Qui si parla di libri. Il titolo l’ho rubacchiato a Umberto Eco e al suo “Costruire il nemico”. Libri di avventura, di amore, di sport, di calcio, di calci. Cronache di storie e storie di cronache. Nessun genere è pre-cluso o post-cluso. I libri sono mondi che ci rendono grandi o piccoli in base a come li navighiamo.
Chi comincia?
Scheda Buongiorno,
al netto della faccia da parroco di Bersani, credere ad una buona fede di D’Alema & co., è impresa assai ardua.
Bersani che IMHO è una brava persona ha fatto SOLO un errore.
Non andare al voto nel 2011, quando berlusca era col culo per terra e grillo molto meno forte.
Avrebbe vinto da solo, poi per due anni avrebbe fatto più o meno quello che hanno fatto i tecnici ma avrebbe avuto altri tre anni per tentare di risalire la china e farla risalire a tutti.
Tutti i successivi errori, dalle trattative finte coi grillini alle elezioni presidente ) sono legati alla sconfitta e non si chiamano errori ma disperazione.
Penso e spero che non si sia comportato così ( non andare al voto nel 2011 ) per senso di responsabilità ( che in Italia significa essere coglioni ) che se non fosse vorrebbe dire che con il nanetto sono sempre stati pappa e ciccia e gli ha dato tempo di riprendersi senza immaginare che glielo avrebbe ributtato in culo.
Comunque è incredbile che i due partiti che hanno perso le elezioni ( 10 milioni di voti in meno ) debbano governare insieme attaccati alle palle di un vecchio di novantanni.
Viva l’itaglia. e FORZA INTER!!!
@ ezio
notare il silenzio della merde rai, qualcosa su mediaste s’è vista…
è mezz’ora che ascolto Grillo, e devo ammettere che non ha ancora detto una cosa sbagliata………….
IL VECCHIO CHE AVANZA
Invece di vergognarsi, applaudivano. Che spettacolo di tristezza immensa! Tutti in piedi a scorticarsi le mani (tranne i 5 Stelle). Il Paese, attraverso l’unica voce che ha, il voto, aveva gridato loro: “Cambiate!” E loro non sono riusciti neppure a cambiare il presidente. È stato tutto cupamente infantile (ma i nostri bambini hanno più dignità). L’incapacità di essere padri, di procreare il nuovo, ha costretto un nonno a fare loro da mamma. Un Parlamento in calzoncini corti. Il Pd con le dita nel naso e la cacchina nelle mutande. Bersani che piangeva (“Grazie, Giorgio!”) Berlusconi che rideva (E lo credo!) Perfino il buon Crocetta non ci ha risparmiato lo spettacolo di sbellicarsi a quattro ganasce alle barzellette dell’immarcescibile.
La Casta si è ricompattata, con i suoi prezzolati cortigiani a batterle la grancassa. Ieri sera su Rai 1, Vespa sembrava ringiovanito di vent’anni, con il suo plastico del Quirinale, i suoi ospiti rilassati e gai per lo scampato pericolo, una vice-qualcosa del Pd di cui neppure ricordo il nome (come se lo dimenticherà la storia) tutta compiaciuta per il Vecchio Che Avanza. E oggi, sui giornali, Eugenio Scalfari soddisfatto che trincia giudizi malevoli sull’ “amico” Stefano Rodotà, né più né meno di Bruno Vespa ieri sera. Che classe, ragazzi!
In Italia non esiste più rosso e nero ma solo il Vecchio Che Avanza (e Napolitano ne è l’esponente più giovane). Una roba mortificante, che non si può vedere. I Quagliarello esultavano eccitatissimi per aver votato un comunista e i Bersanoidi che si sbellicavano per aver legato allo scranno più alto che c’è, con le ragnatele, l’ultima cosa vivente comunista che gli rimaneva. Onore a Napolitano, ci mancherebbe, ma è invecchiato perfino lui, pisciando controvento alla storia. Non avrebbe dovuto accettare la rielezione (neanche Napolitano fa più quel che dice) ma costringere questi bambini da ventimila euro al mese a eleggere il nuovo presidente implorato da un Paese allo stremo. Questa è stata la risposta della Casta al voto degli italiani che chiedevano un drastico cambio di rotta. Destra e sinistra hanno gettato le ancore in rada, felici e contenti di non schiodare dal porto del potere. Più che un inciucio, è stata un’ammucchiata miserabile. E di fuori, alla folla che esternava il proprio malessere, il cittadino Crimi, con il suo megafoncino, rispondeva tremendo: “Non gliela faremo passare liscia!” Poco ci è mancato che aggiungesse “Cribbio!” e “Poffarbacco!” Il suo Capitano Coraggioso, intanto, il Grillo Beppe, dopo aver gridato al “Colpo di Stato” (attento, che poi i Colonnelli arrivano davvero, come in Grecia o in Cile, e imparerai a pesare le parole) il Capitano Coraggioso, dicevo, dopo aver fascisticamente invitato “milioni di italiani” alla marcia su Roma, annunciando che stava venendosela a prendere, colto da un attimo di sobrietà, rinunziava all’eroica impresa e rimandava il sacco di Roma a oggi, ma in formato mignon, quello di una “conferenza stampa”. Non c’è più religione neanche fra i rivoluzionari, signora mia.
Ma la cosa più straziante di tutte è che in questi cinquanta e passa giorni di abbrutimento di massa, i più dignitosi e sobri, i più lungimiranti e furbi, i più “democratici”, sono stati Berlusconi e i suoi, che hanno dato al Pd il via libera su tutto, dal presidente del consiglio a quello della repubblica. Più o meno. Il Pd si è lanciato da solo a danzare sulla pista. Ed è stato come vedere ballare la Fracci dopo essere stata morsa da una vipera.
E adesso? Adesso il Vecchio che Avanza è riuscito a rinviare per l’ennesima volta la resa dei conti con il popolo meno “sovrano” che ci sia sulla faccia della Terra. Napolitano li costringerà a un governo che faccia due cose concrete. Se la crisi si attenua (e un po’ di soldi tornano a girare) certe piattole resteranno incollate ai gangli del potere e la gente, rinfrancata da qualche boccata d’ossigeno, ripeterà con Dante “Non ti curar di lor ma guarda e passa”. Ma se la crisi, come temo, dovesse peggiorare, tutti quegli onorevoli applausi, tutti quei sorrisi di sollievo, mi sa che faranno una brutta fine. Auguriamoci tutti di no. Ma è indubbio che se la siano cercata.
(Diego Cugia-Jack Folla)
Bersani ha fatto, o gli hanno fatto fare, due errori gravissimi: il primo aver fatto durare troppo il governo Monti, pochi provvedimenti urgenti e poi elezioni… avrebbe avuto la maggioranza per governare e per cercare di impostare le riforme e rilanciare l’economia……… così, invece, ha finito per essere identificato col governo Monti ed essere accusato dell’ IMU e della disoccupazione, mentre la destra, furba, che si è sganciata è passata perla salvatrice…… secondo errore: fare una campagna elettorale senza messaggi e senza programmi……… poi ha tirato fuori il programma in 8 punti solo per trovare alleanze parlamentari….
Quel povero bove di angelinoalfano ha nnominato solo 50 volte il presidenteberlusconi.
Miserabile servo.
Ma la tragedia è che il PD gli ha ricaricato il fucille a sti banditi.
Sti papponi codardi si attaccano ai maroni di un povero vecchio illudendosi di salvare il culo.
Ma il castello sta per crollare, devono fare la fine di fini.
A casa loro, e gli va già di lusso.
apolitano: “Lunedì alla Camera con scorta ridotta”. Saranno solo quattro, invece dei diciotto normalmente previsti, i carabinieri motociclisti (o i corazzieri, una decisione non è stata ancora presa) a scortare Giorgio Napolitano lunedì pomeriggio nel percorso che il Capo dello Stato farà, accompagnato dal segretario generale della Camera dei deputati Ugo Zampetti, dal Quirinale fino a Montecitorio per la cerimonia del giuramento. A quanto si apprende, sarebbe stato lo stesso Napolitano a volere una scorta ridotta come segno di sobrietà
E’ GIA BEATO, TRA POCO SARA’ SANTO
no, la boccuccia a cuore di fazio no…. la lacrimuccia nel suo occhio mentre esalta il sacrificio cui si è sottoposto re giorgio II non lo sopporterei, quello no