Inoltre era stata costruita sulla Juve bonipertiana vincitrice della coppa uefa del 1993 e giunta ai quarti nel 1994. Insomma, nel solco dell’epoca d’oro del calcio italiano di quegli anni, era una squadra di alto livello, che divenne poi grandissima.
Invece questa juve torna in europa dopo un anno sabbatico, in champions dopo 2 anni e con risultati scadenti. Questa squadra è andata oltre ogni previsione in italia, ma in europa serve ben altro.
Carattere e forza ne ha, manca tecnica e caratura migliore. L’italia non è più l’eden di un tempo, e in europa le italiana fanno figure barbine: guardate il Milan, la miglior squadra italiana, che figure ha fatto nelle ultime stagioni. Quindi inviterei i dirigenti bianconeri ad essere cauti e a lavorare, e spendere, meglio e più. La strada è dura per tornare grandi, molto dura. Ce la si può fare, ma con sano realismo:
questa Juve è quasi una neofita, per certi aspetti, in europa. Occhio a volare troppo alto come Icaro!!
Alla parata militare
sputò negli occhi a un innocente
e quando lui chiese “Perché ”
lui gli rispose “Questo è niente
e adesso è ora che io vada”
e l’innocente lo seguì,
senza le armi lo seguì
sulla sua cattiva strada.
F. DeAndrè
La parata militare del 2 giugno, quest’anno, non si svolgerà . Lo ha comunicato il Ministro della Difesa Forlani, con una nota ufficiale. La decisione è stata presa a seguito della grave sciagura del Friuli e per far si che i mezzi militari e i mezzi di stanza al nord siano utilizzati per aiutare i terremotati anzichè per sfilare a Via dei Fori Imperiali
Roma, 11 maggio 1976
http://www.repubblica.it/economia/2012/05/31/news/assemblea_banca_d_italia-36275001/
Alle banche invece via Nazionale chiede di ridurre i costi di gestione: il costo del lavoro è eccessivo, soprattutto lo sono “le remunerazioni degli amministratori e dell’alta dirigenza”. Il sistema bancario è ancora inoltre sovradimensionato: “Alle aggregazioni tra banche non hanno fatto seguito snellimenti incisivi nell’articolazione societaria dei gruppi e una riduzione nel numero dei componenti degli organi amministrativi”. “Questi assetti – stigmatizza Visco – sono di per sé costosi e non giustificati dalle competenze professionali necessarie all’efficace gestione del gruppo o della banca”.
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Toh, uno che ha detto qualcosa di sano. Certissimo che son parole che cadranno nel vuoto….
Lucida analisi, mister Ivan.
Mentre i terremoti veri e quelli calcistici scuotono l’italia si avvicinano gli europei di calcio. Come sembra essere diventata un’abitudine ( di convenienza?) due paesi ospiteranno gli europei: Ucraina e Polonia.
Rispetto alle abbinate del passato ( Olanda-Belgio e Svizzera-Austria) questa è priva di reali collegamenti culturali e storici salvo il fatto di essere due paesi slavi. Potenza di soldi e alleanze strambe (vero Platini)?
Vedremo come se la caveranno, pensando, ma non troppo vista la situazione, come le cose sarebbero andate se si fosse giocato in Italia. Tanto per cambiare l’italia arriva ad una manifestazione con un sacco di prolemi: nel 1980 prima di giocare proprio gli europei in casa ci portò rogna, nel 2006 invece arrivò il titolo mondiale. Come andrà stavolta? Sinceramente non si può essere troppo ottimisti visti i precedenti azzurri alla rassegna continentale: fino al 1996 spesso brillavamo per le assenze, che per le presenze alla fase finale. Nel 1960 assenti per motivi tecnici (eravamo reduci dal trauma del 1958), nel 1964 spazzati via dai sovietici agli ottavi, nel 1968 il primo e unico titolo con tanta buona sorte ( monetina), san domenghini ( prima finale), stanchezza avversaria e Anastasi (seconda finale), nel 1972 segati dal Belgio, nel 1976 dall’Olanda Vicecampione del Mondo, nel 1980 in casa arriviamo quarti in stadi vuoti con una sola vittoria (inghilterra), con tre pareggi e l’inizio della sfiga dal dischetto, nel 1984 da campioni del mondo vediamo in televisione vincere Platini, nel 1988 la banda Vialli gioca un bel europeo ma si ferma alle semifinali con i sovietici ( sempre loro!), nel 1992 la danimarca ripescata vince mentre noi siamo al mare. A partire dal 1996, grazie all’argamento delle partecipanti alla fase finale, si comincia ad essere sempre presenti: nel 1996 sacchi sbaglia tutto, perde la sua provierbale fortuna e zola spreca con i tedeschi, nel 2000 il più bel europeo azzurro con zoff alla guida che perde immeritatamente una finale che non meritava di disputare, nel 2004 Trap viene fatto fuori dal biscotto scandinavo ( forse Bufffon pensava a quello?), nel 2008 Donadoni , dopo una prima fase al cardiopalma e con una rivincita sui francesi, sbatte ancora ai rigori con gli spagnoli.
Come andrà nel 2012? come detto non abbiamo una grande tradizione e come nel 1980 arriviamo con un clamoroso scandolo alle spalle. Difficile pensare che sia abbia fortuna come nel 2006.
Tecnicamente e in base ai risultati Spagna, Olanda e Germania sono davanti a noi. La prima fase è dura, durissima e il resto non è semplice. Sarebbe una vittoria realistica arrivare ai quarti, un’impresa le semifinali. La vittoria? Non esageriamo troppo…
http://www.liverpoolfc.tv/news/latest-news/lfc-marks-heysel-anniversary