Qui si parla di libri. Il titolo l’ho rubacchiato a Umberto Eco e al suo “Costruire il nemico”. Libri di avventura, di amore, di sport, di calcio, di calci. Cronache di storie e storie di cronache. Nessun genere è pre-cluso o post-cluso. I libri sono mondi che ci rendono grandi o piccoli in base a come li navighiamo.
Chi comincia?
Gentile Alessandro, la penso come lei.
Per Beccantini.
In tempi relativamente recenti ho letto tre romanzi di Aldo Busi (“Seminario sulla gioventu”, “Sodomie in corpo 11″, “Vita standard di un venditore provvisorio di collant”) pubblicati per la prima volta negli anni 80, quando era agli inizi. Libri piacevoli, anche divertenti, simpratici, ma eccessivamente monotematici, sempre a narrare di quelle cose lì (ci siamo capiti). L’ho visto diverse volte in tv e si è illuso di essere il più grande scrittore di tutti i tempi. E’ sicuramente bravo, ma penso che nella grande storia della letteratura mondiale, sia detto senza offesa, qualcuno più bravo di lui sia esistito. L’autostima è importante, basta solo che non scada nel ridicolo e nel patetico. Lei cosa ne pensa?
Per Luca G. : Massimo, una delle migliori “maschere” del teatro e del cinema. Una comicità mai volgare, un’ironia sottile.
http://www.youtube.com/watch?v=dR43OR8ll8w
Ciao Massimo Troisi, genio assoluto!
Consiglio un bellissimo e terribile libro di Paolo Rumiz:Maschere per un massacro.
Oggi ho visto su Rai5 la rappresentazione teatrale di Albertazzi del saggio “Lezioni americane” di Italo Calvino. A parte il fatto che Calvino dovrebbe entrare d’obbligo e di diritto come autore alle superiori (si potrebbe tagliare su quei pipponi di Verga o Manzoni per esempio), “Lezioni americane” è una raccolta di saggi stupenda, scritta con lo stile unico di Calvino.
La rappresentazione teatrale di Albertazzi si focalizza su uno dei temi del libro di Calvino, “leggerezza”. Ma le recitazioni di grandi pezzi della letteratura da parte dell’attore sono semplicemente sublimi. Soprattuto quando recita l’Inferno (altro che Benigni……).
P.s.: al Beck consigliai (e lui lo lesse) “I fiori blu” di Raymond Queneau tradotti da Italo Calvino.
Per MacPhisto : a me il film non è piaciuto. Del libro ho sentito invece ottime recensioni.
Sto leggendo ormai da un mese ‘American psycho’ di Ellis, da cui è stato tratto il celebre film. Tagliente nello stile, ossessivo per l’eccessiva mondanità del protagonista dalla doppia personalità , in definitiva un romanzo finora crudo e spietato.
Letto, gentile Lex. Concordo. Ho letto molto, di Raymond Carter. Altro che minimalista!
Sto leggendo “A new path to the waterfall” (tradotto in in italiano “il nuovo sentiero per la cascata”), una raccolta di poesie di Raymond Carver (il suo ultimo libro). Molto particolare, ma molto bello.