Qui si parla di libri. Il titolo l’ho rubacchiato a Umberto Eco e al suo “Costruire il nemico”. Libri di avventura, di amore, di sport, di calcio, di calci. Cronache di storie e storie di cronache. Nessun genere è pre-cluso o post-cluso. I libri sono mondi che ci rendono grandi o piccoli in base a come li navighiamo.
Chi comincia?
Gentili Pazienti, scusatemi ma sono stato preso in un altro ambulatorio, piangina juventini che piangevano sui torti subìti . Grazie delle visite. Buone partite.
Il Primario
Lex, gliel’ho detto:
** Bersani è Benitez.
** Berlusconi è Berlusconi.
** Grillo è Mourinho.
Mio caro Lex, ma quale novita’? Gesu’ Grillo è solo la riedizione di Celoduro Bossi. Ora si siederanno a tavola anche i grillini e fra qualche anno (ma anche meno) ne riparliamo.
Beck! Forse vince il PD, ma di poco……Bersani non accende i cuori. E Berlusconi ha recuperato fino ad un certo punto. L’unica novità di questa tornata elettorale è Grillo (con buona pace di axl rose) e in parte Giannino. Altre non ne vedo (Ingroia mi pare un’edizione rivista di Di Pietro……).
Anche in Lombardia forse Ambrosoli ce la fa, grazie alla “bomba” scoppiata ieri sul voto disgiunto…..se ce la farà, sarà per poco….non con percentuali bulgare. Anche se poi, nel caso, dovrà passare 5 anni “alla Prodi” : a mettere d’accordo tutti da rifondazione a Casini. Tu che dici?
Gentile doctor Giuseppe, persino Massimo Gramellini se ne è occupato in un suo Buongiorno, difendendo la figlia di Ichino ma attaccando un certo qual nepotismo. Anche i granata, nel loro piccolo, a volte si incartano. Lei mi chiede una risposta banale:
1) nepotismo, raccomandazione, figlio di, in Italia sono di spaccio più comune che all’estero.
2) può esserci il figlio di papà più bravo di un raccomandato. E viceversa, naturalmente.
3) Parafrasando Agnelli (Avvocato, vinca la Juventus o vinca il migliore?), sono fortunato: sono figlio unico senza figli…
Buongiorno Beck, ho seguito con molto interesse la vicenda Giulia Ichino/Chiara Di Domenco. Non immaginavo che “i giornalistoni” de La Stampa fossero tutti dalla parte della Ichino, anche “il compagno” Gianni Riotta. Se “le segnalazioni” non fossero l’unico strumento per cercare e trovare un posto di lavoro, il caso Ichino non sarebbe esploso…e comunque non ci si erge a paladino della “flessibilità” altrui, rivendicando la propria sicurezza sul posto di lavoro….. per la propria competenza e preparazione professionale….
Sapesse quanti “fuoriclasse” precari ho conosciuto ….Gradirei un suo breve commento.
Buona domenica
Dal Foglio, di Claudio Cerasa.
Perché il vero tabù della sinistra è quota 12 milioni
C’è un tema interessante che vive da un po’ di giorni sottotraccia in questa campagna elettorale e che in qualche modo riguarda, in vista delle elezioni, il rapporto tra Renzi e Bersani. Si è detto che Bersani ha bisogno di Renzi per allargare il perimetro del centrosinistra e per tentare di conquistare anche qualche elettore non tradizionalmente di sinistra che si era avvicinato alla sinistra al tempo delle primarie. Si tratta di un discorso che avrete sentito chissà quante volte ma che forse sarebbe anche il caso di tentare di quantificare. Cioè: ma quanto vale più o meno il tradizionale elettorato di sinistra? Esiste un numero che indichi a quanto corrisponde questo “recinto” che Bersani sembra avere difficoltà ad aprire da solo? Una risposta c’è ed è un numero ricorrente nella storia recente della sinistra: 12 milioni. Che ci si creda o no dal 1976 in poi la sinistra, in tutte le elezioni politiche, alla Camera ha sempre preso più o meno gli stessi voti e tutte le volte che ha vinto le elezioni lo ha fatto non perché è riuscita ad aumentare il suo bacino elettorale (tranne in un’occasione, con Prodi nel 1996, dove i 12 milioni sono diventati 15 milioni, ma era una maggioranza che si teneva con il nastro adesivo) ma perché i suoi avversari si sono presentati divisi.
Il numero corrisponde grosso modo a un terzo dell’elettorato e si può dire che ancora una volta quel 34 per cento che (secondo molti sondaggi) viene attribuito al Pd indica che la cifra di elettori intenzionati a votare centrosinistra più o meno è sempre quella: dodici milioni. Dodici milioni di voti come quelli che nel 2008 prese il Pd di Veltroni (12.095.306); come quelli presi nel 2006 dall’Ulivo (11.928.362); come quelli presi nel 2001 da Ds e Margherita (11.928.362); come quelli presi nel 1996 da Pds (7.894.118), Rifondazione (3.213.748) e lista Prodi (2.554.072); come quelli presi dal Pci nel 1976 (12.616.650); nel 1983 (11.032.318); nel 1987 (10.254.591, che sommati ai 1.140.910 di Psdi e 969.330 dei Verdi fa sempre 12 milioni).
Dodici milioni. Gli elettori della sinistra sono sempre quelli. Rischiano di esserlo anche questa volta. E come le altre volte, in un certo modo, se saranno sempre 12 milioni gli elettori che voteranno a sinistra significherà due cose: che la sinistra non riesce a parlare ad elettori diversi dalla sinistra tradizionale; e che la sinistra, se vincerà le elezioni, lo farà più per demeriti altrui che per meriti propri.
Per axl rose : ma hai pagato Leoncini per avere una battuta del genere?!??!?? :-)))))))))
Lex, adoro i russi non meno degli americani e inglesi. Tolstoj, certo: e non solo Guerra e Pace. Ma, per me, Delitto e castigo li batte tutti. Ci siamo noi, dentro. Sembra “girato” all’interno di ciascuno di noi.
Visto, Pazienti, il colpo del Tar sulla sede di Cagliari-Milan. Dopo Balotelli un altro punticino pro Cavaliere. Che aveva auspicato: Voglio “giuocare” a Cagliari.