Qui si parla di libri. Il titolo l’ho rubacchiato a Umberto Eco e al suo “Costruire il nemico”. Libri di avventura, di amore, di sport, di calcio, di calci. Cronache di storie e storie di cronache. Nessun genere è pre-cluso o post-cluso. I libri sono mondi che ci rendono grandi o piccoli in base a come li navighiamo.
Chi comincia?
Mettiamone un altro di libri sullo scaffale:La partita dell’addio di Nello Governato.Dedicato a Matthias Sindelar l’unica CARTAVELINA che i nazisti non riuscirono a piegare!!Su Sindelar i libri sono piu’ d’uno,uno piu’ bello dell’altro!
Ciao Lex,visto che sei tornato a fare il bibliotecario ti propongo di mettere sullo scaffale Maschere per un massacro di Paolo Rumiz.Fa male ma costa poco.
@Lovre51 : di quello di Maurensig avevo letto vagamente la trama e sembra interessante, per il futuro lo metto in conto.
Di quello di Lussu ho visto la trasposizione cinematografica di Rosi, “Uomini contro”.
Lex.repetita juvant,leggiti la variante di Luneburg di Maurensig oppure un anno sull’altipiano di E.Lussu
Per gli amanti del jazz consiglio di asoltare (tra l’altro lo scrivo oggi in occasione della partita Belgio-Italia) una giovane cantante italobelga, Melanie De Biasio.
I primi due album (“A stomach is burning” e “No deal”) sono molto belli, il terzo è uscito da poco e non l’ho ancora sentito. Diciamo che i primi due sono sul genere cool/smooth jazz.
“Il giorno della locusta” di Nathanael West, un bellissimo romanzo (sempre attuale) sulla vacuità delle cose materiali e su quella che qualcuno chiamerebbe “religione dell’apparenza”. Ritratto anche impietoso di Hollywood……che forse nei decenni non è cambiata poi così tanto.
Consigliato anche il film di Schlesinger.
“Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” di Raymond Carver. Leggere Carver significa leggere delle persone comuni, della vita dell’americano (ma ci si può rivedere l’europeo) del ceto medio o popolare, le situazioni tipiche, la cronaca nera (o rosa) di persone qualunque, gli alcolizzati, i sognatori, i depressi, i delusi, i ragazzi, la pubertà , gli operai ecc. Senza perifrasi, iperbole o figure retoriche ricercate. Leggere Carver significa leggere, descritta con semplicità , la vita di di molte persone. Forse è anche per questo che rimane un autore troppo spesso recluso in disparte, per il suo linguaggio semplice (che invece per me è il suo punto di forza). Uno scrittore che rischia di passare, erroneamente, come “minore”.
Viene definito “minimalista”, per me erroneamente.
Corrado Guzzanti is back!
Guardatelo
(anche su tv8)
Alla fine Vinyl non è stata una serie malvagia, anzi… piuttosto coerente.
Ok Lex, ho frainteso e pensavo ti riferissi all’ultimo di zio Clint.