Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà . E magari anche qualcuno.
Gentile MacPhisto, proprio cinici non direi. Lo fossimo stati, il primo tempo sarebbe finito 6-0.
La partita di ieri. Siamo stati cinici comunque nel primo tempo, sfruttando episodi da calcio da fermo e giustificati dalla superiorità di gioco e soprattutto fisica rispetto agli sprovveduti avversari (De Rossi giocava secondo me fuori posizione e il loro centrocampo veniva mangiato letteralmente dai nostri); vorrei rivedere il presunto fallo da cui è scaturita la punizione vincente e furba di Pirlo (che ha giocato bene, anche se poco marcato, sembra in ripresa atletica). Poi un 3-0 dopo venti minuti totali spazzerebbe qualsiasi partita o quasi. Nella ripresa Zeman ha azzeccato due cambi ma ha fatto comunque relativamente poco la sua squadra, correva poco (non avevano una partita in meno di noi??) e non ho mai avuto la sensazione di pericolo di una vera rimonta, il loro rigore netto doveva essere quello del primo tempo, noi invece secondo me abbiamo volutamente smesso di giocare a tratti non per calo fisico ma proprio per conservare le energie totali: ecco la vera differenza rispetto allo scorso anno che è evidente ora. L’anno scorso queste partite dovevamo correrle e azzannarle per 95 minuti, il 4-0 in casa fu molto più bello e spettacolare, ma la Roma di Luis Enrique credo giocasse un po’ meglio globalmente (ma sempre nella mediocrità ). Giochicchiando il secondo tempo, potevamo comunque segnarne altri due. Questo è un lato positivo, da grande squadra consapevole. Il simbolo della serata: la galoppata con sombrero a Taddei del nostro Barzagli al 45esimo, che serve l’assist del 4-1 al piccoletto.
Ecco, mi fa piacere per le reti dello sprecone Matri e Giovinco (che se subentrasse sempre nell’ultimo quarto d’ora facendo gol…), meno per le ammonizioni regalate dai nostri nel secondo tempo e il nervosismo eccessivo di Bonucci. Ma sono dettagli. La prova contro questa Roma, lenta e senza davvero gioco vero, non fa molto testo per l’immediato futuro, se non per i 3 punti.
Ezio, abbiamo infranto uno stereotipo sui tifosi da stadio, spesso definiti bruti. Noi siamo uomini di cultura, uniamo stadio ed andare in giro per musei….:))
ZEMAN….. NON COSI’ !!!!
“LO STADIO” è un anfiteatro splendido, l’atmosfera coinvolgente, “IL MUSEO” un luogo di culto. Vedere “LA SQUADRA” dall’alto consente di apprezzare i movimenti armonici dei singoli e dei reparti, “i tagli” i movimenti senza palla. Uno spettacolo nella spettacolo.
Difficile commentare una partita che al 19′ dice 3-0. E poi due traverse, un goal mangiato.
La Roma è parsa un vascello in balia delle onde, con una ciurma sull’orlo dell’ammutinamento. Non ha gioco, e sembra non credere in quel che fa. Al calcio d’avvio della ripresa, si son schierati in sette sulla linea mediana, con i tre difensori appena fuori dal cerchio di centrocampo: in due minuti, la Juve ha avuto due palle goal clamorose. Poi i Bianconeri han mollato la presa, e la Roma si è resa pericolosa, accorciando le distanze e creando un paio di opportunità con Osvaldo. Ma ogni volta che la Juve passava la metà campo era praticamente in porta. Fino al 4-1, propiziato da un’imperiosa iniziativa di Barzagli che, anticipato un avversario nella sua area, ha attraversato, palla al piede, tutto il campo prima di mandare in porta Giovinco.
Nel pomeriggio il Milan aveva strappato un punticino in quel di Parma. El Sharawi e poco altro, mi dicono.
Ma perchè ogni benedetto Juve-Roma si ricorda il goal di Turone? E tutte le altre pecche?
Si parla di stemperare gli animi, ma immancabilmente si riparla di tutti gli episodi spigolosi e polemici del passato. Sembra quasi che i giornali vogliano la polemica a tutti i costi. Mah.
Grazie dell’analisi, gentile Matteo. In effetti, lei ha messo in evidenza un aspetto “estremo” ma significativo.
La partita di martedi sera ha evidenziato la maestosità della scuadra di Conte-Carrera. Una serata certamente non brillante, che ha però dimostrato la solidità di un organico collaudato e capace di soffrire. Ricordo con immensa tristezza le stagioni avvenire, quando la truppa bianconera allenata da allenatori non da juve, perdeva sonoramente partite come quella di martedi. Erano altre rose, i giocatori erano modesti, non presentavano lo spirito juve ma comunque sia in questi due anni c’è stata un evoluzione positiva che ha riportato la vecchia signora ad essere quella di pre calciopoli (farsopoli), cinica e grantica. Un cambio di marcia non indifferente. Ci voleva. Ritengo che la partita contro la fiorentina abbia dato si dei segnali di allarme, ma soprattutto segni positivi. Non si può vincere sempre, quello lo sanno gli stessi giocatori. Non possono essere sempre giornate (serate) fantastiche dove tutto va per il meglio. Possono presentarsi degli ostacoli, degli stop, e se si è in grado di superarli come martedi sera allora si accettano più del dovuto.
Grazie di cuore, Ezio.
Una doppietta di El Sharawi, l’unico milanista effervescente ed ispirato nel 4-3-3 schierato da Tassotti, riporta i tre punti in casa rossonera e sfata il tabù di San Siro. Ma il più classico dei punteggi non tragga in inganno, dopo un inizio promettente culminato col vantaggio del 15’ (assist di Montolivo) è quasi solo Cagliari con un Milan che soffre Pinilla e Ibarbo sia nelle ripartenze che a difesa schierata.
Solo l’espulsione al 22 del secondo tempo di Conti, che accende una stupida faida con Pazzini, cambia la partita ed è il preludio al raddoppio (37’).
Facendo come l’esempio di Beccantini, paragonando all’anno scorso (anche se è un esercizio sterile a mio parere, quest’anno è diverso per vari motivi, non fosse altro che per più impegni) la partita di ieri sera, mi viene in mente la similitudine con Juve-Milan dell’andata. La Juve contro i campioni d’italia scorsi che ha fatto il partitone in casa contro un Milan molle e a tratti svogliato, ebbene noi abbiamo vinto, la Fiorentina ieri che meritava i tre punti no. Capisci la (bella) differenza? O come anche la Juve brutta e inconcludente dell’anno scorso contro il Catania all’andata nel primo tempo, sempre allenato da Montella guarda il caso.