Qui si parla di libri. Il titolo l’ho rubacchiato a Umberto Eco e al suo “Costruire il nemico”. Libri di avventura, di amore, di sport, di calcio, di calci. Cronache di storie e storie di cronache. Nessun genere è pre-cluso o post-cluso. I libri sono mondi che ci rendono grandi o piccoli in base a come li navighiamo.
Chi comincia?
Lex, parliamo di un Paese che ha una popolazione simile a quella della Lombardia……. la Danimarca la conosco bene, perchè spesso ci sono stato per lavoro.
In generale, la flessibilità di tipo “anglosassone” deve essere accompagnata o da salari mediamente e considerevolmente più elevati rispetto a quelli italiani, o da indennità di disoccupazione equivalenti al reddito…………. in Italia uno che prenda € 2.000.00 al mese e si trovi senza lavoro con un’indennità di mobilità di 1.100.00 lordi lo metti sul lastrico se deve mantenere una famiglia e pagare il mutuo….
Qui stiamo truffando persone che hanno pagato (soprattutto le aziende hanno versato per loro conto) 30 anni di contributi e ne avranno una pensione decurtata e slittata………. ma la storia del sistema che non regge è una balla: il sistema non regge per colpa delle pensioni “baby” degli statali che la pensione la percepiscono per diritti maturati per soli 15 anni di lavoro…. per pensioni (dirgenti ) la cui pensione è di svariate decine di migliaia di euro all’anno (quando non al mese) i cui contributi sono stati versati in proprorzione ai minimi di stipendio contrattuali…….. per l’evasione contributiva che è stata fatta negli ultimi venti anni con le finte collaborazioni esterne con partite iva, co.co.co. ci.ci.ci… e contratti a termine e/o di finto apprendistato con riduzione o abbuono totale di contributi…. che hanno ampliato buchi di bilancio e dato il là al precariato…………
e comunque, si può riqualificare quanto si vuole, ma il problema attuale in Italia è che una grande percentuale di aziende piccole e medie è alla canna del gas…………. non sarà la flessibilità a salvarle perchè il loro problema è la mancanza di liquidità ….. oltre che gravi errori di imprenditorialità ……..
Per Ezio : in Danimarca e Svezia per esempio (che non sono certo più i paesi socialdemocratici di 30 anni fa) c’è una formazione continua. E’ chiaro che i costi sono elevati…
Qui : http://www.pietroichino.it/wp-content/uploads/2012/01/Corriere-della-Sera.pdf
Migliorarne o peggiorarne le condizioni Roberto, non è dato sapere. Oggi va di moda la flessibilità , bene……… ma di flessibile ci dovrebbe essere anche la possibilità di rientrare nel mondo del lavoro dopo esserne usciti… non mi pare che ci siano queste condizioni.
licenzia un operaio di 50 anni… e poi vedi chi lo assume e dove e a quali condizioni…. in questa situazione di crisi…………
si parla dei giovani, della loro precarietà , grave problema…. ma il ricambio generazionale lo gestisci mandando in pensione a 66 anni quelli che oggi rischiano di perdere il posto?
poi non dimentichiamo che le famiglie sono cambiate, son cambiati gli stili di vita…. io ho 54 anni e un figlio di 11……. se guardo ai genitori dei suoi amici e compagni di scuola o di squadra la media passa abbondantemente i 40 anni…………..
ragion per cui si presume ci si debba occupare del mantenimento di questi ragazzi per i prossimi 15 anni almeno…..e come lo fai? licenziando senza prospettive di riassunzione e pensione ?
Grazie della segnalazione, Alessandro. Il lavoro è il cuore di quasi tutto, per cui prendono di mira coloro che cercano di migliorarne le condizioni.
http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201203211024-ipp-rt10055-torino_agguato_a_un_consigliere_ferito_alberto_musy_udc
Grave, ma per fortuna non in pericolo di vita. Anche lui un giuslavorista, categoria nemica numero uno di certi ambienti estremisti (ammesso che siano loro i responsabili). Dieci anni dopo la storia si ripete, anche all’epoca, e sempre in quei giorni, si parlava di riforma dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Forse non è un caso. La società si è molto incattivita, queste cose purtroppo capitano soprattutto quando ci sono dei tentativi di mettere in pericolo alcuni diritti acquisiti.
Lex, grazie per il ricordo di Marco Biagi. Non lo conoscevo, ma lo apprezzavo. Ho letto il libro che, sulla sua figura e il suo operato, ha scritto Michele Tiraboschi. Hai proprio ragione: “Le sue idee – condivisibili o meno a seconda dei punti di vista – sono rimaste”. La flessibilità del lavoro è un argomento di un’attualità straziante, se mi concedi l’aggettivo. Quanti giovani mi si rivolgono perché attratti dal giornalismo; e che pena, non poter dare loro le risposte che io ebbi, addirittura, a 19 anni e 8 mesi, quando lasciai Bologna per Torino, assunto da Tuttosport.
Beck oggi ricorre anche il decennale della morte del tuo concittadino Marco Biagi, barbaramente ucciso dalle brigate rosse. Vigliacchi come tutti i terroristi, che alle idee e alle parole hanno sempre contrapposto le pallottole. Lui non c’è più ma le sue idee – condivisibili o meno a seconda dei punti di vista – sono rimaste.
Lex, proprio così: da L’isola del tesoro all’Isola dei famosi…
Beck voglio aggiungere : “Sandokan”, “State buoni se potete”, “Pinocchio”. Altra Rai! Altra Rai!….Allora co-producevamo anche zon ZDF e France1….altra qualità ! Altro che “L’isola dei famosi”……
Beck…peccato sia per il Toro….