Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà. E magari anche qualcuno.
Scritto da nonsologol il 29 ottobre 2012 alle ore 13:13
Bello, molto bello.
Messaggio di Carlo Nesti, giornalista cattolico (è così che lui si definisce)
#Halloween – Abbasso Halloween, che educa i bambini a stregoneria, satanismo e paura! Insegniamo loro preghiera, Fede e speranza!
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Si può essere più ottusi?
Grazie Cartesio!
grazie nonsologol per il link che hai postato, sembra quasi un pezzo di Stefano Benni (per me è un complimento e bello grosso).
Complimenti davvero per la poesia che vi aleggia e la filosofia di vita che ci sta dietro
Guardando la domenica calcistica appena passata, mi viene da pensare che siamo tutti figli di una porcata…
Il nome descrive in maniera perfetta il gioco. Un modo di essere già grandi anche da piccoli. Lo “praticavo”, se mi si passa il termine, in un condominio della Roma bene, quartiere Balduina, dentro ad un bel giardino al centro di una decina di palazzi, poco sopra una piscina dove abbiamo trascorso parecchi scorci della nostra gioventù.
http://nonsologol.wordpress.com/2012/10/29/porcate/
E’ MORTO IL CALCIO, MA ANCHE NO
Errori arbitrali ce ne sono sempre stati, ce ne saranno sempre, ci sono stati anche ieri, non solo a Catania, non solo in Italia.
Quello che cambia è che quando queste cose accadono a favore della Juventus si celebra immancabile il funerale del calcio, con strapparsi di vesti, strepiti e starnazzi da cortile; quando accadono a sfavore della Juventus o a favore di altre squadre si inneggia al ritornello de “l’arbitro può sbagliare”, de “la buonafede sempre la vince”, quando non direttamente “se lo merita, è ora che continui a pagare”; quando accadono all’estero, a Londra, per fare un esempio, si continua a giocare, palla al centro e pedalare. Tre modi diversi e opposti di vedere le cose, che marchiano il calcio, ora di morte certa, ora di vita fasulla, ora di sport imperfetto, che deve continuare ad essere giocato e, meglio, riformato (decisione FIFA di alcuni giorni fa per l’introduzione dell’occhio elettronico), ma che rimane capace di appassionare come nessun altro sport al mondo a qualsiasi latitudine.
Quindi, no, il calcio non è morto, basta saperlo vivere correttamente, magari dando al conciliabolo dei sei – 6 – arbitri di Catania il conforto di una sana e disponibile moviola da consultare, per aiutarli a non sbagliare. (NOTA in America, NFL, la moviola ce l’hanno, si può chiamare secondo regole precise, dopo la decisione viene presa, si sbaglia anche laggiù, per carità, ma, una volta deciso, si va avanti a giocare, punto).
Venendo alla partita, alle partite:
la Juve ha ragione del Catania in capo ai casi che sappiamo, ma a fronte di una superiorità evidente (Buffon senza voto), soltanto (e non è un dettaglio da trascurare per la guida tecnica bianconera) non concretizzata efficacemente: Vucinic una volta ancora in ciabatte, Bendtner con evidenti limiti (ma meglio dell’ultimo Matri per applicazione), Giovinco eternamente incompiuto e smoccolante.
L’Inter in tranquillità sul Bologna, punito al di là dei demeriti nel punteggio. I nerazzurri dimostrano cinismo ed efficacia (quella che manca alla Juve) e si dimostrano in evidente crecita, forse sono proprio loro gli antagonisti più solidi.
Il Napoli, senza Cavani, svolge il compito senza affanni sul derelitto Chievo.
La Lazio si dimostra immatura e incompiuta al cospetto di una Fiorentina scortata come e più della Juve dagli errori delle giacchette giallo fosforescente.
La Roma fa e disfa e lascia alla caparbia Udinese la posta piena, anche qui con l’alibi di una direzione di gara non ineccepibile, ma senza scusanti per l’atteggiamento difensivo da consueta “vispa Teresa”.
Coraggio, il calcio non è morto, facciamocene una ragione, anche in Italia.
FINALMENTE
Finalmente una bella polemica, corposa, il massimo che si possa desiderare. Per tutte le reti, unificate. Goal annullato al Catania, regolare, goal dato alla Juve, irregolare. Vergogna. Non così? No, addirittura peggio: adesso, persino Pepe e Giaccherini sono in grado di far annullare un goal. Stiamo toccando il top del condizionamento arbitrale: avanti così.
Io sono portato a giustificare gli arbitri e i collaboratori quando non vedono (rigore su Chiellini, netto, alluce di Bendtner in fuorigioco) meno quando cercano di vedere quello che non c’è (goal annullato al Catania). Nel dubbio, errore per errore, preferisco un goal irregolare concesso ad uno regolare annullato.
Per il resto Juve padrona del campo, come spesso capita, troppo “tenera” sotto porta. Vucinic, Bendtner, Giovinco: occasioni colossali divorate. Benino Pogba (quasi in goal) e Vidal, sufficiente Pirlo, bene i tre stopper (soprattutto Barzagli) discontinui ed imprecisi Lichsteiner e Asamoah.
Al di là degli episodi, anche se mi pare molto difficile che si parlerà obiettivamente di calcio dopo questi nuovi tre punti, la Juve ha fatto la partita, dominandola in lungo e in largo, concedendo poco o nulla agli etnei, in una trasferta tra le più ostiche del campionato da due anni a questa parte, giustificando la vittoria risicata con una prestazione sufficiente anche se inconcludente sotto porta. L’anno scorso, facendo un debito paragone, a Catania a settembre la pareggiammo con fatica, con la classica gara dai due volti, un primo tempo orrendo e un secondo da furore agonistico. Questa Juve è ormai diversa, meno furiosa, più pensante e cinica, e nonostante tutto, con un attacco ancora abulico (Bendtner e Giovinco davanti al portiere, due occasioni da rete vere alla Beccantini, però nulla da fare, meno male che ha raccolto la respinta Vidal nel gol decisivo, viziato da fuorigioco) gli avversari diventano spesso piccoli e innocui, in trasferta come allo Stadium. E’ un segnale importante, i punti che valgono per lo scudetto sono quelli presi in queste trasferte, come dice il solito detto.
Sugli episodi, onestamente, il gol del Catania era chiaramente valido, quindi svantaggio (immeritato) a 3/4 di gara ancora da giocare, contro un avversario che comunque nella ripresa non ha mai impensierito Buffon. Episodio decisivo al 100%, partita che sarebbe cambiata? Non c’è sicurezza, i dubbi rimangono, al di là delle facili polemiche accese dai Pulvirenti/Maran e delle manfrine degli arbitri e collaboratori che ci mettono 50 secondi per capirsi e decidere e quindi sbagliare. Io propenderei più per quanto dichiarato da Marotta, che penso finalmente non si possa criticare nel suo ragionamento: questa Juve ha abituato spesso a rimonte nei secondi tempi, pensiamo alla gara vinta a Marassi contro il Genoa un mese fa. E nella ripresa, tutto sommato, se la partita fosse terminata 3-1 per noi non ci sarebbe stato (finalmente) scandalo. Avanti ora con il Bologna. Partita per partita.
Perchè è il terzo più grande ( che ha più grandi elettori) Stato tra quelli non schierati … e dove i sondaggi danno il maggior vantaggio ad Obama….
Nessun problema Mac Phisto… opinioni, e normali punti di vista diversi… sennò sai che noia.