Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà . E magari anche qualcuno.
Lo sporco mestiere dell’essere centravanti
Il ballo delle punte, potrebbe essere titolo adatto per uno dei capitoli del calciomercato estivo che ha chiuso i battenti meno di una settimana fa. A tal proposito tre nomi: Amauri, Gilardino, Borriello. Cos’hanno in comune i tre, a parte la voglia di dimostrare al mondo di essere ancora dei bomber veri? La risposta è abbastanza semplice: sono tutti reduci da esperienze poco esaltanti in piazze importanti.
Amauri, negli anni di Palermo, fu accostato addirittura a Drogba. Vera forza della natura, scardinava le difese da solo, ed in Sicilia divenne re. Passato alla Juventus, dopo un primo anno tutto sommato positivo, si perse nei meandri di stagioni sfortunate, infortuni più o meno lunghi, ed ebbe a che fare con una crisi apparentemente interminabile. Unica luce, i sei mesi vissuti in prestito a Parma, nella prima metà del 2011, dove Amauri tornò il gladiatore che tutti conoscevano. Adesso il ritorno in Emilia, con la voglia di far esplodere ancora il Tardini.
Alberto Gilardino a Parma imparò a suonare il violino e gli avversari. Oltre 50 goal segnati in tre anni, e l’approdo in una delle big italiane: il Milan. La maglia rossonera, col tempo, diventò sempre più pesante, San Siro non perdona facilmente, e Gila andò a cercar gloria in quel di Firenze. Altra piazza esigente assai. Alberto tornò a suonare e segnare come ai tempi di Parma, e per due anni filò tutto liscio. Poi il buio, e l’esilio temporaneo a Genova, occasione per un altro fallimento. Adesso il prestito a Bologna, dove si son rilanciati Baggio e Di Vaio. Un treno che minaccia di non passare mai più, e che Gila deve prendere al volo.
Marco Borriello ha una storia un po’ diversa. Pareva destinato al ruolo di eterna promessa. Poi arrivò l’anno magico al Genoa, dove non fece rimpiangere Milito, dopo il quale andò a reimpossessarsi del suo Milan. Un anno di buona fattura, poi l’arrivo di Ibrahimovic e la cessione alla Roma. Nella capitale visse una stagione tra alti e bassi, 11 goal segnati, poi il nulla. Sei mesi alla Juve, un goal dal peso specifico importantissimo per il tricolore bianconero, e adesso il ritorno nella città della lanterna. Con un macigno enorme nelle scarpe da togliere ad ogni costo.
Chissà se questi tre ragazzi sono stati vittime di coincidenze sfortunate, se hanno pagato l’eccessivo ostraciscmo nei loro confronti, se son capitati al posto giusto nel momento sbagliato, oppure ancora se il loro carattere li ha imprigionati, rendendoli insofferenti alle pressioni di ambienti troppo esigenti per chi, in fondo, vorrebbe solo giocare e calcio e farlo in tutta tranquillità . Del resto, stiamo parlando di tre centravanti che, seppure con discontinuità , hanno dimostrato di avere doti importanti. Sapranno svelarle, di nuovo, al mondo esterno? Oppure, ancora una volta, i goal lasceranno spazio ai ricordi? Tra qualche mese ne sapremo di più, quel che è certo è che, delle volte, fare il centravanti è proprio uno sporco lavoro…
Vincenzo
Buon giorno, Notonlygol. Vero, quello che dice di Mourinho. Che secondo tempo, al Bernabeu!
Buon giorno a todos. Gentile Massimo, confermo: a parità di 3-5-2, il Napoli non predilige quello che io chiamo “la prima mossa”; la Juventus, sì. Mazzarri aspetta, Conte no. Le vie dell’efficacia sono infinite.
Fino ad ora le aveva solo prese… E poi Mou è stato preso per vincere la Champions mica la Liga.
il real comincia a picchiare duro?…..
al Dottore vorrei chiedere un parere. E’ mia opinione che pur utilizzando lo stesso modulo juve e napoli siano diverse in quanto all’atteggiamento, e cioe’: la juve aggredisce gli avversari in modo piu propositivo, mentre il napoli aspetta gli avversari nella propria meta’ campo per poi colpire in contropiede. lei che dice Dottore?
tre giornate sono troppo poche per esprimere giudizi…de ceglie e caceres arrivavano da un lungo periodo di inattivita’, cosi come chiello non e’ ancora al meglio…credo comunque che questa juve sia in italia superiore
alle altre di ameno due spanne e in europa in grado di arrivare ai quarti ma non piu in la…
Anche a me è toccato di fare un gol, ma nessuno mi ha chiamato leoncinho per quello. Lo fa solamente Lex Luthor perchè sa delle simpatie per alcuni giocatori sudamericani! Leo
x Ezio. Mi pare che Gasperini sia, comunque, la scelta giusta. Non penso che Gasperini sia stato scelto dopo “una sbornia” , e Gasperini stesso, per accettare avrà posto determinate condizioni. Ad esempio una penale se “licenziato” dopo i primi tre mesi….. Leo
Mi associo al primario, “Bravo Ezio”. Attendo le prossime giornate e la Champions…