Qui si parla di libri. Il titolo l’ho rubacchiato a Umberto Eco e al suo “Costruire il nemico”. Libri di avventura, di amore, di sport, di calcio, di calci. Cronache di storie e storie di cronache. Nessun genere è pre-cluso o post-cluso. I libri sono mondi che ci rendono grandi o piccoli in base a come li navighiamo.
Chi comincia?
Gentile Fiorentino. Conosco bene il delirio di onnipotenza.
Gentile Beccantini, chi è che lei conosce bene? Odifeddi?
Gentile Fiorentino, delirio di onnipotenza. Lo conosco bene…
Carissimo gentil fiorentino, premesso che alcuni dei miei miglior amici sono Ebrei, la materia va trattata con molta delicatezza perche’ se no si rischia di fare brutte figure….ma certo e’ che l’Olocausto degli Ebrei ha avuto molto ma molto piu’ risalto, esposizione o altro rispetto ad altrettanti e non meno vergognosi Genocidi come quello degli Armeni, Indiani d’America, Ruanda e dintorni Africani ( Darfur, Nigeria, Liberia etc.etc.),gli Indios dell’Amazzonia ed altri……e credimi che gli stessi Ebrei o alcuni lo riconoscono,cio’ non giustifica le dichiarazioni di Oddifreddi che come giustamente sottolineato da te non e’ uno appena arrivato……Ciao gentil fiorentino!
O forse, gentile Beccantini, stiamo parlando di un malato di protagonismo. Che abbia sentito la necessità di fare questa uscita perchè ultimamente era finito un po’ nell’ombra? Al di là di tutto, ritengo grave che un uomo di cultura come lui, un professore universitario, quindi non proprio uno qualsiasi, si sia preso una simile cantonata.
Gentile Fiorentino, ormai liberi tutti. A chi la spara più grossa. Odifreddi e’ un maestro, in questo genere. Siamo sempre al quarto d’ora dinpopolarita’ di Andy Wahrol.
Buon giorno al gentile Beccantini ed a tutti i pazienti.
Ho letto, sul Fatto Quotidiano, l’ultima provocazione di Piergiorgio Odifreddi, il matematico impertinente diventato famoso al grande pubblico per il suo disprezzo verso la religione e la Chiesa.
Ora, di fatto, mette in dubbio l’Olocausto.
“Non entro nello specifico delle camere a gas, perché di esse so appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal ministero della propaganda alleato nel dopoguerra, e non avendo mai fatto ricerche, e non essendo uno storico, non posso fare altro che uniformarmi all’opinione comune; ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/16/priebke-e-shoah-odifreddi-attaccato-sul-blog-negazionista-dellolocausto/746389/
Le camere a gas, dunque, sono opinioni. Neppure io sono uno storico, ma di Primo Levi ne ho sentito parlare, e romanzi tipo “Se questo è un uomo”, “La tregua”, “I sommersi ed i salvati” li ho letti. Possibile che lui non l’abbia fatto? Non ci posso credere. A meno che Levi, solo per citarne uno, non raccontasse balle.
L’abbiamo tenuto e mantenuto per ben 15 anni e nessuno ha avuto da obbiettare.Appena morto si sono e ci siamo creati mille problemi,ma perché bisogna annunciare tutto?Lo portiamo qua lo portiamo la’ che motivo c’è ad annunciarlo?Ci si lamenta che emeriti cretini vengano a far guerriglia,più cretino e’ chi li chiama!! Questo boia non ha parenti,qui,non si poteva fare tutto in segreto?Ma noi siamo il popolo del pettegolezzo a prescindere e poi ci lagnamo per i danni;oltre a criticare il popolo belga per la famosa linea Maginot!Guardiamoci nello specchio….altro che belgi….!NB.Si parla del caso Priebke.
Gentile professor Giuseppe, buon pomeriggio e grazie del supplemento relativo alla mia coraggiosa collega. E’ la vita, professore. Io sono stato fortunato, la collega no. Tutto drammaticamente qui.
Buongiorno Prof. Beck,
lo scorso anno le avevo parlato, non so se ricorda, di aver incontrato di persona, perchè originaria di Lamezia Terme, una giovane giornalista de La Stampa e lei mi aveva risposto di non conoscerla. In realtà la giornalista era una giovane “precaria”, che scriveva, anche, per la Stampa.
La “situazione lavorativa” della Talarico , nel frattempo, si è modificata…si è evoluta…
La giornalista si è arruolata come ufficiale di complemento nell’ambito della missione di intermediazione dell’Unifil, in Libano e da lì invia al giornale le sue corrispondenze, pubblicate sul suo blog a La Stampa, denominato “Dispacci libanesi”.
“Guarda un pò che cosa si deve fare per “recuperare” uno stipendio e soprattutto per inseguire il sogno, di fare il giornalista ???!!!” , mi sono detto.
Buona giornata Prof. Beck