Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà. E magari anche qualcuno.
Certo Messi è Messi e Messi è là…anche in un mondo pallonaro, come quello di quest’ultimi anni, che non esprime spettacolarità alcuna fatta eccezione della “spagna”, ma che mi concilia il sonno, spesso…Lo spessore del calcio attuale è la spagna, che non mi entusiasma (fattore personale), più di tanto…Il Brasile vivacchia, la Germania latita e l’Italia pure…l’inghilterra è scomparsa e poi l’Olanda…modesta…Ecco in questo panorama Messi è un eccellente campione….tenga presente che non considero l’argentina (strano, ma vero) cui solo Maradona ha regalato un titolo mondiale…non Messi…Non penso sfigurerebbero i vari Sivori Pelè Maradona (ripetitivo) Platini Cruijf Suarez ed altri ancora….Messi si eleva perchè in giro c’è poco, e questo sicuramente agevola il giocatore …il vero “fuoriclasse” ha una diversa dimensione….a parere mio!!!…non è vero che a volte ci lasciamo prendere ed allora osanniamo più del dovuto? Ho visto un paio di volte Neymar… si scrive e si parla tanto…poi si parla anche di balotelli….è vero ci lasciamo trascinare e ad osannare ci mettiamo poco…basta anche una sola emozione che ci viene regalata…..ma questo è il calcio attuale e noi siamo i tifosi di quelli che si accontentano….Da Juventino ho trovato esagerate le manifestazioni di giubilo per l’arrivo di Tevez…speriamo che non ci deluda…ed incrocio le dita! Leo
Perfettamente d’accordo su maradona; infatti il mio personale dubbio è proprio se sia più forte messi o il pibe de oro. Tuttavia una cosa mi sento di dire: guardando i filmati di quegli anni (per non parlare poi di quelli degli anni anteriori) emerge in modo solare il diverso modo dei difensori di marcare gli avversari e l’enorme divario di prestanza fisica tra i giocatori di oggi e quelli di allora. Questo mi propendere per messi, oltre al fatto che ritengo quest’ultimo superiore nella velocità e nella capacità di tenere il pallone incollato al piede alla velocità che lui è in grado di raggiungere. Credo converrà con me che pelè o sivori traslati per assurdo nei campionati di oggi con i difensori di oggi segnerebbero la metà dei gol che hanno realizzato. Tuttavia ogni giocatore è figlio della sua epoca; è come chiedersi se nel tennis è più forte federer o mcenroe; nadal o borg; sampras o laver. Proprio per questo ritengo che l’unico criterio che possa essere più affidabile degli altri – pur riconoscendo che non è immune da rilievi critici – sia il palmeres. In fondo quello che hai vinto hai vinto; è lì e non te lo può levare nessuno. Su questo credo che Messi, ad appena 26 anni e con 7 anni di professionismo alle spalle, sia assolutamente fuori portata per tutti (e chissà ancora quanto vincerà…).
Lungi da me insultare perchè non è mia abitudine e poi se ci provo riesco male…Detto questo come opinione personale la rispetto, ci mancherebbe….ne prendo atto e tutto finisce lì…volevo far notare che certi premi, cui si fregia Messi, sono stati “inventati” non da parecchio tempo….in altri tempi esisteva la coppa dei campioni ed il pallone d’oro….per il resto non c’era più niente o meglio niente che sia rimasto impresso nella memoria…dei tifosi…Messi ha vinto tanto? vero, nella squadra più forte del mondo fino all’anno scorso….rimane sempre comunque la punta di diamante di quella squadra sicuramente..l’ho visto giocare contro le squadre italiane e non mi è sembrato quel “fuoriclasse” di cui afferma essere il più forte di tutti i tempi….non me ne voglia se penso ai Sivori ai Pelè ai Maadona….si ricordi di Maradona, non so quanti a anni a lei, conil Napoli ha fatto cose strabilianti pur giocando in quella squadra i cui componenti non erano eccelsi tanto quanto quelli dell’attuale Barcellona, o del barcellona di ieri! Leoncini 45
Gentile leoncini, l’esperienza ci dice che qualunque discussione attinente all’aspetto tecnico dei giocatori di calcio (ma il discorso potrebbe estendersi a tutti gli sports) al fine di determinare chi sia o meno il più forte non approda mai ad alcun risultato che non sia una presa di posizione preconcetta dovuta alla maggiore o minore simpatia verso uno piuttosto che verso l’altro, se non addirittura ad insulti anche pesanti. Alla luce di ciò, ritengo che l’unico modo per valutare obiettivamente chi è il più grande giocatore di sempre siano i trofei vinti, sia col proprio club (campionati nazionali, coppe nazionali, coppe europee), sia come riconoscimenti individuali (pallone d’oro, scarpa d’oro, fifa world player, ecc.), fermo restando il diverso peso specifico che ogni trofeo può avere (una cosa è vincere la champion, altra cosa è vincere la coppa italia o di spagna), dando per scontato che ogni grande campione abbia giocato in grandi club competitivi a livello mondiale (anche se non per tutti è così; si veda, ad esempio, maradona).
Dati alla mano dimostrami chi, in relazione all’età che Messi ha ed agli anni in cui ha iniziato a giocare da titolare nel proprio club, ha vinto più trofei di lui. Ti posso risparmiare la ricerca perchè l’ho già fatta io e la risposta è: nessuno.
Beh,…definire Messi il più forte giocatore di tutti i tempi…..mi sembra esagerato….ma il calcio è bello anche per che nell’immaginario si pensa anche così….
Giovinco ha fatto scrivere fiumi di inchiostro (anche troppi), ma a mio parere la questione è molto semplice.Questo ragazzo ha avuto tutte le possibilità del mondo ed è inesatto dire che non le ha mai sfruttate perchè in realtà da sfruttare c’era ben poco essendo proprio questo che vediamo oggi il valore reale del giocatore. purtroppo nel calcio di oggi la stazza fisica, specie per un attaccante, conta molto e lui è gravemente penalizzato (inutile tirare fuori il confronto con messi che 1) è più alto di cm 5 che comunque contano e 2) è il più forte giocatore di tutti i tempi per cui non può essere preso a paragone) perchè oltre che piccolo è anche gracile muscolarmente. A ciò si aggiunga che trattasi di un giocatore che, proprio non potendo giocare come attaccante per quanto sopra esposto, dovrebbe giocare dietro le punte in posizione di classico regista avendo l’indubbia qualità di vedere il gioco e di mettere in porta i compagni. In sostanza è essenziale che riceva il pallone faccia alla porta e non spalle alla porta. Ciò lo rende incompatibile col modulo di conte e della juventus. A mio sommesso avviso dovrebbe cambiare squadra anche per il suo stesso bene.
Essendo lei il presidente dell’Associazione Giùlemaninedagiovinco, le invio un pezzo da me scritto circa tre mesi fa proprio sullo juventino:
Sin dal suo ritorno a Torino c’era grande attesa nel vedere all’opera Sebastian Giovinco. Tanto più dopo l’addio di Alex Del Piero che imponeva ai tifosi l’immediata ricerca del naturale erede. Dopo otto mesi di stagione si può dire che il passaggio di consegne non è ancora avvenuto, come naturale che sia, ma la carriera di Giovinco non può essere pesata sulla base del riuscito o mancato avvicinamento alla figura di Pinturicchio; almeno non così presto. La crescita dell’ex Parma deve passare per altre tappe, che siano libere da ogni forma di paragone con l’ex capitano della Vecchia Signora.
Giocare per la Juventus vuol dire più prestigio oltre che più responsabilità ma non è solo una questione di maggiore o minore peso della maglia che indossa. E’ il contesto di squadra in cui si trova (tradizione, dirigenza, sistema di gioco, ecc.) a fare di un giocatore quello che è.
Al Parma Giovinco era la prima opzione dell’attacco, ovvio quindi che avesse tante situazioni disegnate per lui e la palla tra i piedi con continuità. I centrocampisti alzavano la testa e andavano da lui per cominciare l’azione, quando non era l’ex numero 10 a farlo mettendosi in proprio. L’esclusività riservatagli dalla trequarti in giù da Donadoni si traduceva in più spazi, più palloni, più fiducia.
Ora alla Juventus le cose sono cambiate; vediamole nel dettaglio.
Anzitutto il ruolo: Giovinco gioca prima punta. Sia che il suo partner d’attacco si chiami Vucinic, Matri o Quagliarella, Conte lo vede lì. Le zone di campo che a Parma occupava senza alcun divieto (le fasce) mostrano il cartello “accesso negato” costringendolo a muoversi negli spazi angusti del centro-area, per di più spalle alla porta. Per un giocatore con le sue caratteristiche, trovarsi a gestire dei palloni con il difensore a diretto contatto non è il massimo della vita.
La Formica Atomica sta evolvendo in un attaccante di sponda, non inteso solamente come uomo assist (che è sempre stato) ma come una punta con il compito di finalizzare quelle poche occasioni che ha e servire, spesso di prima intenzione, i compagni. Molto meno pallone tra i piedi a fronte di una presenza in area che stenta ad essere decisiva.
Sebbene gli 11 gol e 8 assist sin qui collezionati non siano certo da buttare, resto convinto che sia possibile ammirare la migliore versione di Giovinco in presenza di queste condizioni: libertà di movimento e gioco fronte alla porta. Nel cuore dell’area, curato da fermo da un paio di difensori è un giocatore; accelerando dalla trequarti, con 5-10 metri di spazio dal diretto avversario è ben altra cosa. Per esempio, un sublime interprete di uno-due (o dai e vai) perché capace di mantenere la corsa dopo aver scaricato palla.
Cosa non da poco, occorre capire se le necessità di Giovinco sono anche quelle della Juventus. Al giocatore serve cambiare ruolo, mentre i risultati di squadra non risentono della sua posizione così penalizzante. Conte vince senza che le fatiche mostrate dall’ex Parma incidano sull’ambiente, evidenziando più un problema personale che collettivo. Al momento infatti, Giovinco non è ancora la discriminante tra vincere o non vincere per la Juve: ecco è il nodo della questione. Per questo credo che da qui alla fine della stagione non ci saranno troppi stravolgimenti e il suo ruolo rimarrà quello attuale.
Il nocciolo della questione non è tanto se Giovinco possa guadagnarsi o meno la conferma alla Juve; sono certo rimarrà a Torino magari non da prima stella ma da importante attaccante di rotazione, quello sì. Il punto è in che modo potrà rivelarsi utile; quale sarà il suo ruolo, non solo tattico ma anche nello spogliatoio. Le sue prospettive dipendono in larga parte dal mercato estivo. Se oltre a Llorente la società prenderà un’altra prima punta, per Giovinco le chance di muoversi in campo come a Parma aumenteranno. A patto che si decida che cosa fare di Matri e Quagliarella e che Conte si orienti a considerarlo un attaccante di movimento e non solo un uomo d’area.
Buonasera Beccantini, ah ricordavo male. Grazie
Gentile Alessio, buon giorno. Confermo la tesi di MacPhisto. Moggi cedette Zidane e poi reclutò la “Triade” da lei segnalata.
Ti sbagli, Alessio. Moggi prima cedette Zidane.