Qui si parla di libri. Il titolo l’ho rubacchiato a Umberto Eco e al suo “Costruire il nemico”. Libri di avventura, di amore, di sport, di calcio, di calci. Cronache di storie e storie di cronache. Nessun genere è pre-cluso o post-cluso. I libri sono mondi che ci rendono grandi o piccoli in base a come li navighiamo.
Chi comincia?
“Morte dei Marmi”. Fabio Genovesi. Ed. Laterza.
Dove vivi? Io vivo a Morte dei Marmi. Anzi no, a Forte dei Marmi. Perché un paese non è morto se ancora ci vive qualcuno.
«Noi quando sono arrivati i russi non ce ne siamo mica accorti. Nessuno ci aveva detto dei nuovi ricchi post Unione Sovietica, dei magnati di gas e petrolio. Per noi i russi erano un popolo fiero e modesto, e insieme meschino e invidioso, tutto preso a portare avanti una causa comune che era quella di regalare il paradiso socialista al mondo intero oppure di affogare il pianeta sotto le bombe nucleari. E intanto, nel tempo libero, giocavano a scacchi e leggevano romanzi difficili e si sfondavano di vodka per digerire le cene a base di bambini. Ecco perché i primi russi al Forte sono arrivati senza che ce ne accorgessimo. Perché nessuno li considerava russi».
E allora buonanotte al Forte e alla vegetazione spontanea, alla casetta tipica, alle cartoline in bianco e nero, ai soggiorni di Montale e alla pioggia nel pineto. Perché uno tsunami è uno tsunami, e non c’è verso di fermarlo. Non importa se è fatto d’acqua, di lava o di zucchero filato, lui arriva e devasta tutto. E su Forte dei Marmi si è abbattuto uno tsunami di denaro.
Grazie di cuore, gentile doctor Giuseppe. Farò tesoro della sua dritta.
Egregio Beck, le vorrei segnalare l’opera di quello che, forse, è il maggiore autore contemporaneo della mia regione, la Calabria: Carmine Abate, finalista al Premio Campiello 2012. Io ho letto quasi tutta l’opera dello scrittore che merita molto attenzione.
Eccellente resoconto, Riccardo Ric. Grazie!
Tutto bene. Moderavano Marco Bernardini e Roberto Salvatori de La Nazione. Paolo si è dimostrato persona affabile ed alla mano. E’ stato un bel tuffo nel passato, ricordando quei giorni di luglio 1982 con attenzione particolare alla storica Italia-Brasile e quei momenti di gioia collettiva ed inattesa. Mi hanno fatto sorridere tre quindicenni che hanno chiesto a Paolo autografi e foto. Lui ha osservato che non potevano certo ricordarsi e uno di loro ha detto ovviamente no, ma il suo babbo gli aveva fatto una testa così nel parlargli di quella vittoria che è come se l’avesse vissuta. Ed in effetti le emozioni di quel mondiale ce lo tramanderemo di padre in figlio. In merito a “quell’argomento” non vi è stato bisogno di porre domande perchè ne ha parlato lui per primo, ricordando come affrontò quel Mondiale reduce dalla squalifica di due anni, ” per non aver fatto niente. Ho avuto solo la colpa di aver parlato per 60 secondi con una persona presentatami da un mio compagno di squadra”. Ed ad una scorsa data al libro ho visto che inizia proprio parlando di quella vicenda. Già a cena, (ebbene sì, ho cenato con Paolo Rossi!) aveva espresso solidarietà a Conte, Pepe e Bonucci parlando necessità di riformare la giustizia sportiva (toh) e che lui appunto sapeva cosa significhi finire nei gorghi di quel gioco al massacro.
Durante la presentazione è stato pure detto che occorrerebbe più attenzione all’Italia, ma che buona responsabilità è anche degli appassionati, più tifosi delle loro squadre che della squadra nazionale, la quale attira attenzione solo durante Mondiali ed Europei. Quando sono andato a farmi autografare il libro gli ho detto: “Paolo, sono un tifoso della Juve e sono fra coloro che prima avevi indicato come meno attenti all’Italia, ma se la dedica la fai a Riccardo, tifoso della Juve, mica ti spiace?”. ” Figurati se mi spiace, anzi. A Riccardo, tifoso juventino doc”. Oh yeah…
Riccardo Ric, buon giorno. Per favore, com’è andata con Paolino Rossi?
Riccardo Ric, le domande non sono mai stupide: stupide sono, a volte, le risposte. Gliela faccia, certo, e me lo saluti! Grazie.
“1982 Il mio mitico mondiale”. Paolo Rossi. Ed. Kowalski. Stasera sarà presentato a Casciana Terme (PI) alla presenza di Pablito mundial.
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(Beck, che ne pensa, una domanda a Paolo su cosa pensa della vicenda calcioscommesse sarà gradita? Lui avrebbe argomenti, lei ben si ricorderà della squalifica di due anni che dovette scontare, da lui sempre ritenuta ingiusta…)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/06/germania-e-europa-contro-monti-parlamenti-non-si-toccano/318071/
Mr. Goldman, è talmente fuori dalla realtà che pensava di stare a parlare agli italiani insensati, invece parlava ai tedeschi.
Li ha consigliati di non eleggere più il governo come facciamo dalle nostre parti, sarà che il caldo gioca brutti scherzi….
Comunque,caro il mio professore,essere istruiti non sempre e’ sinonimo di intelligenza e cultura…Rileggiti Bertoldo!!Sempre che tu l’abbia già letto..