Qui si parla di libri. Il titolo l’ho rubacchiato a Umberto Eco e al suo “Costruire il nemico”. Libri di avventura, di amore, di sport, di calcio, di calci. Cronache di storie e storie di cronache. Nessun genere è pre-cluso o post-cluso. I libri sono mondi che ci rendono grandi o piccoli in base a come li navighiamo.
Chi comincia?
Ho letto un libro molto carino “Piacere, io sono Gauss” di silvia Tesio, storia di un ragazzino di dieci anni. Veramente molto bello e originale. Sosteniamo gli autori italiani.
Scritto da Giuseppe Torchia il 3 luglio 2012 alle ore 12:11
Nooooooo, è morto Murat??!Come è successo??? :))))
Buongiorno Giuseppe, conosco Pizzo Calabro, ci sono stato e ho mangiato un sontuoso gelato sulla piazza centrale.
P.S. Per la cronaca, mia suocera è nata a Pizzo.
X axl
A Pizzo Calabro (provincia di VV) Massimo Zampini ha presentato il suo volume. Penso che sia una prima nazionale e per una cittadina di provincia, in verità splendida per le bellezze naturali e per gli eventi storici, che l’hanno vista teatro e scenario di fatti storicamente fondamentali (la fucilazione di Gioacchino Murat, cognato di Napoleone), è stato un fatto molto importante.
Help me. Il libro di Massimo Zampini è gia’ in distribuzione nelle librerie? Alla Feltrinelli di Bari (la piu’ grande, da noi) non è ancora disponibile, o meglio, non è ancora in vendita on-line.
Buongiorno Beck,
questo pomeriggio sarà con Massimo Zampini per presentare l’ultimo fatica dell’avvocato. Mi raccomando li tratti bene il libro ed il suo autore. Io ho avuto il piacere di assistere alla presentazione del testo a Pizzo Calabro, ridente cittadina calabrese dove ha trovato la morte Murat, cognato di Napoleone Bonaparte, qualche giorno fà . E’ stata una piacevole serata.
Molto anche a me. E’ da tanti anni che lo leggo su La Stampa.
Grazie, Alessandro. Di Enzi Bettiza mi piacciono i grandi reportages.
Per Beck.
Mi sono scordato. L’ho letto, il romanzo “Esilio” di Enzo Bettiza. E’ la sua autobiografia, partendo da quando, ragazzo, viveva a Spalato, passando per l’esodo in Italia dopo l’occupazione della Dalmazia da parte delle truppe di Tito. L’ultima parte, forse la più malinconica, parla del suo ritorno in forma di viaggio nei luoghi della sua infanzia una volta conclusi i conflitti nella ex Jugoslavia. E’ davvero uno scrittore delizioso, piacevole. E’ un libro vecchio (pubblicato nel 1996), ma vale la pena leggerlo. Lo consiglio.
Sorry, fierobianconero.