Qui si parla di libri. Il titolo l’ho rubacchiato a Umberto Eco e al suo “Costruire il nemico”. Libri di avventura, di amore, di sport, di calcio, di calci. Cronache di storie e storie di cronache. Nessun genere è pre-cluso o post-cluso. I libri sono mondi che ci rendono grandi o piccoli in base a come li navighiamo.
Chi comincia?
eh, se c’entrano niente le librerie, figuriamoci i fruscii di seta. Grazie tante.:).
“è un segno dei tempi, tutto più veloce, tutto più superficiale , nel complesso…..per un verso
tutto più immediato ed accessabile per un altro…”
Appunto, per ogni se c’è sempre un ma. Il problema allora è la selezione ma soprattuto la capacità e la predisposizione a selezionare e poi potremmo parlare di livellamento verso il basso. MA qui mi fermo altrimenti sembrerei snob…Cioè…sembrerei come sono…:))
c’entra niente la libreria con le partite alla radio……….. e non dico che la tecnologia sia il male…. è un segno dei tempi, tutto più veloce, tutto più superficiale , nel complesso…..per un verso
tutto più immediato ed accessabile per un altro…
io preferisco la seduzione d’un fruscìo di seta alla esibizione da lap dance… ma sono gusti personali….
si, il fascino della libreria come delle partite ascoltate alla radio e giù con la nostalgia. Vero, un secondo dopo ti dico che preferisco oggi che le vedo in TV, in diretta, in HD, e nonostante non mi piaccia come la televisione proponga il calcio ( discorso che abbiamo già fatto), indietro non vorrei tornare davvero. Poi allo stadio ci vado ugualmente perchè mi diverte.
Confesso, gli ultimi libri li ho comprati on-line, ad esempio. E la rete fa vendere meno libri alle librerie, ma complessivamente fa conoscere, vendere e quindi leggere, PIU’ libri di prima. E’ come la musica. Stanno sparendo i negozi di dischi, e lo so, ma la rete e youtubbi vari fanno ascoltare PIU’ musica di prima…ma davvero non so Ezio..
Ric. è l’eterno conflitto tra le cose immediate e le cose mediate…. fruire del web da la possibilità di essere protagonista immediato… fruire di libri o altre forma di cultura significa vivere sensazioni ed emozioni mediate dal “prodotto” di qualcun altro…..
è vero che nel web puoi comprare libri…. ma ha il fascino di una libreria?
è vero che puoi leggere il libro sull’ i-pad… ma ha il fascino del “prodotto” vero da sfogliare?
quando io guardo la libreria di casa mia vedo libri… che ogni tanto sfoglio e ricordo …. se apro l’ipad o i-phone o il computer stesso non ho le stesse sensazioni, e non sono portato a cercarci i libri….
e da rimbambimento da cattolicesimo semmai, adesso ce ne è un po’ meno. ( poco meno). Adesso ci sono più ” fonti” alla portata di tutti, non solo il sacerdote dal pulpito domenicale…ariquindi….
Si Ezio, ma sono combattuto lo stesso. E molto dipende dal mio stato d’animo del momento. A volte tutta questa interattività , ad esempio, la trovo insopportabile, a volte piacevole e costruttiva. Quindi non so….
ogni sottana ha il suo rovescio……….. Ric…. ma un conto è vederne il rovescio quando è indossata, altro è vederlo quando i panni sono stesi ad asciugare…..
tanto per rimanere in tema di cazzate scritte da autori….
Vero Ezio, ma in parte. E’ sempre l’uso che ne viene fatto, della tecnologia. Sulle ultime diavolerie, gli Ipod, o gli Iphone, non so, puoi scaricare libri, romanzi, testi e ciò ti permettere di leggere più agevolmente, che so, in treno od in aereo, od anche a letto. Quindi…C’è sempre un rovescio della medaglia.
Non so Roberto, secondo me il cattolicesimo c’entra…. certamente nel mondo anglosassone si legge di più…. e scrivono meno i dilettanti come il sottoscritto… ma il “duro” colpo al leggere, alla carta stampata in generale, lo sta dando l’accellerazione tecnologica…. sul web si ha meno pazienza, si legge di tutto senza dare attenzione a niente, e spesso, si scrive di tutto ovunque, si può dar sfogo alle proprie manie di protagonismo (oggi tutti dobbiamo essere protagonisti, belli, aitanti, ricchi, donnaioli etc…) mentre il leggere, il fruire cultura, viene vissuto come un’azione passiva….
Leggere deve essere un piacere, certo, ma rimbambiti di cattolicesimo come siamo, di giaculatorie, di paure, di confessioni, di penitenze, temo che il piacere della carta sia stato, pure esso, demonizzato. Parlo in generale..