Qui si parla di libri. Il titolo l’ho rubacchiato a Umberto Eco e al suo “Costruire il nemico”. Libri di avventura, di amore, di sport, di calcio, di calci. Cronache di storie e storie di cronache. Nessun genere è pre-cluso o post-cluso. I libri sono mondi che ci rendono grandi o piccoli in base a come li navighiamo.
Chi comincia?
Riccardo Ric, grazie dell’attenzione. Si può essere juventini in tanti modi. Garantisti, negazionisti, giacobini, fanatici, razionali. Il problema è che la squadra del cuore ha sostituito il valore della mamma. Se danno della puttana alla nostra mamma, roba da ridere. Se lo danno alla nostra squadra del cuore, diventiamo animali. Homo homini lupus.
Sì, ho letto il suo intervento.
Forte la dedica iniziale
“Ai tifosi della Juve, perchè sul display del cellulare non mettano mai la foto di un rigore negato a Marchisio”
Questa è Juventinità allo stato puro, alla faccia dello “juventino” Travaglio…
Riccardo Ric, buon giorno. Purtroppo per lei, e per lui, Massimo, è proprio così. Non potevo esimermi, ho tre “figli” e lui ha dedicato un libro a due…
Beck, mi e’ arrivato il libro di Zampini, ho visto c’e ‘ anche lei. . .
Grazie della segnalazione, gentile Riccardo Ric.
“Il goal di Muntari – Storia dello scudetto più bello di sempre” edito da Mursia. Massimo Zampini alias er go’ de Turone.
X Lex
Ne “Il baco del Corriere”, edito da Feltrinelli,l’ autore Massimo Mucchetti, “Vicedirettore ad personam”, questa è la sua qualifica, giornalista che si occupa di economia al Corriere della Sera, racconta nel primo capitolo delle “intrusioni informatiche” sul suo computer e su quello dell’allora AD di RCS, Colao, della “banda degli spioni” di Tavaroli &C. Tutta la storia è ancora molto confusa ed avvolta nel mistero. Mi pare, mi debbo informare perchè sto citando a memoria, che Mucchetti si sia costituito parte civile al Processo Telecom, che si sta celebrando a Milano.
Sinceramente pensavo fosse morto anni fa in un incendio o esplosione!Comunque pace all’anima sua.
Purtroppo, Lex, di box capisco niente. Di Teofilo ricordo solo che era il vanto dell’amata Cuba Castrista e (ex) Guevariana……….. simboli destinati a morire nel futuro del “villaggio globale” senza sogni e assoldato dal CNY Renmimbi.
Lex, ne ho preso atto con grande dolore. Mai conosciuto dal vivo, mai visto combattere: l’ho sempre associato all’idea del grande combattente, l’ho sempre venerato come il tesoro dell’isola di Castro, anche se Castro si è poi attorcigliato su se stesso, come capita a molti rivoluzionari. Teofilo era un nome che bucava la memoria. E poi quel cognome: un album, più che un francobollo.