Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà . E magari anche qualcuno.
http://www.youtube.com/watch?v=I9dtTAjVbgA
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A proposito di Superga, spiace che dei miei sodali di tifo abbiano compiuto quello scempio con lo striscione. Indossare una sciarpa bianconera della Juventus dovrebbe responsabilizzare…
poi loro due e giaccherini pure è follia pura…….. mania di onnipotenza. pericolosa.
la collocazione tattica giusta è: vucinic a sinistra (o comunque seconda punta) e giovinco in panchina e utilizzato solo a partita sbloccata e se e quando ci sono spazi larghi ……….. in ogni caso mai in campo insieme se non con almeno un vero centravanti o con spazi larghi……
Ezio, io credo che, al di là dei limiti caratteriali o altro, sia compito di Conte quello di trovare collocazione tattica giusta per attaccanti come Vucinic e Giovinco. E’ chiaro che insieme sono poco incisivi nel 3-5-2, è chiaro che Giovinco da punta non rende come potrebbe farlo da esterno (sarebbe secondo me da rivedere nel 4-3-3 usato anche lo scorso anno, solo provandolo si può capire), è chiaro anche che l’allenatore cerchi sempre o quasi di utilizzare il montenegrino per la qualità di saltare l’avversario, di fare una sorta di regista avanzato, di creare spazi e inserimenti per i centrocampisti, nonostante non abbia i movimenti giusti da prima punta pura.
TATTICAMENTE PARLANDO
Sia stato per le assenze di Chiellini e Caceres, o per contrare a uomo i quattro attaccanti del Toro, fatto sta che Conte rispolvera il 4-3-3 come molti auspicavano per rinfrescare l’appeal della Signora.
I quattro dietro non è che siano stati messi a dura prova, tuttavia Bonucci, ormai abituato ad agire da “libero”, ha dimostrato i noti limiti in marcatura e anche Barzagli è apparso più incerto, dovendo gestire l’avversario in una porzione di campo più ampia.
Lichsteiner e De Ceglie han fatto un discreto lavoro sulle fasce, ma dovendo preoccuparsi maggiormente della fase difensiva, non hanno potuto creare quella superiorità a centrocampo, che è stata spesso alla base del recupero palla nella metà campo avversaria.
Come conseguenza, gli stessi tre centrocampisti si son trovati un po’ in difficoltà e, per una ventina di minuti, non riuscivano a prender palla e far ripartire l’azione, ma soprattutto mancavano gli inserimenti delle mezze ali. Pogba si è proposto in area solo in occasione della palla non trattenuta da Gillet, per il resto solo tiri da fuori.
Che il primo tiro verso la porta di un attaccante sia stato il goal di Giovinco al 26′ del secondo tempo, con la squadra già in vantaggio, l’avversaria in dieci da circa 40 minuti e il reparto rivoluzionato dall’ingresso di Bendtner e relativo spostamento di Vucinic sulla sinistra, la dice lunga sul maldestro assortimento e composizione dello stesso nelle scelte iniziali.
Vucinic è tutto fuorché una punta centrale, Giaccherini non ha passo e dribbling nello stretto per giocare da ala, come il suo collega di “fisico” Giovinco. Prediligono gli spazi, che non c’erano e non son stati capaci di trovare nemmeno in superiorità numerica, se non (Giovinco) dopo il vantaggio.
In sintesi, per giocare 4-3-3, ci vorrebbero due terzini esterni di valore e spessore ben diverso rispetto a Lichsteiner e De Ceglie, come coppia di centrali, nell’uno contro uno, darebbero più garanzie Barzagli e Chiellini. Davanti, la soluzione più logica sarebbe Pepe e Vucinic larghi con Matri centravanti (o Quagliarella che comunque è una seconda punta).
CONTA(VANO) I TRE PUNTI
Derby ben lontano da certi fasti del passato e certi Toro affrontati, la differenza tecnica e di qualità è stata a tratti imbarazzante, ovviamente soprattutto quando si è stati in superiorità numerica. Bisognava a ogni costo tornare alla vittoria dopo la brutta figura a San Siro. Tre punti per riacquistare fiducia e autostima della squadra, non attualmente brillantissima come certe partite di un anno fa e non famelica e corale come vorremmo sempre vederla. Ma siamo sicuri che, col gioco del torneo scorso, questa partitaccia non finiva 0-0?
E’ stata comunque gara all’inizio abbastanza complicata, dove si è bypassata la differenza di qualità e di classifica, dove i granata hanno imbrigliato tatticamente la squadra di Conte che non riusciva a giocare come voleva, senza però creare molto, eccetto la prima e unica vera occasione di Meggiorini molto pericolosa ma direi proprio episodica. Quei 20-25 minuti saranno da decifrare e non ripetere, hanno destato perplessità e macchiano la vittoria divenuta perentoria e secca. Sicuramente quell’approccio, in vista del ben altro duro e difficile impegno in Ucraina (altro valore in campo), non lascia ben sperare. Ma in questa prima frazione del campionato, la Juve ha ancora dimostrato di giocare meglio e vincere nei secondi tempi. Derby deciso (come spesso accade) dallo sciagurato episodio di una classica squadra immatura, inesperta, che si basa sul nervosismo e la foga ingiustificata (fallo netto e assurdo da espulsione in piena metà campo, per fortuna senza conseguenze per Giaccherini, poi però sostituito). Quindi dopo qualche occasione di Pogba (già poco prima del cartellino rosso granata, a onor di cronaca), la Juve nel secondo tempo ha lanciato l’assedio al fortino avversario, stavolta però proficuo e qui bisognerebbe puntare l’attenzione, per par condicio, dopo i complicati iniziali minuti. Contro la Lazio (non un anno fa ma pochi giorni fa) che si difendeva in 8-9, con il consueto modulo 3-5-2 e con ali che attaccavano molto, non si è sbloccato lo 0. Contro questo Toro, finora sempre organizzato in difesa e che subisce poche reti, perlopiù in 10 e con una gara ovviamente perfetta per chi di solito viene allo Stadium ad affrontare i bianconeri, la Juve ha sfondato e non solo per episodi ma per coralità degli attacchi con un cambio (auspicato) al 4-3-3 fin dall’inizio e saggiamente confermato alla ripresa. Giovinco da esterno di tridente ha dimostrato più del valore come seconda/prima punta (ci vuol poco a capirlo che da seconda punta, nel Parma, era molto più facile giocare e essere decisivi) e per la prima volta, nel derby oltretutto, come nelle giovanili con il compagno Marchisio, è stato quello decisivo con assist e gol che ha chiuso i giochi. Per contro, Giaccherini, che ha giocato come altro esterno, non ha convinto ed è stato nullo, segno che forse Conte l’ha ormai plasmato come mezz’ala. Il campioncino Marchisio solito centrocampista moderno e tuttofare, dal valore tattico e tecnico rilevante, Pogba devastante a tratti e a suo agio nel ruolo ormai disegnato, difesa abbastanza attenta (due svarioni di Barzagli e Bonucci potevano costare caro), decisamente evidente l’inutilità e la lentezza di Bendtner, la serata no di Pirlo (in fase di supponenza quasi irritante e non solo per il rigore sciaguratamente sbagliato con mollezza), la piccola ripresa perlomeno atletica di De Ceglie.
http://www.lanazione.it/pontedera/cronaca/2012/11/30/810114-renzi_piazza_pontedera.shtml
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nel segreto della cabina elettorale Tabacci ti vede…Renzi no!
http://www.canalejuve.it/news/tifo-da-derby-67134
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Articolo del mio amico Carlo Vassotto..Beck, lo legga, non siamo tutti uguali….
intanto gazzettopoli (con sullo sfondo tronchetti e lcdm?) in perfetto stile calciopoli sta brigando per un bel titolo cartonato a quelli che han perso…………
sarebbe più interessante scoprire se “l’errore” di senna, subito silurato dalla williams, non sia stato qualcosa d’altro………….