Qui si parla di libri. Il titolo l’ho rubacchiato a Umberto Eco e al suo “Costruire il nemico”. Libri di avventura, di amore, di sport, di calcio, di calci. Cronache di storie e storie di cronache. Nessun genere è pre-cluso o post-cluso. I libri sono mondi che ci rendono grandi o piccoli in base a come li navighiamo.
Chi comincia?
Grazie del consiglio, mister Emiliano. La matematica per me è materia ostica, ma se regge un riferimento alle lezioni americane di Italo Calvino, ben vanga. Quanto al calcio, sarà mia premura fare un piccolo bilancio di queste sedici giornate. Hasta la victoria siempre.
Buongiorno Becca (ma si mi lascio andare!),
visto che nell’altra stanza siete su calciopoli e affini (tema che non amo) ho pensato di fare un salto di qua e proporle un libro che mi sta stupendo e coinvolgendo oltre ogni previsione.
“Discorso sulla matematica. Una rilettura delle Lezioni americane di Italo Calvino” di Gabriele Lolli. Certi passaggi matematici sono difficili ma questa “fusione” regala momenti straordinari.
Visto il prezioso consiglio attendo in cambio un post con disamine calcistiche prima dell’ultimo dell’anno.
Ogni augurio e a presto.
Emiliano
No, Lex, non ho letto niente. In compenso ho appena finito di leggere I fiori blu di Raymond Queneau nella traduzione di Italo Calvino. Grazie del consiglio.
E’ morta Christa Wolf, scrittrice tedesca. Hai mai letto niente? Io “Medea” e “Riflessioni su Christa T.”; mi sono piaciuti entrambi ma il primo è fruibile per tutti (è una riscrittura del mito), mentre il secondo è un po’ più ostico. La sua storia personale ha qualche ombra (pare fosse una collaborazionista della Stasi…..di certo nella DDR se la passava meglio dei suoi concittadini…). Avevo anche iniziato “Il cielo diviso”, poi l’ho abbandonato per altre cosa ma di sicuro lo riprenderò.
Grazie dei consigli, mister Lex. Ne farò tesoro.
A te che piace tanto la storia (se non ricordo male) avevo consigliato due libri :
- “Apologia della storia o mestiere dello storico” di Marc Bloch con prefazione di cinquanta pagine di Le Goff (da leggere anch’essa)
- “L’idea di nazione” di Federico Chabod (grande storico italiano).
Oltre questi due aggiungo :
-”I fiori blu” di Raymond Queneau, però nella traduzione di Italo Calvino (e da leggere attentamente la nota del traduttore).
Ehi, Max. Certo che sì, Londra caput calci. Pensa: a un semaforo londinese, dalle parti di Lancaster Gate nacquero anche i cartellini gialli e rossi, opera dell’arbitro Aston, quella della rissa fra Cile e Italia a Santiago, Mondiali 1962. Furono le luci gialle e rosse del semaforo, appunto, a fargli scattare l’idea. Così si narra. E poi l’Arsenal: il piccolo Barcellona, oh yes.
Ciao Roberto, complimenti per il blog, volevo segnalare l’uscita di un nuovo libro, il mio, sulla mia squadra del cuore, ma non solo..
London Calling, è il nuovo libro di Luca Manes & Max Troiani, edito da Bradipolibri e parla della storia dell’ARSENAL e di un secolo e mezzo di football all’ombra del Big Ben.
(Prefazione di Massimo Marianella)
Monarchia, ma anche mode e sottoculture giovanili. Democrazia parlamentare e pure gruppi musicali.
E ancora finanza e musical. Londra è sinonimo di queste e di un’infinità di altre cose. Non poteva allora non essere sinonimo di football. Nella capitale inglese sono state codificate le regole poi adottate in giro per il globo, sono nate la prima federazione nazionale, la prima lega e la prima competizione a squadre. Nessuna città al mondo può vantare così tante squadre professionistiche, così tanti derby, così tanti stadi.
L’Arsenal, la squadra più amata a Londra, vanta in Italia un nutrito numero di fan club.Inoltre, sono decine di migliaia gli italiani appassionati del calcio inglese.
per informazioni: http://londoncallingbook.blogspot.com/
Grazie, mister Emiliano. “Non è mai troppo tardi” per ricordare certi personaggi e certi periodi di una certa Italia. E poi trovo che leggere sia bellissimo. Come scrivere, se non di più. Jorge Luis Borges era pià orgoglioso delle pagine lette che non delle pagine scritte.
Sono troppo contento che abbia deciso di aprire un posto dove scambiarsi opinioni serenamente.
Io parto con un libro non molto diffuso e forse un pò di nicchia.
Roberto Farné (2011), Alberto Manzi. L’avventura di un maestro, Bologna, Bononia University
Sognavo di insegnare, di guadagnare molto meno, ma di lavorare e crescere con gli studenti.
Inevitabile che un personaggio come Alberto Manzi rappresenti un faro. Specialmente quando la notte è fonda.
Buonasera a tutti.
Emiliano