Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà . E magari anche qualcuno.
Ezio, vallo a dire al Primario delle occasioni da gol che abbiamo avuto… lui non le considera tali, è di bocca buona più di noi… :-)
Ebbene , egregio Becca lascio il mio commento sulla partita JUVE-Napoli.. Premetto che sono arci-juventino.
Comunque concordo con il giudizio di tanti (se non tutti) partita tosta ma brutta, tanta sciabola e pochissimo fioretto, detto questo credo , a ragione, che la Juve abbia meritato di vincere. il secondo tempo, sopratutto, ha visto una squadra che cercava di non perdere (Napoli) e l’altra (la Juve) che oltre a non perdere cercava la vittoria (vedi alcune occasioni : Matri, Giovinco). Penso che l’unico nostro problema per la riconquista dello scudetto sia la fatica (mentale e fisica) della Champions, poichè il Napoli è una bella squadra ma sinceramente non la vedo al nostro livello.
P.S. Come mai quando ci sono i rigori o gli episodi a favore dell’Inter (Derby e Catania ) nessuno trasmissione sportiva ne parla ?
Cordiali e distinti saluti alla migliore Firma del panorama sportivo.
Mac Phisto, il napoli non ha proprio giocato…. non gli abbiamo dato il contropiede ed è riuscito a partorire una punizione in 94 minuti…… noi abbiamo fatto due goal e creato altre tre occasioni nitide (due con giovinco e una con matri)
E il Napoli, a mio avviso, ha giocato meglio, più accorti e concentrati, rispetto al 3-0 netto e perentorio della scorsa stagione, quando la differenza con i bianconeri era più lampante.
Matteo, posto che è stata una gara di agonismo e non di tecnica o bel gioco da ambo le parti, si affrontavano due squadre che giocano con quasi lo stesso modulo, seppur con interpretazioni tattiche diverse. A centrocampo, c’erano lo stesso numero di uomini e quindi di duelli individuali. Partita dunque bloccata sull’agonismo, si poteva risolvere e schiodare dallo 0-0 con episodi e con la pazienza e la forza e sicurezza di una grande squadra. Gli avversari, a mio avviso, per vincerla avrebbero dovuto fare qualcosa di più e di molto, oltre che speculare su una traversa importante. La Juventus deve sicuramente migliorare negli schemi offensivi. Il bel gioco dell’anno scorso è difficile da ripetere in gare tirate come questa.
Juve-Napoli non ha rispettato le attese. Si diceva fosse la partita delle partite ma in realtà non si è rivelata tale. Troppo nervosismo in campo e poche idee. Il gioco ha latitato per entrambe le squadre. Il Napoli non è mai stato pericoloso se non con la traversa di Cavani. Poca cosa per sorprendere questa juve. L’impressione è che se non girano i “tenori” cavani-hamsik-pandev la squadra fatichi e non poco. La partita è rimasta in bilico sino a dieci minuti dalla fine solo per il fatto che il napoli l’ha incanalata sull’agonismo. Solo cosi poteva tener testa ai bianconeri. Allo stesso tempo la juve ha faticato e non poco. Il centrocampo ha rispieccato l’andazzo delle ultime partite. Vidal e Marchisio erano in difficoltà (forse per il pressing del napoli) e Pirlo non poteva supplire alle difficoltà altrui. La “cerniera” faticava a salire. Ciò ha comportato scarsa efficacia davanti, soprattutto da parte di Quagliarella (inesistente). Giovinco si è mosso e ha meritato la sufficienza. Credo che l’alternanza delle punte non porti benefici. L’esempio più eclatante è Matri. Si nota come l’attaccante soffra la mancanza di continuità (minutaggio) che si converte in una minore qualità . Troppi brevi spezzoni che non lo portano ad essere ai livelli dell’anno scorso. Caceres e Pogba hanno illuminato una serata grigia. Bene per la juve che mantiene l’imbattibilità e la testa della classifica, ma serve di più.
Vedendo la partita di ieri, lascio anche la mia opinione, che sbatte un po’ con l’analisi di Beccantini. Ha vinto la squadra più ben impostata in campo, acchiappando gli episodi che non sono stati proprio casuali dal nulla, ma cercati o quantomeno guadagnati, in una partita noiosa per lo spettacolo tecnico ma di buona intensità agonistica, specialmente nella prima frazione. Due gol decisi da riserve che tanto riserve non sono, che nella Juve titolare potrebbero starci. Una squadra, quella di Conte, che è cinica e meno bella a vedersi rispetto allo scorso anno, che gioca col pilota automatico in alcuni frangenti, alcuni hanno avuto la maturità di non lasciarsi offuscare dall’agonismo in campo, che sta imparando l’arte (da grandi) di rendere “facili” quelle partite difficili o perlomeno caricate troppo dalla tensione veicolata da media/tifosi/raglianti opinionisti. Questi sono bei segnali per il futuro, in campionato certo, al di là della vittoria e dei 3 punti che adesso come adesso non decidono nulla per la corsa al titolo. Un modulo di gioco ormai collaudato che prevede un attacco non pungente in fase realizzativa ma il giocare tutti per tutti, è leggermente cambiata l’interpretazione della gara, merito di Conte e del suo staff e merito dei giocatori: possesso palla leggermente a favore del Napoli ma sinceramente, traversa a parte di Cavani (punizione imprevedibile), non ho mai avuto la sensazione di correre un pericolo imminente contro quella definita da più parti la squadra migliore del campionato finora insieme alla nostra (forse l’unica sbavatura si è avuta nell’occasione del salvataggio in extremis di Marchisio a inizio ripresa su Pandev). E il Napoli? Beh, ribadisco: se voleva vincere la partita, doveva fare molto di più, e non sto parlando di centimetri (Primario, mi rivolgo a lei). Se voleva lo 0-0, allora è un altro discorso. Per il resto, le solite ormai proverbiali (loro) pagliacciate: proteste a ogni fallo o decisione arbitrale, quell’agonismo che sfocia nella cattiveria gratuita dei loro giocatori, il solito sportivo non riconosce i meriti dell’avversario da parte di Mazzarri, che a questo livello non è ancora capace di inventarsi l’espediente giusto per muovere la mossa vincente nella partita a scacchi (forse non è capace, al di là della solita mossa di marcare Pirlo a vista). Al San Paolo, al ritorno, sarà altra musica, bisognerà vedere con che classifica ci si arriva. Appunti: le imperfezioni ci sono, bisogna migliorare nella imprevedibilità delle fasi offensive, non parlerei di critiche eccessive per Giovinco (ha fatto quello che ha potuto nel primo tempo) e Quagliarella si è sacrificato molto per cercare sponde e aiutare il centrocampo (quindi non ha fatto l’attaccante); i duelli individuali sono stati vinti quasi sempre dai nostri, Asamoah che è straripante su Maggio è la cartolina della gara. Così come la riottosità nervosa stucchevole di gente come Zuniga (sempre lui!), Campagnaro, Inler, Behrami, ai quali i nostri non si sono abbassati. Hamsik e Pandev sono stati resi inoffensivi, un plauso a Barzagli (encomiabile come sempre in questo tipo di partite) e incoraggiamento per il francesino Pogba e il “soldatino” Caceres. Un po’ fuori forma Vidal ma a ottobre la perfezione non c’è quasi mai. Mi ha stupito Pirlo: alla faccia delle tre partite a settimana (considerando la Nazionale), ha corso e pressato quasi fino alla fine e ha eluso brillantemente la sua marcatura diretta. Avanti con la champions, lì altra storia.
Eccllenti analisi, gentile Ezio e gentile Cartesio.
Episodi, ma anche no.
Non è stata una Juventus brillantissima ad aver ragione del Napoli spavaldo presentatosi allo Stadium nelle vesti (affittate con carta di credito revolving) di conquistatore.
E’ stata una squadra paziente, intelligente e tenace.
E’ stata la Juve che Antonio Conte ha pensato per non dare al Napoli nessuno o quasi degli appigli a cui riesce con successo ad aggrapparsi per vincere le partite (le ripartenza altrimenti dette contropiede): il tecnico juventino ha ben pensato di lasciare il pallino del gioco al Napoli, che non ne ha saputo approfittare, e si è affidato all’arte della pazienza, fidando nelle situazioni che la Juve ha più esperienza e capacità di sfruttare (il calcio da fermo, la botta di inserimento da fuori area, il mucchio con i saltatori di testa in agguato = episodi, ma in qualche modo “programmati” e allora un po’ meno episodici).
Il giochino ha pagato, perchè, anche se fosse scaturito un pareggio, la Juve ne poteva comunque trarre buon auspicio per il proseguimento del campionato, e perchè l’unico capace di far saltare il banco (Cavani) ha avuto sfortuna nell’unica occasione avuta.
Nel gioco consueto di alzare sempre la posta, questa Juve ha margine di miglioramento, ha bisogno di continua e maniacale attenzione, non ha un attaccante che risolva (ma la vecchia regola della coppia alto/basso, e provare Giovinco e Bendtner?), ma in Italia è la squadra più matura, sicuramente quella da battere e, in Europa, deve convincersi che su un altro pianeta ci stanno SOLO Bracellona e Real Madrid, non necessariamente nell’ordine, con il resto del lotto ce la si gioca potendo perdere ma anche vincere.
Il Napoli, d’altro canto, non esce sminuito dalla contesa: ha palesato limiti noti, ma anche miglioramenti evidenti, soprattutto nella solidità difensiva (merito di Gamberini, incommensurabilmente più affidabile di Aronica). Continua il processo di crescita: gli isterismi di dirigenza e tecnico non lo sporchino!
DA GRANDE SQUADRA…..
Come l’anno scorso, arrivarono per suonare e furono suonati. Spinti dalla stampa di regime, l’anno scorso era per la Cempionslighe, che il terzo posto, coi tre tenori, era alla portata, e la Juve, beh, se c’era una squadra che la potesse battere era proprio il Napoli, e anche il secondo posto poteva diventare a rischio….. quest’anno era per iniziare l’inevitabile cavalcata verso il sogno dello scudetto… sicuro, che la Juve ha la Cempionslighe, e se ne accorgeranno e non c’è Buffon e nemmeno Vucinic, e ci sono i tre tenori (che anche Pandev adesso è diventato un fuoriclasse) e Insigne che fa i goal alla Del Piero……
Caceres, Pogba. 2-0.
Prima in solitudine, ventidue punti dopo otto partite. Più tre sulla seconda.
Ci sono ancora 90 punti. Volare bassi e lavorare tutti i giorni. Con coraggio e con concentrazione. Adesso sotto coi danesi. Non c’è nulla di scontati. Bisogna fare la Juve.