Qui si parla di libri. Il titolo l’ho rubacchiato a Umberto Eco e al suo “Costruire il nemico”. Libri di avventura, di amore, di sport, di calcio, di calci. Cronache di storie e storie di cronache. Nessun genere è pre-cluso o post-cluso. I libri sono mondi che ci rendono grandi o piccoli in base a come li navighiamo.
Chi comincia?
è in uscita il film The Tender Bar, film tratto dal romanzo “il bar delle grandi speranze” di J.R. Moehringer. Ho trovato il romanzo un capolavoro, e lo scrittore è colui che ha scritto l’eccezionale autobiografia di Agassi, titolata “Open”
Per l’ennesima volta consiglio L’autobiografia del più grande scalatore di sempre:È buio sul ghiacciaio(Hermann Buhl).Buone feste a tutti
Gentile Alessandro, buon giorno. Con Domenico, a «La Stampa», aveva un eccellente rapporto, fondato sulla stima (la mia per lui, assolutamente, ma mi lasci sognare reciproca). Come ha scritto, è un giornalista di cappa e spada, non da copia e incolla. Va. Raccoglie. Descrive. Né con il più forte né con il più comodo: segue il flusso del mondo. Testimone, sempre: protagonista, dopo; per la scrittura.
Voto: 8.
Buon giorno, gentile Beccantini.
Non so se questa è la sezione giusta, ma ritengo di sì perché sempre di scrittura si parla, anche se non riferita ai libri. Leggo da tantissimi anni, su La Stampa, gli articoli di un giornalista favoloso che presumo lei conosca personalmente. Si chiama Domenico Quirico. Mi piace parecchio perché è uno che racconta le storie degli ultimi, dei meno garantiti, di chi non ha voce, di quelli, in definitiva, che non hanno i santi in paradiso. Di certo non è uno di quelli che stanno dalla parte dei più forti, dei vincenti, e questo, per quanto mi riguarda, rappresenta una medaglia al merito. I suoi pezzi, secondo me, valgono da soli il prezzo del quotidiano. Da uno a dieci, quanto è bravo? Mi piacerebbe conoscere il suo giudizio.
** Segnalo alla comunità di «Libridine» un libro non di calcio. Riguarda il baseball. S’intitola «Il diamante è per sempre» e l’ha scritto Mario Salvini. Il baseball è il primo sport sul quale, nel ‘66, scrissi per «Tuttosport». Mi è rimasto nel cuore. L’autore tratteggia dieci personaggi – a tutto tondo, come si diceva una volta – da Yogi Berra, che con «Non è finita finché non è finita» anticipò il celeberrimo «Non dire gatto finché non ce l’hai nel sacco» di trapattoniana memoria – da Roberto Clemente a Joe DiMaggio.
E’ la storia di Lou Gehrig, fedele nei secoli e vinto da una malattia neurodegenerativa che ancora oggi porta il suo nome (la Sla), e di una disciplina che incuriosì persino Johan Cruijff, anche se in Italia ha avuto sempre una vita agra. E’ la storia, soprattutto, degli Usa, che Salvini affida a una «battuta» di Oliver Stone, che paragonò il il baseball «a ciò che l’America vorrebbe essere e il football a quello che l’America è, cioè un paese sempre in guerra».
Ciao Causio. Annotato.
Ps ho scritto due messaggi perché il primo è stato in moderazione 24ore
Ciao Riccardo e buongiorno a tutti,
segnalo un libro che sto terminando e che pur non essendo scritto in modo magistrale è veramente interessante perché descrive un crimine passato sotto silenzio e che è uno dei primi casi rivolti da j. Edgar hoover e i suoi agenti.
Si intitola gli assassini della terra rossa, di David Grann, e descrive il tentativo di accaparrarsi le terre degli Osages ricchissime di petrolio.
È il libro da cui Martin Scorsese ha tratto il suo prossimo film.
Scritto come un reportage giornalistico, totalmente documentato, avvincente e soprattutto mette a luce un episodio della storia americana totalmente sconosciuto
Ciao Riccardo, mi è capitato ora tra le mani un libro molto interessante, magari non dal punto di vista della scrittura, ma dal punto di vista della trama (storia vera) di sicuro. E’ scritto come un reportage giornalistico minuzioso, ed è uno di quegli episodi di cui si sa poco o niente ma le cui conseguenze avrebbero avuto un impatto notevole: una delle prime indagini risolte dall’FBI.
Il titolo è gli assassini della terra rossa, di David Grann; tra l’altro è il libro da cui Martin Scorsese ha tratto il suo film in uscita (killer of the flowers moon).
Vero Causio, letti anni fa. Godibilissimi. Il personaggio principale non è certo uno stinco di santo, non è il classico poliziotto bravo,bello e buono. . Non ricordo grande incazzature da parte mia nel leggerli, quindi nemmeno troppi stereotipi a buon mercato di una sinistra parte politica.